mercoledì 6 novembre 2013

MARCO GUZZI: "POESIA E SOCIETA' IN QUESTO PRIMO QUINDICENNIO DEL NUOVO SECOLO"

Carissime amiche e carissimi amici,

uno degli aspetti più inquietanti di questo tempo convulso e faticoso è la spaventosa confusione mentale in cui stiamo precipitando giorno dopo giorno, per cui risulta sempre più difficile non dico concordare su qualsiasi punto di discussione, ma perfino intenderci sui concetti basilari su cui impostare un qualunque discorso.

Credo che la recente controversia nata dalla conversazione tra il Papa ed Eugenio Scalfari sul tema del primato della coscienza individuale mostri con chiarezza il livello di fraintendimento concettuale in cui continuiamo a comunicare. I due interlocutori infatti parlavano evidentemente di due cose del tutto diverse: uno si riferiva alla coscienza come sacrario ultimo dello spirito umano, come cioè spazio di ascolto della voce di Dio in noi, e laltro intendeva invece quel mutevolissimo discorso interiore dellindividuo, che il più delle volte legittima tutti i nostri più grossolani errori. Il Papa pensava probabilmente alla coscienza illuminata dalla fede, e cioè resa giusta, giustificata appunto dalla luce della Rivelazione di Cristo (come precisa il Catechismo della chiesa Cattolica al n. 1794: La coscienza buona e pura è illuminata dalla fede sincera, e come Papa Francesco ci illustra in tutta la sua Enciclica Lumen fidei), mentre laltro difendeva semplicemente quellarbitrario e superficiale opinare individualistico, irrelato e rigidamente a-teo, privo cioè di qualsiasi autentica umiltà e disponibilità allascolto e alla conversione, in base al quale, come dice san Paolo gli uomini hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa (Rm 1,21).

Papa Ratzinger ha chiarito molto bene questi fraintendimenti nel suo saggio su Lelogio della coscienza, dove per esempio scrive: Chi fa coincidere la coscienza con convinzioni superficiali, la identifica con una sicurezza pseudo-razionale, intessuta di autogiustificazione, conformismo e pigrizia. (sulla complessità e sullambiguità del concetto di coscienza vi segnalo anche questo mio scritto:

Ma questo è solo uno dei molteplici esempi della confusione mentale in cui stiamo annegando. Ogni giorno assistiamo infatti a dibattiti in cui letteralmente non si capisce più di che cosa si discuta, in cui cioè gli interlocutori non hanno più quasi nessun punto in comune, nessun concetto condiviso, per cui semplicemente si attaccano e si azzannano come cani rabbiosi, alla cieca.
Ciò risulta particolarmente drammatico nelle sempre più accese discussioni intorno alle questioni morali, alla valutazione cioè di ciò che sia bene e di ciò che sia male. Qui davvero le acque già torbide delle nostre menti contemporanee si fanno tenebrose, assumendo la densità e la pesantezza del petrolio.

Ci si chiede, ad esempio, in ogni talk show e ormai da anni: ma è bene andare con le ragazzine a settantanni come fa Berlusconi, ed è bene andare con vecchi ricconi se sei una ragazzina emancipata e scaltra che vuole fare rapida carriera? E perché no, che male cè, se sono tutti adulti e consenzienti? E bene poi sposare una persona del proprio stesso sesso, e magari produrre qualche figlio affittando un utero di qualche giovane ragazza indiana? E perché no? Se vogliono un figlio? Chi sei tu per giudicare? Sei forse meglio tu? E perché un ricco anziano non può spassarsela un po anche con un ragazzino? Come facevano Pasolini o Whitman o Caravaggio o  papa Giulio III che nominò addirittura cardinale e segretario di stato il suo amante diciassettenne? E a che età poi lamore diventa pedofilia? Il grande poeta protoromantico tedesco Novalis amava Sophie che aveva solo 12 anni, e allora? Non basta lamore a giustificare ogni cosa, come dice Obama? E perché impedire allora lamore per due persone contemporaneamente? Perché dovrei amare solo una donna o solo un uomo, e non una donna e un uomo insieme? E perché non posso sposarmeli entrambi? Non è questa una violenta prevaricazione, un voler imporre un arcaico moralismo monogamico agli aneliti più liberi e polimorfi del cuore? Chi sono io per giudicare un bigamo o un poligamo o un evasore fiscale o lo stesso Priebke che in fondo ha semplicemente obbedito alla propria coscienza, come tutti i membri delle SS daltronde che, come scrive ancora Papa Ratzinger: portarono a compimento le loro atrocità con fanatica convinzione ed anche con unassoluta certezza di coscienza, e che quindi dovrebbero essere giustificati e dovremmo cercarli in paradiso?

E via così confondendo ogni cosa, servendosi perfino della dolcissima misericordia di Gesù per legittimare la propria corruzione e lostinazione impenitente e  piena di orgoglio a non cambiare vita. Ma il Cristo accoglie tutti noi peccatori e stanchi,per curarci e per guarirci dal cancro dei nostri peccati, sui quali emette da lucido chirurgo diagnosi prive di qualsiasi indulgenza, col suo stile come sempre politicamente scorretto: Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno (Mt 18,8). Senza questa durezza terapeutica si rischia di confondere la misericordia di Dio con la legittimazione del peccato, causando così la rovina del peccatore, che prima o poi purtroppo pagherà comunque amaramente e, come dice Gesù, fino allultimo spicciolo (Lc 12,59), il prezzo salato della propria menzogna non riconosciuta come tale: E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balia duna intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni dinvidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia (Rm 1,28-31). Ottima descrizione di tutti noi, fratelli, non vi pare? di una società mostruosamente ipocrita, moralista e oscena al contempo.

No, fratelli, siamo seri e non inganniamoci: la misericordia di Dio è il dono costante della vita per chi, pentendosi delle proprie follie, ritorna liberamente nel regno di amore e di abbondanza del Padre. Senza questa conversione/ritorno restiamo imprigionati nei nostri inferni di menzogna, e rifiutando il dono della grazia rifiutiamo noi stessi il perdono. Questo rifiuto è infatti la vera bestemmia contro lo Spirito Santo, quellunico peccato cioè che, secondo il Cristo, non verrà perdonato né in questo mondo né in quello futuro (Mc 3,29). Chi rifiuta la conversione e il perdono, in altri termini, non vuole e quindi non può essere perdonato. SantAgostino, nel suo LXXI Discorso, è molto preciso su questo punto: Contro questo dono gratuito, contro questa grazia di Dio parla il cuore impenitente. La bestemmia contro lo Spirito, dunque, è il non volersi pentire (impoenitentia).

Questa confusione però, carissimi, io credo che porti con sé un elemento di grande positività, e cioè ci sta mostrando con chiarezza lancinante tutti i limiti del puro ragionamento, il fatto cioè che queste controversie fondamentali non possano più risolversi sul piano dialettico del confronto razionale. Stiamo comprendendo che la ragione è uno strumento necessario ma insufficiente per dare un qualsiasi ordine al pensiero e alla vita, in quanto può essere messo al servizio della stessa menzogna. Tutti noi cioè possiamo benissimo utilizzare la nostra ragione anche con finezza per difendere i nostri errori più grossolani, e costruire così la via della nostra distruzione. D'altronde, come diceva Baudelaire, Satana non è uno dei migliori maestri di dialettica?

Il problema della ricerca della verità e quindi della giustizia, di ciò che è giusto o ingiusto, non è cioè un problema della ragione, quanto piuttosto della mente, intesa come totalità del nostro essere, come mistero del nostro Io, e più precisamente dello stato in cui si trova la nostra mente. Una mente alienata e distorta, infatti, un Io dis-integrato e scisso, ragiona in modo distorto e trova sempre moltissime ragioni per giustificare i propri errori. Per cui se desideriamo per davvero cercare la verità e la salvezza, dobbiamo imparare innanzitutto e sempre di nuovo a rinnovare la nostra mente ottenebrata, a svuotare e a rovesciare il nostro vecchio Io, per farlo rigenerare e illuminare dalla luce che illumina ogni cosa, e cioè dalla luce di Dio, dal suo pensiero, dal suo Respiro beatificante, dal Cristo-Verità-Amore che è in noi.

Questa gravissima confusione mentale ci sta cioè spingendo verso una ricomprensione post-moderna, e cioè successiva al delirio razionalistico degli ultimi 2 secoli, del carattere iniziatico della vera conoscenza, e quindi anche dello sviluppo in noi di una coscienza retta in grado di giudicare/ragionare perfetta-mente, come ci chiede il Cristo: perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? (Lc 12,57).

Solo incamminandoci lungo il faticoso cammino della purificazione e della conversione (meta-noia) della nostra mente, del quotidiano riconoscimento di tutte le nostre strategie di mascheramento e di autoinganno, solo nella ricerca umile e sincera di quellaiuto che viene dallAlto, di quella luce che dà respiro e ristoro al nostro cuore malato, solo così possiamo uscire dalla confusione mentale e gustare la limpidezza di una verità che ci libera e ci salva.

Potremmo arrivare a dire che solo una mente, un cuore, un Io perdonato, e cioè sciolto e liberato e assolto dalle sue lebbre/tenebre interiori, possa realmente capire la bellezza del vero Bene, e incominciare a seguirlo. Perciò il primo biennio di approfondimento dei nostri Gruppi Darsi pace si chiama proprio Per donarsi. Solo perdonati e assolti infatti troviamo la vera pace, e possiamo anche imparare ad amare, possiamo cioè comprendere che cosa significhi amare nella verità (caritas in veritate), purificando anche i nostri desideri e le nostre forme di amore spesso distorti, compensatori, e frutto di pure e semplici alienazioni e aberrazioni spirituali. In quanto, come scrive Papa Francesco nella sua Enciclica: Senza verità lamore non può offrire un vincolo solido, non riesce a portare lio al si là del suo isolamento, né a liberarlo dallistante fugace per edificare la vita e portare frutto (n. 27).

Il percorso dei nostri Gruppi, dopo il Triennio di base Darsi pace, e il primo Biennio di Approfondimento Per donarsi, si conclude perciò col secondo Biennio di Approfondimento, che si chiama proprio Imparare ad amare; ma in realtà la ricerca della Pace, del Perdono, dellAmore, della Giustizia, e della Verità sono la stessa cosa: il processo di trasformazione della nostra mente dallalienazione allintegrità divina: il processo iniziatico, battesimale e pasquale, della nostra realizzazione umana in Cristo, nostra Nuova Umanità.

E appena uscito lultimo Manuale dei nostri Gruppi, che si intitola appunto Imparare ad amare Un manuale di realizzazione umana (Ed. Paoline 2013), e che conclude lopera scritta del Movimento Darsi pace, proprio in concomitanza con lavvio di tutti i Gruppi fisico-telematici per la prima volta attivati insieme: le tre annualità del Triennio di base, il primo biennio e il secondo biennio di approfondimento, e il Gruppo Formatori, che attraverso le videoconferenze coinvolge ormai 25 persone di Roma, Torino, Cesena, Bergamo, e Fano.

Questo 15° anno dellavventura dei nostri Gruppi rappresenta perciò un punto cruciale di compimento e di nuovo avvio, di bilancio e di rilancio.
Siamo arrivati a 300 praticanti regolari, presenti in ogni parte dItalia, ma anche in diverse zone del mondo, da Santo Domingo a Kinshasa, da Varsavia a Taiwan; mentre il nostro sito www.darsipace.it è ormai visitato da più di 60.000 persone ogni anno, con oltre 100.000 visite: davvero un bel corpo in movimento
Speriamo che lo Spirito di Dio effonda con sempre maggiore forza la sua luce su di noi, e ci guidi con la dolcezza travolgente del suo vento maestrale nellesecuzione dellopera che ci ha consegnato.

Tutti i Gruppi sono dunque partiti, ma le iscrizioni alla prima annualità fisico-telematica, che ha già superato i 90 partecipanti, e che è seguibile fisicamente a Roma e on line da ogni parte dItalia e anche dallestero, sono ancora aperte (www.darsipace.it).
Potete seguirci inoltre su Fb (https://www.facebook.com/darsipace ), Twitter (https://twitter.com/DarsiPace ) e Youtube (http://www.youtube.com/darsipace ).

Desidero proporvi come Nuova Visione nel mio sito www.marcoguzzi.it lintroduzione del volume:

Imparare ad amare: il destino delluomo



Lunedì 18 novembre, alle ore 17, presso la Biblioteca Archivio storico di Frascati (info 06.94299013), terrò lincontro:

Per una nuova spiritualità
Presentazione del volume Buone notizie


Venerdì 22 novembre (ore 9/13.30) invece parteciperò a Siena, presso lAuditorium di Banca Chianti, al Convegno, organizzato dallAssociazione di volontariato per lassistenza gratuita domiciliare in oncologia QuaViO (www.quavio.it )

Ricerca di senso nella vita


Grazie di cuore della vostra attenzione e della vostra amicizia, come sempre potete diffondere questo scritto come volete. Faccio a tutti voi tanti affettuosi auguri di incontrare ogni giorno di nuovo la verità come guarigione e trasformazione, come balsamo che guarisce e come luce che rallegra.
                                                                Marco Guzzi


2 commenti:

  1. Si è bello parlare di queste cose anche con incontri a tema ed incontri che servono a stimolare la coscienza. Ma bisogna anche capire che, tanta gente non crede a questi circoli o associazioni. Vive ,una sorta di diffidenza.
    Anche la poesia, in questa società a volte è usata per altri scopi truffaldini .Esistono molte associazioni, e circoli che non riescono neppure a comprendere un libro di poesia ma si inventano un sacco di premi e riconoscimenti ma solo per fare girare i soldi con la scusa dell'attività letteraria. Capisci caro amico cosa ti voglio dire.
    Io sono socio di un club letterario ed un po' di tempo fa ho ricevuto un bollettino di informazioni in cui mi si diceva che a Lugano una certa Università swizzerland per la pace, gestita da un abruzzese si auto inventa lauree e varie attività senza scopo di lucro. Vorrei capire per esempio che cosa rappresenta o da dove nasce quel Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace fondato a Palermo e che ora comunica da Lugano. E' lo stesso organismo indagato anche dalla Procura per truffa (mi riferisco a quell'arcivesco Busà che è morto nel 2013 e si era autoproclamato arcivescovo mondiale ed internazionale?
    Visto che si cita Scalfari e Papa Francesco, davvero è stata fatta tanta pubblicità a questo loro incontro. Per quanto mi riguarda il loro incontro serve anche per fare capire che se c'e' chiarezza si possono parlare sia gli atei sia i ministri di Dio ma, senza chiarezza e tanto per fare qualcosa si rischia di fare solo confusione. La stessa cosa vale per la poesia che a ben guardare è una materia impegnativa, aperta al dialogo ma non per questo da confondere con altre attività che nulla spartiscono con i valori che tu citi anche nel libro che mi hai regalato.

    RispondiElimina
  2. Luca Invernizzi

    Un saggio che sa cogliere il nocciolo, l'essenza del rischio che stiamo correndo, se si estingue la spinta dell'intelligenza. L'uomo ritorna in balia dei primordi, ridiventa reprobo e nichilista, senza la luce dell'intelletto e della coscienza, torna cavernicolo.

    RispondiElimina