lunedì 30 settembre 2013

N. DI STEFANO BUSA': INEDITO

E il mondo poi si sfalda


Il giorno contraddice i suoi roseti,
stilla albe di luce
su cime disseccate,
fronde ed erbe nuove sorridono.
Ma tornano inquiete le memorie,
naufraghe d’aria le farfalle in bozzolo.

Artigli inesorabili, le rese,
fuochi fatui sui sentieri del mondo,
mentre in terra di riporto
sopravvive il dolore dell’uomo,
presagio uguale che rinfocola la pena.
E il mondo poi si sfalda,
si mostra decomposto, in migrazione,
straniero a se stesso.
L’aurora scorre come fioca luce,
confida nella poesia del cuore,
magari nella felicità dell’attimo
che strazia il gioco delle trasparenze,
si fa già sonno al suo risveglio.
  

Ninnj Di Stefano Busà

3 commenti:

  1. Augusto Condemi

    Bel testo! complimenti, l'autore è incredibilmente abile a mostrare la caducità del progetto-uomo e farlo con strumenti atti a mostrare il volto meno sfigurato della vita.

    RispondiElimina
  2. Sensazioni e percezioni diverse e quasi contrapposte si compongono in ossimoriche soluzioni. E perciò, anche se il mondo "si sfalda", sopravvive una "poesia del cuore che insieme alla "felicità dell'attimo" sottrae negatività al vivere quotidiano e dona una breve salvezza. Ma su tutto domina tuttavia il senso di un'assoluta precarietà, con accentuate venature pessimistiche.
    Pasquale Balestriere

    RispondiElimina
  3. Valeria Landolfi

    Si tratta di una poesia triste, ma bella, perché possiede la bellezza creaturale che sopravvive nel cuore, anche quando tutto appare lontano o smarrito, quando opalescente sembra ogni alba della vita e tutto si ricompone in un canto dell'essere. La poesia è sempre preziosa dispensatrice di paesaggi sfaldati o proprio come afferma Balestrieri di "accentuate venature pessimistiche".

    RispondiElimina