sabato 18 febbraio 2023

GIAN PIERO STEFANONI:"STANZE"

 

STANZE

 

C'è il flagello

ma non c'è il corpo

dove la parete segnala

nello spazio il rimosso.

 

È nell'odore, che non è del vinto,

negli umori che più non trattengono

lo spazio degli universi reclusi.

 

Ora che ti guardo, riportato

a piombo, depositato sul fondo

il mare ci viene a prendere

coi suoi occhi e le sue reti scoperte,

il mondo solo nella traduzione della mente.

 

Il dolore ha le sue stanze,

i suoi attaccamenti.

 

Gli idoli non si riconoscono tra loro.

 

 

2 commenti:

  1. Una splendida lirica di denuncia, caro Gianpiero. Le stanze dei dolori, dei diluvi di strazi, custodiscono idoli effimeri, privi di sacralità e di senso. Sei ermetico eppure ti ergi fiero sulla tua cifra stilistica che possiede un timbro raro e struggente. Bentornato, amico mio. Conosco le tue stanze e vorrei spalancarne le porte per vedere nuove storie. Siamo in balia del tempo, colpevoli e soli. Ti voglio bene!

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  2. Grazie amica carissima, Maria, a te non è possibile non voler bene. Grazie sempre della tua attenzione che ripeto mi onora. Un abbraccio forte a te e grazie a Nazario della sua ospitalità. Gian Piero

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