domenica 1 giugno 2014

ROBERTO MESTRONE: LETTURA DI "AMO LA LUNA", DI L. GASPARRONI





ROBERTO MESTRONE COLLABORATORE DI LEUCADE



A M O  LA  LUNA
di Luigi Gasparroni

LETTURA DI ROBERTO MESTRONE COLLABORATORE DI LÈUCADE


Non è facile, per un poeta, cimentarsi con una poesia dedicata alla luna senza rischiare di racchiudere nelle strofe apparizioni o figure déjà vu .
In pochi versi, con Amo la luna, Luigi Gasparroni riesce ad accompagnare la vergine sposa nel suo viaggio infinito intorno alle cose terrene con pennellate di autentico, garbato lirismo. E assistiamo al canto d'amore di un animo romantico: solo gli occhi del cuore sanno osservare con entusiasmo le immagini che i raggi dell'astro celeste mettono a fuoco nelle notti stellate, e ciò che è banalità alla luce del sole qui diventa oggetto colmo di fascino poiché sfiorato dai misteri dell'oscurità: la luna attende i silenzi delle tenebre, s'adagia sulle lapidi bianche per rallegrare i morti e ci trascina nel mondo dei sogni col suo chiarore carezzevole e discreto; le acque tremanti di mari e torrenti abbandonano le loro inquietudini e i picchi bianchi di neve riflettono la maestosità delle candide vette.
I versi, quando sono forgiati da una penna intinta nell'inchiostro della semplicità, della franchezza e dell'amore per la natura, aiutano il lettore a riscoprire il dono della modestia nelle timide falci  d'argento o lo accompagnano in oasi di serenità quando il volto tondo e luminoso di Selene sorride a chi ne resta affascinato.
Ci congediamo dall'autore dedicandogli un brillante aforisma di Oscar Wilde, che sapeva ben cogliere i messaggi dell'Universo:  Un sognatore è uno che può solo trovare la sua strada al chiaro di luna, e la sua punizione è che scorge l'alba prima del resto del mondo.


Amo la luna.
Come vergine sposa s'affaccia
all'orizzonte, rossa d'ardore
e lentamente sale nel cielo
sempre più lucente.










Illumina i picchi bianchi di neve,
le valli oscure, le acque tremanti
di mari e torrenti.
S'adagia sulle lapidi bianche
per rallegrare i morti,
sui sentieri del bosco segreto,
sui tetti, sui giardini
freschi della notte.
E sale, sale sempre più in alto
e par che sorrida.
Amo la luna
più del sole, quando la sua luce
invade la mia stanza
e mi trascina nel mondo dei sogni.

Luigi Gasparroni

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