venerdì 5 luglio 2019

SERENELLA MENICHETTI: "TESTI SCRITTI IN MONTAGNA"


LA CASA SULLA MONTAGNA

Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade

Con tre rumori gracchianti
la chiave desta il silenzio
che abita ogni pertugio della casa.
Un ingresso buio mi trascina
nella sua filiforme lunghezza.
Gli occhi del silenzio mi osservano.
L'ombra di una larga stanza
mi viene incontro.
Un parquet a righe orizzontali
accoglie i miei felpati passi.
Bisogna arrivare alla porta finestra
che dà sul terrazzo ed aprirla
affinché i sensi trovino la stanza del ricordo.
La luce, senza bussare, entra.
Per primi gli occhi riconoscono
il divano azzurro, il tavolo chiaro,
gli altri mobili.
Fuori il grande faggio
promette refrigerio.


 LENTEZZA

E la lentezza plana con ali di colomba
sull' inquietudine.
Si distendono le punte.
Elettrocardiogramma quasi piatto.
Uno dopo l'altro, si costruiscono
ponti nuovi.
L' occhio in turbinio di bellezza
viaggia a ritmo lento.
Cala il vento di tempesta.
L' altezza delle onde scema.
Con tacita lentezza un dondolio
di merletti si trastulla.
Il lago di montagna, cuore calmo.
Osserva il mondo
da un' altra prospettiva.



 CIME

Cime di alberi, di tetti, di monti.
Vele che ti fanno navigare
in cieli tersi.
Le parole sulla terra, sono prive di ali.
Serpi striscianti.
Quassù i rami s'intrecciano
in linguaggi di cristallo.
Ogni punta buca un pezzo di cielo.
Petali di seta
cadono sui capelli e sugli occhi.



 LA CASA CON LA CREPA

Gli alberi immobili.
Non un canto d'uccello.
La grande crepa deturpa la facciata della casa.
La vegetazione accasciata sul tetto.
Un giardino immerso nel passato.
All'interno alcuni pensieri
Intricati in enormi ragnatele.
Non esiste uno straccio di presente
se non la mia curiosità odierna
che oltrepassa le spesse mura di pietra
alla ricerca di tracce.
A terra, foglie secche.
Giorni trascorsi.
Ricordi che si sgretolano
sotto i miei passi.



PERDERSI

Ancora quel paesaggio
di campi vuoti.
Una luna coperta
dal drappo nero
della notte.
Camminano a passo d'uomo.
A terra uno specchio in frantumi
ospita stracci d'immagini
illeggibili.
La stazione dei treni
è il pensiero fisso
che non rasenta gli occhi.
La meta da raggiungere
è un fantasma
nella nebbia
Il fischio di un treno invisibile
si fonde al canto dei grilli.
Nel deserto dei campi
si affaccia il desiderio
di un biglietto per il ritorno.



SOLO UN PICCOLO PUNTO

Uno squadrone di alberi le si avvicina.
Colonne dritte sorreggono grandi chiome.
Lei, punto minuscolo dell’universo
tra le fronde arretra.
La bellezza la immobilizza.
Con i piedi piantati nel folto tappeto.
Gli occhi pieni di stupore
si inginocchia.

5 commenti:

  1. La prima di queste poesie inedite introduce con molti realistici particolari alle immagini e alle suggestioni che verranno dopo (ved. "Lentezza" e "Perdersi"). Il silenzio estatico dell'ambiente naturale montano invita alla meditazione , complice fedele di quelle sensazioni che agilmente si fanno poesia (ved. "La casa con la crepa" e "Cime"..).La Poetessa le segue con grande partecipazione emotiva.Come sempre per la Menichetti si tratta di un verseggiare di particolare originalità.
    Edda Conte

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  2. Chiedo scusa: per un lapsus ho indicato come La Casa con la crepa la poesia che intendevo citare , cioè "La Casa in Montagna".
    Grazie
    Edda Conte

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  3. Grazie infinite per la tua attenzione Edda
    Un caro saluto
    Serenella Menichetti

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  4. Ci voleva Serenella per portarmi in montagna e per lasciarmi incantata dinanzi alle 'cime', agli squadroni di alberi', al tempo che rallenta... Trovo le sue liriche di una rara, autentica bellezza e di una profondità che è invito a riflettere sul tempo, sulla vita. Ho detto che ci voleva lei per condurmi tra i monti, in quanto vivo legata indissolubilmente al mare. Tuffandomi in questi versi divini ho potuto soffermarmi, una volta di più, sul concetto di 'lentezza'. Quanto è frenetico il nostro modo di affrontare i giorni? E quanto sottrae alla scintilla di esisistenza che ci è concessa in dono?
    "Il lago di montagna, cuore calmo.
    Osserva il mondo
    da un' altra prospettiva".
    Il lago è la metafora del tempo che non brucia, non corre, non consuma i sentimenti al pari degli oggetti. E' 'un cuore calmo' -quale meravigliosa espressione-!, che lascia riposare i pensieri.E tutti i suoi versi inneggiano alla comunione con la natura, madre -benigna, al senso vero, incandescente della vita, alla spiritualità. La chiusa della poesia 'Solo un piccolo punto' è pura epifania esistenziale. Grazie, Serenella, sono più ricca. Ti abbraccio.
    Maria Rizzi

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  5. Ringrazio ancora una volta Maria che con la sua sensibilità e il suo acume riesce a penetrare nei miei versi.
    Un abbraccio grande
    Serenella Menichetti

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