19 SETTEMBRE
Dunque finì quel giorno
Il nostro andare insieme.
Per te fu sosta.
Lasciasti la corporeità
Per trasferirti altrove.
Dove?
Oltre i crinali. Oltre. Su nel cielo.
Io rimanevo qui con l’occhio fiso
Nel volto tuo consunto
Immobile oramai sopra il cuscino.
E fu tormento e il pianto
Mi sconquassò le membra.
Soltanto ieri, madre, m’eri accanto.
Sapevo che tu c’eri e mi bastava
Pensare a te per affrontar la vita.
Le prove. Le amarezze. Erano niente.
Donna io pure ormai
Per te ero bimba.
Bimba cresciuta. Bimba da guidare.
S’affollano i ricordi di quel giorno:
il nostro stringerci attorno ad il tuo letto,
il tuo saluto – l’ultimo – con gli occhi,
il turbine del nulla ad inghiottirmi
in un risucchio torbido.
Ancor trapunge il cuore
La tua assenza.
Non scorgo nulla ma ti so vicina.
Perché una madre oltre il tempo vive.
Perché il suo amore mai non si consuma.
IL VOLO
- Non è più tempo d’inseguire sogni
Ormai inerti brandelli sul guanciale. -
Questo dicevi e mi faceva male
Vederti uncinato dal dolore.
Sfatto dal tempo. Muto pure il cuore.
Fuggivan l’ore. Un giorno. Un altro giorno.
Avrei voluto ridonarti l’ale
Tuttora tese nell’antico volo.
In brividi d’altezza. Invece – solo –
Tu t’ingolfavi in più cupi silenzi.
In echi di memoria. Del passato
In te restava solo cenere amara.
- Non è più il tempo degli abbagli. Vani
Gli sforzi. Ineluttabile il destino. –
Senza più vela, tesa al vento fino
Del tepido maestrale, la tua barca
Rollava. Rifiutasti il remare.
- Non mollare. Non mollare – dicevo.
Tu solo quiete cercavi. Silenzi
Azzurri dietro l’arco del cielo.
Chiudesti gli occhi, piano. Forse il velo
Dissolto di quest’ultimo muro
Creò il varco…e spiccasti il tuo volo.
VERSO L’ORIZZONTE
Spalle alla strada strombazzante
Il mare si prostrava ai nostri piedi.
Era un lingueggiar leggero di risacca,
un mormorare lieve tra gli scogli
e noi (io e te, padre)
senza parlare ci incontravamo là
su quella linea d’orizzonte
che incupiva piano.
Era un palpebrar di silenzi anche sul mare
Che rimandava occhi di lampare,
monete d’oro sparse dalla luna
a piene mani,
aurei riflessi di mille e più lampioni.
Corso Italia è qui, ancora,
ed anche il parapetto,
anche la mia mano nuda
piena di vento.
E’ qui l’estate e il suo salino odore
Promana ancora dalle inquiete onde.
Le navi in rada, lente, fanno ritorno
All’abbraccio del porto
E il faro
Occhieggia, muto, fasci di luce.
Non vedo più lampare.
Non vedo te, padre, da tempo
Immemorabile a me rapito.
Depongo la mia gravezza qui,
sopra quest’onda,
e guardo là, verso l’orizzonte
oltre il quale tu sei.
ANNA MARIA FATTOROSI MACCIO’-
cenno bio-bibliografico riguardante i più significativi risultati conseguiti
dall’autrice.
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Anna Maria ha iniziato a
partecipare a concorsi letterari nel 1990. In questo anno consegue il secondo premio
con il racconto”Ritorno a casa”, al
concorso letterario “Pedale e Forchetta” di Chiavari. Nel 1994, sempre
per la narrativa, ottiene la menzione d’onore con pubblicazione al concorso
“Voci di Donne” bandito dalla Provincia di Savona (Presidente di Giuria la scrittrice Camilla Salvago Raggi). E’
terza al “Silvia Tiscornia” della F.I.D.A.P.A. di Genova nel 2000 e seconda al
Carlo Pastorino di Masone per la narrativa.
Consegue il secondo posto al Campionato provinciale di poesia popolare
della Provincia di Genova nel 2000. Più recentemente ricordiamo: prima
classificata al premio Santa Margherita Ligure “Giuseppe Pontiggia nel 2004,
col racconto “Al di sopra delle parole”, che venne pubblicato dalla Tigullio
Bacherontius. Prima classificata per la poesia col libro “Di luce e d’ombra” al
premio letterario “Le Muse” - Pisa 2004. Finalista con lo stesso libro al
premio internazionale “Maestrale San Marco” di Sestri Levante - 2007. Finalista
col libro di narrativa “Liguria sottovoce”, F.lli Frilli Editore, al premio
internazionale Portus Lunae di La
Spezia nel 2007. Seconda classificata, con il medesimo libro
al premio internazionale di poesia “Agenda dei Poeti” di Milano - 2009. Finalista con la poesia “Ricordo sarà della
marina” al “Italian Festival International Literary di Milano - 2010. Primo premio al “Mario Tobino” di Vezzzano
Ligure, con la poesia “O chiari ulivi” - 2010. Premio speciale della giuria al
XXIX Concorso nazionale di poesia “Città di Mede”- 2011. Finalista al Concorso
Internazionale “Autori per l’Europa” - 2011 dell’editore Ibyskos di Empoli. Secondo
premio con una poesia del libro “Sinfonia d’autunno” pubblicata dallo stesso
editore al premio internazionale di letteratura” Terre di Liguria” ottobre
2011.
Anna Maria Fattorosi è membro
Honoris causa del Centro Divulgazione Arte e Poesia “Città di Sutri “ ed accademico dell’Accademia Internazionale
San Giorgio dell’A.N.P.A.I. (associazione nazionale poeti e autori d’Italia) di
Santa Margherita Ligure.
Masone, 08 novembre 2011
Ottime!
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