sabato 1 giugno 2013

CARMELO CONSOLI: INEDITO


Rosarno



Qua i camion hanno la loro danza segreta.
Arrivano dalla statale, vengono
da polverosi tornanti, perse campagne.
Fanno la conta di chi sale e chi resta.
Poi se ne vanno nel bianco dei sentieri.
Chi resta non sa perché,
per chi lavorare ancora;
ritorna tra le baracche di lamiere,
aspetta il turno di domani
tra materassi sfondati, cucine improvvisate
immondizie  dappertutto, panni stesi.

Chi sale arriva nella fragranza delle piane
si perde in un trionfo di aranci,
mandarini, cassette da riempire.
Piega la schiena nella verde pietà degli alberi.
Non sa della gioia alata dei merli,
della vertigine azzurra che sta su di lui
dei girasoli aperti alle controre.
Attende che la sera paghi
nel rito dei caporali,  dei fari
che accendono le pianure d' aloni giallastri.


Sbucano i camion da contrade abbandonate,
vanno per strade di cose bruciate,
miasmi, esultanze di aromi e cromie.
nella loro danza segreta di andate e ritorni.
Portano un carico amaro di vite
all'impronta di un comando
che sceglie chi sale e chi resta ad aspettare.
Si lasciano dietro silenzi, dignità negate,
gli striscioni di protesta sulla tangenziale,
le voci fuori dal coro tra l'arsura delle cicale
e le odorose ginestre che esultano.


 Carmelo Consoli

3 commenti:

  1. Forse in questi giorni hanno fatto un po' di attenzione e mi riferisco a qualche cronaca italiana. Qualcuno comunque sente la mancanza di tanta poverta' che questa poesia riesce a far toccare. Ciao

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  2. Una voce interessante con attualità e movimento espressivo. Una dramma dei nostri giorni. Complimenti.

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  3. Mio caro Carmelo,
    ti ho letto con il fiato sospeso...
    in questa lirica, che incredibilmente 'danza', affronti un problema a me molto caro: la tratta degli esseri umani.
    Il problema, forse, più grave del nostro secolo.
    E tocchi il tasto che strazia: 'la dignità negata'.
    Esistono esseri umani nati per divenire meno importanti delle cose. E noi che sappiamo ... in una simile società saremo mai salvi?
    Ti ringrazio e ti abbraccio forte!
    Maria Rizzi

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