martedì 2 giugno 2020

ANNALISA RODEGHIERO LEGGE: "IL SORRISO DEL MARE" DI NAZARIO P.



Annalisa Rodeghiero,
collaboratrice di Lèucade

Nazario Pardini Il sorriso del mare Ed. Blu di Prussia, 2020.
Nota di lettura: Annalisa Rodeghiero

Ricevo con immenso piacere, una preziosa copia numerata della plaquette Il sorriso del mare, che l’editore Eugenio Rebecchi, inserisce con gioia, nella collezione poesia Unicum.
Dieci poesie d’amore, solo dieci poesie per un poeta fertile quale è Nazario Pardini.
Eppure bastano dieci perle preziose infilate con cura, una dopo l’altra lungo il percorso delle stagioni dell’amore e della vita a delineare sapientemente i contorni illimitati di un’anima sensibile e sempre vibrante, perennemente innamorata dell’amore, della musica, del mare e delle melodie che l’amore e il mare ininterrottamente scrivono sul pentagramma dei giorni. Dieci, numero che la Tetraktys pitagorica considerava insieme al sette, il numero più importante, in quanto somma delle prime quattro cifre (1+2+3+4), espressione quindi di compimento, come anche di annullamento (1+0), d’eterno ricominciare.
E cosa altro è l’amore se non il risultato dell’equilibrio tra questi due opposti? L’amore sfiora, passa d’accanto il tuo sorriso/ appoggiato alla spalla di un torrente e viene catturato al volo e subito illumina la notte della stanza, senza avviso prende alla sprovvista e già si compie senza essersi compiuto.
É come la poesia: folgorazione, fuga lungo il mare, di notte quando il battito/ accompagnava i fremiti del cuore. La timidezza e l’inesperienza dei primi baci, dei primi approcci, quell’immagine sacra, le sue mosse, i suoi lunghi monologhi, le grazie rivivranno poi nel ricordo, che sublimato, attraverserà l’anima come eredità preziosa. Nella saudade dei giorni torneranno le mani vergini con cui Delia giocava ad arruffami le chiome, torneranno le parole a rimbombare nella strada, in quella strada dove l’amore urlante, diventerà silenzio.
Ecco il momentaneo annullamento e la consapevolezza che ciò che manca a Nazario, in fondo, è il tempo della giovinezza, primavera della vita, irripetibile, unica quando la rena risplendeva ai raggi della luna e Il cielo chiudeva una stagione. Ecco, però, la certezza del suo ritorno, la possibilità di far rivivere dalle braci del ricordo, la fiamma d’ amore e di nuove carezze, di gesti che tardi si imparano - ora che sono esperto della vita - ma non si possono più donare a lei, sognata, sfuggita dalle braccia.
Ma tu ricordi? Commovente dubbio dell’innamorato sulla possibile corrispondenza di Delia, almeno nel ricordo. E ancora: Dove sei, anima dei giorni miei? Si interroga Nazario, pur sapendo che ciò che conta, non è tanto trovarla ma non perderla l’anima, essenza primigenia delle cose, mentre l’Arno scorre lento verso il mare. Splendida metafora dello scorrere eracliteo. Il Poeta sa come alimentare l’anima: con la musica e la poesia. La conferma è in Amapola, acme del poema, capolavoro di bellezza, nel fiato dei suoi angeli rannicchiati tra le fronde. Sublime canto corale della natura al crepuscolo che si fa poesia, tripudio di memorie, preghiera, pianto:
Come è bella la natura questa sera/ come triste l’armonia del creato
Qualcosa muore ma per un nuovo inizio negli occhi di una donna/ che ammirano incantati/ un tramonto che suona una canzone.
Ecco l’anima pulsante e sempre giovane e viva del poeta, anche quando sembra che non ci sia più il tempo, anche quando Scade l’ora, perché, come scrive T. S. Eliot in East Coker, il secondo dei Quattro Quartetti: “C’è un tempo per la sera sotto la luce stellare, un tempo per la sera sotto la lampada accesa, (…) L’amore è ancora più di se stesso quando qui ed ora perde d’importanza.”

Annalisa Rodeghiero



2 commenti:

  1. Che meraviglia questo tuo commento, Annalisa! Davvero degno di poesie così belle e di un poeta tanto grande. Tutta la mia commossa ammirazione per questa tua lettura che stamperò per rileggerla più volte senza stancarmi la vista con la luce :-) Grazie.

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    1. Lidia cara, che dirti: le splendide poesie della preziosa plaquette di Nazario, hanno sussurrato parole buone alla mia anima e per la prima volta, in tutta umiltà, ho compiuto il gesto coraggioso di tradurle in nota di lettura ai versi del nostro Maestro, certa del suo affetto e dell'accoglienza. Ora ti sono davvero grata per le tue parole ma voglio che tu sappia che anch'io ho apprezzato molto ciò che tu, con competenza, sensibilità e dolcezza, hai scritto nella tua nota di lettura a "Il sorriso del mare".

      Con stima e gratitudine.

      Annalisa Rodeghiero

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