Luciana Tagle è nata a
Napoli nel 1939. La poesia l'accompagna da sempre. Ha pubblicato Canti dell'alba (1950), Iridescenze (1952), Un polso
ferito (1999), La casa sulla golena (2000), Terra di Nessuno (2002), Crudeli
apparizioni (2005). Ha conseguito numerosi premi e segnalazioni in
varie parti d'Italia. Sue poesie sono presenti in molte antologie. Attualmente
partecipa al Laboratorio poetico della Società Dante Alighieri di Napoli. (www.comitatodantenapoli.it)
MA VA' NEL FIUME
Dolcezza discende dolcezza
insidiosa ci prende
per mano e ci porta lontano
lontano, mio amore, da
questo
oscuro contesto di notte
e di sogni. Nel calmo
sorriso
con te condiviso quel giorno
che non fa ritorno mai più
si confonde
la musica alterna delle onde
col soffio
altalenante del cuore. Ti ho
perso
laggiù nel deserto del sole,
mio amore distrutto
deriso consunto bruciato
prosciugato. Ma ora dolcezza
insidiosa discende dolcezza
di stanca
rugiada ci affianca e ci
prende
per mano e ci porta lontano
lontano, mio amore, nel
fiume ove tutto
si perde si oblia si
cancella
in morta favella di specchi.
Luciana Tagle maggio 2001
VARCARE IL RUBICONE (per A.)
Avevi solo tre anni
quando ti sollevarono per le
manine
per farti attraversare
quel fiumiciattolo di
pioggia.
Ti portavano
all'orfanotrofio
e tu lo sapevi.
Anni dopo
studiando la storia
imparasti: Alea iacta est!
e chiamasti: Varcare il
Rubicone
quel momento della tua vita
folgorato nella memoria.
Me l'hai raccontato tante
volte.
Ora che hai attraversato
quell'altro più temibile
Rubicone
sto qui aspettando la tua
voce
che torni a raccontarmi
(Alea iacta est!)
come è stato.
Luciana Tagle febbraio 2009
2 OTTOBRE : SS. ANGELI
CUSTODI (per A)
Ho comprato ventuno rose
bianche
per il tuo nome, il due di
ottobre. Così ogni anno
cercavo di trovarti un
regalino
che ti piacesse, un abito
azzurro, un oggettino
collegato a un ricordo, a
una nostalgia
sempre viva nel tuo esilio,
e tanti tanti libri
nel tempo: Ferito a morte,
storie e leggende, poesie
e chiese e strade e canti
della tua armonia
perduta... No, non temere,
non manderò
fiori per il due di
novembre, lo so bene
che non amavi quella data,
lo so
che non ti appartiene. Io ti
ho preso per mano
e in punta di piedi ti ho
condotto nella serena
Casa della Memoria, dove ora
viviamo
di nuovo in simbiosi, ma le
parti ce le siamo
scambiate : ora sei tu
dentro di me.
Luciana Tagle novembre 2009
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