martedì 2 giugno 2020

EDDA CONTE LEGGE: "IL MARE INVISIBILE" DI MARIA RIZZI



Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade

Leggo "Il Mare Invisibile "  di Maria Rizzi


Ringrazio Maria Rizzi per avermi offerto il piacere  nell'opportunità di conoscere meglio  un genere di narrativa che ho finora poco seguito.
Conosco da tempo il valore  culturale della Scrittrice, la sua serietà professionale  i suoi  interessi socio-umanitari ....tutte qualità che la identificano.
Ho letto "Il mare invisibile" con vivo interesse; l'opera attrae per vari motivi: in primis  la narrazione, esemplare per chiarezza e agilità, la bravura con cui  si crea e  si porta avanti il plot fino allo scioglimento del mistero di un delitto, ma anche, e non certo per ultimo, per il significato profondo  che si scopre  nella vicenda e nella rete dei colpevoli.
L'Autrice non nasconde il suo pensiero di condanna verso un problema che ancora ai nostri giorni macchia la società: il razzismo, connesso alla nostalgia di un tempo e di un  crimine che la Storia ha già giudicato e condannato, la Shoa.
Comincio a scorrere il primo capitolo:  breve descrizione  dell'ambiente, piglio deciso, tono leggermente lirico; presentazione dei personaggi lineare, con cenni di introspezione. 
Il mare è già "personaggio" fondamentale, ma visto quasi con sospetto:  "..la foschia che viene dal mare cala spessa e grigia, rendendo ancora più scure le ombre della strada."
 Non accade niente ma " c'è  sapore di aspettativa" . Ed ecco la notizia:
"Un morto, Ispettore! Un uomo annegato..."
 Compaiono altri personaggi, giovani poliziotti aiutanti dell'Ispettore, l'Anatomo patologo,  il Commissario della  vicina città. ..
La scena si anima, prende il via il sapore del poliziesco...si parla di droghe....
La Scrittrice è sempre ben documentata sugli argomenti, attenta ai particolari; le descrizioni delle situazioni  sono precise, le figure delineate  attraverso i connotati fisici, cosa che permette di individuare il "personaggio".
 La conoscenza del luogo si allarga, comincia a comparire un quid di mistero.  Il poliziesco si avvia ad essere un vero e proprio giallo, ma di seguito  vedremo che l'interesse dell'Autrice è piuttosto un altro, socialmente ed umanamente  più significativo.
Intanto i capitoli scorrono con sempre  nuovi elementi che arricchiscono  la trama , all'inizio quasi scontata. L'analisi degli indagati si approfondisce  mediante indizi nuovi , a catena.
Il lettore intuisce le responsabilità dei vari sospettati, eppure resta in ombra il vero movente, la cui ricerca dà sapore allo svolgimento del dramma.
Nella vicenda sono di grande importanza i dialoghi; interessante il linguaggio  dei personaggi, dai poliziotti alle varie persone coinvolte o sospettate.   Maria Rizzi crea le atmosfere  dei diversi ambienti, così come la suspence per la ricerca del nodo da sciogliere. Ogni ingrediente  definisce "Il mare invisibile" un racconto poliziesco, con le sfumature del giallo, ma nel dipanarsi degli avvenimenti compare altro che va oltre la ricerca dell'assassino.
Si intuisce  che il "complotto " dei personaggi  incriminati ha le radici ben lontane dal tranquillo paese che ostenta  una innocente sonnolenza, proprio come  l'età avanzata dei malviventi, che si nascondono  dietro la nostalgia di un passato  storico di grande impatto  mondiale.  Emergono dalle accurate indagini  del nucleo operativo  gravi azioni criminose che riportano al tempo dell'Olocausto.
La condanna è fortemente sentita, soprattutto da quell'ispettore che temeva di annoiarsi in una sede apparentemente  povera di stimoli all'azione.  L'ispettore Venanti è l'"eroe"  completo nella sua statura di uomo sofferto, prototipo di questo nostro mondo difficile e problematico, con i suoi scatti, fioriti di un linguaggio libero e spontaneo, maschio, privo di qualsiasi inibizione.
 La trama, stimolante, risulta di grande interesse, la scena sempre ricca di movimento, i personaggi verosimili ai ruoli; infine non manca l' "happy end", che non guasta in un romanzo ricco di colpi di scena.
Mi complimento con l'Autrice  per questo nuovo successo.

Edda Conte


3 commenti:

  1. Ma che incredibile sorpresa! Edda mi dicesti che stavi leggendo il romanzo, ma non potevo immaginare un Dono così bello. La tua recensione è completa, fin troppo lusinghiera, attenta ai dettagli, travolgente. Scopro un libro che non sembra essere il mio e un'Amica antica - permettimi di definirti così anche se non ti ho mai abbracciata! -, che mi legge l'anima scavando, cercando e trovando i meandri del mio essere. Sei una persona fantastica, Edda! Le parole sono così nude di fronte a un simile tributo... Per ora ti abbraccio, ma non finisce qui. Ringrazio anche il nostro Condottiero che rende possibili simili alchimie.

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  2. È molto bello scoprire come l' ultimo libro di Maria che anch' io ho recensito offra tanti punti da cui osservarlo, scoprirlo e gustarlo in tutta la sua originalità. Complimenti a Edda, ancora congratulazioni a Maria e grazie al nostro Padrone di casa che ci offre refrigerio e riparo sulla sua Isola. Loredana

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  3. Ciao Maria e ciao Loredana! grazie davvero delle vostre parole di apprezzamento...ma dobbiamo tutte riconoscere che il merito va tutto alla fonte da cui abbiamo attinto per i nostri contributi...
    Un caro e grato saluto anche all'ospite generoso che ci accoglie sempre
    Edda Conte

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