venerdì 19 giugno 2020

LOREDANA D'ALFONSO: "NEVE"


NEVE

Ho preso male le distanze
Volevo saltare da un picco all’altro
Erano cime bianche di pace
Cado, scivolo, m’aggrappo
La neve è indurita
Come ghiaccio.
Mi ferisco le mani
Nell’appoggio.
Il sangue colora la neve
di rosa pèsco.



6 commenti:

  1. Mi chiedo come una donna che ha scritto sempre in prosa e
    ha considerato la Silloge pubblicata da poco con Tracce Edizioni "I giorni della neve" soltanto una fase catartica della vita, continuare a scrivere liriche così ispirate. E mi rispondo ricordando il suo dono di elargire perle in versi anche nel corso delle conversazioni. La 'voce' è cresciuta dentro di lei e ora le detta i tempi e le consente di toccare vette di 'neve' come questa. L'arte della sintesi rappresenta una magia in più e le chiuse, come questa la luce, la volontà di riappropriarsi del sogno. Grazie amica antica , ti ammiro moltissimo e ti tengo stretta.

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    1. Ci tengo a evidenziare un grave refuso: dopo 'fase catartica della vita' dovevo aggiungere 'POSSA'
      Mi scuso con Lory, con Nazario e con tutti gli ospiti di Leucade.

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  2. Carissima Maria, come sempre le tue parole sono abbracci e mi onorano molto. Queste poesie che il nostro Padrone di casa lascia approdare sull' Isola sono "cronache di un viaggio" dove si ha paura, si cade, si cerca di danzare, si attraversano paesaggi particolari, un viaggio che si chiama vita. Senza perdere la speranza, senza far spegnere quella fiammella che ci appartiene dal giorno in cui siamo nati. Grazie a te, amica antica, sono io che ti ammiro moltissimo e ti abbraccio forte. Loredana D'Alfonso

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  3. Dunque: "I giorni della neve" sono passati ma servono anche in estate i picchi ghiacciati; servono a mantenere l'equilibrio sia di Loredana che del pianeta.
    Si sciolgono i ghiacciai? Ci siamo feriti? Va bene: abbiamo preso male le distanze ma il balzo va fatto; tanto il rosso del sangue si sbiadirà con la neve.
    La poesia è vera quando passa disinvoltamente dal particolare all'universale e viceversa. La sintesi - come dice Maria - è l'essenza della poesia. Chiusa di grande efficacia, Loredana.

    Sandro Angelucci

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  4. Carissimo Sandro, hai colto nel segno. I picchi coperti di neve nascondono il ghiaccio, ma la vita è anche questa . Fare il balzo, cadere, ferirsi, perdere, ritrovarsi. Nei miti, come nella vita, la viaggiatrice deve andare avanti, deve non fermarsi, deve fare ciò che va fatto, deve rimanere in contatto con i compagni di viaggio,e soprattutto non rinunciare.
    Cerco di esprimere tutto questo nei miei versi.
    Grazie delle parole di stima che mi onorano.
    Loredana D'Alfonso

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  5. RICEVO E PUBBLICO

    Cara Loredana, non so perché Nazario abbia scelto proprio il nome di Delia, per la protagonista in assoluto di tutte le sue poesie d'amore. Delia, benché sembra significhi chiara e luminosa, è la donna anzi una delle donne di Tibullo - che le dedica ben cinque poesie - ed è scaltra e capricciosa al contrario di quella di Nazario che la descrive sempre come un'ingenua adolescente. Forse è stato proprio l'etimo del nome a condizionargli la scelta, tuttavia Delia è un nome letterario, usato adesso da molti altri poeti.
    Perché affermo arbitrariamente che le Delie del Nostro sono tante? Ho conosciuto Nazario tardi, semplicemente in quanto, essendo egli Presidente della Giuria del Concorso “Il Portone” aveva contribuito più volte a premiarmi e avevo ricevuto perciò le sue ambitissime prefazioni. Ma di persona lo vidi si e no solo due volte e talmente di sfuggita che non ci fu nemmeno l'occasione di scambiare due parole. Però, non so perché - dalle telefonate e dagli scritti - mi sono fatta l'idea che da giovane fosse un po' birbantello e quindi che ci siano state diverse Delie nei momenti magici della sua vita. Che, magari, ha trascorsi semplicemente con la sua attuale compagna, Luisella, ma erano necessari, per sublimare la figura dell'amata, il distacco, il ricordo, la nostalgia di quello che non c'è più. Quale sia la verità, non lo sapremo mai in quanto, conoscerla, toglierebbe molto dell'incanto e della freschezza di questi testi.
    Io l'ho sempre detto: non fidatevi dei poeti! Essi inventano come tutti gli altri scrittori o per lo meno trasformano. E ci restituiscono, con le loro invenzioni, qualcosa di nostro, qualcosa che anche noi abbiamo vissuto.
    Grazie, Loredana, per il tuo commento
    Carla

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