venerdì 31 agosto 2018

E' MORTA ANTONIETTA TAFURI, GRANDE POETESSA, GRANDE AMICA DELLA POESIA


Una brutta notizia. E’ morta una grande scrittrice, una amica di poesia, una persona gentile, amabile, piena di interessi culturali, fondatrice di un Premio Letterario famoso, la cui premiazione si svolgeva a Roma, al palazzo della Provincia.  

Quando muore un amico, un grande poeta se ne va una parte di noi. Un abbraccio, cara Antonia, se ci vedi dal Cielo; e cerca di diffondere fra gli Angeli il tuo canto, per perpetrare oltre la terra il valore umano ed ultra del suono dei tuoi/nostri versi.
DAGLI AMICI DI LEUCADE

6 commenti:

  1. Mi colpisce profondamente la scomparsa di Antonietta Tafuri che ho conosciuto a Roma in occasione dell'eccellente e prestigioso Premio cui si fa riferimento.
    Mi unisco a tutti gli amici di Leucade e desidero ricordare un'altra grande poetessa e amica che da pochissimo ci ha lasciato: INES BETTA MONTANELLI.
    Il mio abbraccio va a tutte e due con la certezza che il CANTO iniziato sulla Terra proseguirà ed echeggerà per sempre in tutto l'Universo: nasce per questo un poeta.

    Sandro Angelucci

    RispondiElimina
  2. Cara Antonietta, ti ho conosciuta proprio in occasione del tuo Premio in un albergo di Roma, non ricordo quale. Credo fosse la seconda edizione del tuo Concorso ed io ricevevo il secondo premio con il libro “Origami di stoffa” (che a te era piaciuto tanto) sulla morte di mia madre. Ci siamo riviste, credo, l'anno successivo per un primo premio nel Palazzo della Provincia dove avevi spostato la sede della tua Premiazione. Ma tu non stavi già bene: non sei venuta a Gela a ritirare ciò che avevi vinto, hai presto ceduto ad altri il tuo Concorso a cui tenevi tanto e quando telefonavo era solo tuo marito a rispondermi. Poi abbiamo perso i contatti e il tuo nome, una volta tanto noto, aveva pian piano smesso di comparire nelle brevi cronache letterarie. Però io non ti ho mai dimenticata perché sei stata una delle prime a credere in me e a mostrarmi la tua integrità morale che si rifletteva anche sul Premio che avevi istituito. Perciò sono qui a ringraziarti sperando che dove ti trovi ora sia pieno di tutti quei fiori che amavi tanto descrivere. Addio, Antonietta, o se vuoi, arrivederci anche se la mia Fede non è altrettanto solida come la tua.

    Carla Baroni

    RispondiElimina
  3. E' bello che i poeti ricordino una Poetessa che scompare quaggiù, e soprattutto credere che il suo canto continui in altro luogo più consono alla Poesia..
    Mi unisco al compianto affettuoso di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla personalmente e rivolgo al nome di Antonietta Tafuri un pensiero di affettuoso commiato.
    Edda Conte.

    RispondiElimina
  4. Ho conosciuto Antonietta in passato e sono stata sua Amica e concorrente un anno del suo Premio. Ricordo una Donna di sani valori, che credeva profondamente nel potere della Cultura. Ricordo anche la sua intensa vis poetica, che la rendeva protagonista del panorama dei Concorsi italiani. La notizia della sua fine mi addolora profondamente, anche se, per carattere, la fine mi spinge a pensare all'inizio. Mi sento di dirle: "Arrivederci e Benvenuta", alla maniera dei cileni, certa che i suoi Amori e i suoi estimatori, come la sottoscritta, sapranno continuare a viverla in una nuova dimensione spazio - temporale. Un forte abbraccio alle persone che le sono state sempre accanto e la mia umile preghiera per accompagnarla in questo momento...
    Maria Rizzi

    RispondiElimina
  5. Non ho mai veramente conosciuta Antonietta Tafuri. Mi era certo nota dalle cronache letterarie, come pure mi era nota Ines Betta Montanelli, ricordata da Angelucci nel suo commento. Ma, quando stamattina Giannicola Ceccarossi mi ha dato per telefono la notizia della scomparsa di Antonietta, mi sono intristito perché con lei se ne andava per sempre un altro personaggio dell'ambiente letterario che conoscevo -sia pure virtualmente- da più di trent'anni. E che una decina d'anni fa stavo per conoscere realmente al Premio Aeclanum (dove m'incontrai per la prima volta con Pasquale Matrone e con Gianni Rescigno). Ma accadde che lei dovette abbandonare la cerimonia subito dopo aver ritirato il premio, sicché sfumò la possibilità di un incontro vero, di contatto diretto.
    La morte di un essere umano è già di per sé una cosa triste. Quella di un poeta, ancora di più; perché, dicendo di sé, dice, svela e vive la vita degli altri uomini. Anzi dell'UOMO. Per questo, se un uomo è un albero, il poeta è un bosco.
    E nulla è più desolante di un bosco che muore.
    Pasquale Balestriere

    RispondiElimina
  6. Sei stata la mia professoressa di italiano alle medie e adesso che ricopro il tuo stesso ruolo mi piace ricordarti con un sorriso e con la voglia di fare, ogni giorno, sempre di più… Ciao professoressa e grazie di cuore, per tutto!

    RispondiElimina