lunedì 10 settembre 2012

Poesie di Ariella Sponza


Ariella Sponza



Ai lettori del ‘blog’ dedico queste poesie, le mie preferite tra quelle pubblicate
         


                                                                                                Ariella










SMS dei quattro elementi

Che urge al tuo cuore

difficile amico prezioso

La macchia bruciante rovente ed ardente

fremente sul seno
in forma di rose scarlatte
di foggia recente, di uso corrente
promessa di perfido amore

Oppure la calma
del lino celeste
azzurro zaffiro di acque lontane
fluenti in cerulea dinamica massa
vibranti di fibre palustri e solenni

Invece piuttosto

magari mi scorgi
lontano pavone
di terra vestita
o di cotone indiano

Nell’aria dissolta
eterea presenza
immane costanza
trascendere i sensi
e l’ora e l’oblio 

 

 

L’Oasi


L’oasi, il paradiso,
è profumato
e ricco e verde e pieno
del canto degli uccelli

Al mattino, tortora scura che non addolora
in volo
con il lamento del loro troppo noto verso
Al mattino la sabbia che s’incendia
e tuttavia non arde, non ancora,
nel lanciar alto in cielo
il sole a perdifiato

E tutto il lungo giorno
profumi in carovana
di verde e d’acqua e fiori e di riposo. 

L’oasi, il paradiso,
si rivela dopo un lungo viaggio
polveroso e stanco ed affranto all’arrivo.
Ma è paradiso, è l’oasi: rimane.



Fino a giungere a galla

L’acqua (stanca) dell’Ouse
mi attira
e il velo del suo scorrere
pesa
come un sudario

Grava su di te, amica,
mentre io alzo il mento
a sfida
forte del peso
che quotidianamente mi opprime.

Nelle tasche sformate
della mia veste chiara
non trovano luogo
i sassi levigati dal fiume

Già son zavorrate a fondo
dal dovere che mi sostiene,
salda
sulla ferma terra
l’onere di te, figlia;
ed il mistero di un sesso diverso dal mio
che partorisco il luoghi
equidistanti dal padre.

Allora carne e sangue
scalciano
e ribolle la superficie dell’acqua,
affiora il peso mortale di voi, figli,
della vostra esistenza
Sale
fino a giungere a galla
e trascinarmi a riva.




Le poesie: SMS dei quattro elementi”
                “L’Oasi”
                “Fino a giungere a galla”
sono pubblicate nel volume “Follia metafisica” Ed. Libroitaliano 2004

Il poemetto Eva ritorna al paradiso perduto
È pubblicato nella silloge quasi primavera” Ed. Cannarsa 2007



Eva ritorna al paradiso perduto

Voi tutti
attingete al pozzo profondo del mio essere,
vi nutrite
dei frutti costosi colti dalla mia mano
Dove
potrò mai piangere sull’umana miseria,
dove curare il corpo
e dissetare l’anima
senza inquinarne l’acqua?

La mia mente è una freccia in volo
va!  dove non sa d’esser mai stata;
il cuore, nido per gli aironi,
ritorna alla stagione di fiori e di promesse;
corrono i piedi, danzano le membra
al ritmo d’una musica antica d’infinito e di eterno:
dove poter volare,
come saper sentire,
a cosa ritornare …

Cullata, dapprima, nel caldo ancestrale oceano di latte;
sbattuta, di poi, dallo tsunami dell’immane onda;
prostrata infine su di una spiaggia sfatta,
incolti scorgo i giardini del caos:
custodi ne sono scarlatte pozioni di rose
e fiere vaganti, falò divampanti,
sinuosi serpenti signori.
Sibila, sibila, astuto compagno
soffia svolgi sciorina
sfaccettato mostra, a piombo, l’occhio tuo prismatico
ove sfilacciato giace scomposto arcobaleno
di luridi nastri adorno nelle carni …

Ma non sola, serpe,
son fin qui ora giunta:
figli dei figli ho per braccianti meco,
figlie e nipoti ancora partorienti
sin a Roraima porterò con me.
Anche Rahula ci potrà seguire,
comodo e caldo nel venir con noi
nel bel canestro di Rachele e Marta; 
e la bella Deidre sarà la sua compagna,
cullata in braccio al perdonato Adamo,
se Ganesha ogni impaccio rimuover potrà.
L’angelo, il toro, l’aquila, il leone
della Kumari sosterranno il peso; 
Iside intanto, esperta nella cerca,
appronta mele con cui ci nutriremo,
colte da Yggdrasil e mai più marcite,   
e l’acque incanta l’amor di Yemanjà.
Nati e non-nati figli del mio grembo,
partoriti da Haumea,  
poi da Pegaso mossi, 
con simpatia una luce accenderemo: 
dal silenzio assordante, dal frastuono,
in cerchio – tutti – assieme all’Urobouro
scampar potremo all’olocausto umano.

Allora fuoco, fiamma, passione
arde incendia divora
libera
combure
di terra l’impasto intriso di peccato
si strina, si strema, esausto.
Attorto in rinnovate spire serpe: ti vedo per quel che tu sei,
nel pozzo della tua rettile pupilla splendida appaio:
Eva e i suoi figli già da Khum partiti
verso Shamballa di ritorno sono;  
Acqua lucente in viaggio verso il mare
aria nell’aria, respiro della vita.




ARIELLA  SPONZA  - note biografiche


Nata nella mitteleuropea Trieste in primavera, viaggiatrice, scrittrice “per passione ed intrinseca necessità” Ariella Sponza esprime il suo talento vincendo numerosi premi letterari; di pari passo si cimenta con gli studi di Psicologia clinica, pubblica vari lavori scientifici, esercita la libera professione di Psicoterapeuta. L’Autrice si occupa personalmente del progetto di impegno umano e sociale “San Nicolò a Puri” nell’Orissa, India, cui sono devoluti tutti i proventi derivanti dalle sue pubblicazioni:
romanzo “Comunicazioni interpersonali in tema di Amore” Helicon 2003
sillogi  di poesie :“Follia metafisica” Ed. Libroitaliano 2004; “quasi  primavera”  Ed. Cannarsa  2007;
“La deriva dei continenti” Ed. Cannarsa 2011;
saggio “Pellegrina scalza” nn.144-145 Rivista di letteratura e filosofia‘Sistematica’ Ed.Pergamena 2009    

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