lunedì 4 settembre 2023

Gian Piero Stefanoni : "Pillole di romanesco"

 

A QUESTO T'OFFICI

 

Tiettelo 'r sole a seconna

der tasso o der cambio.

 

N'ora a piegà ar tempo tuo

chi è ner bisogno- cor soriso

a negà 'a vita dell'artro a mozzichi.

 

A questo t'offici, e da lì nun sorti.

Te 'mpasticchi e te fregi de morti.

 

 

 

 

 

 

 FIUME

ponte de fero

 

Va, nse ferma,

nun ha orazzioni

ner tempo fermo

da'a coscienza ferma.

 

St'omo,

come Roma,

è mejo fori che dentro.

 

S'inmarma de pace

ma brama l'armento.

 

.

 

1 commento:

  1. Il carissimo Gian Piero si cimenta con il dialetto romanesco, dimostrando ancora quanto è legato agli idiomi locali che contraddistinguono la nostra Penisola, e dona due 'pillole' satiriche, sulla scia di Trilussa, il più raffinato dei poeti romaneschi. "Roma, /è mejo fori che dentro", recita l'autore, e per la sottoscritta che vive nella capitale, è verità assoluta. Purtroppo Roma è dimenticata dall'amministrazione da anni e non ostenta più l'opulenza e la civiltà che le spetterebbero. Ringrazio l'amico Gian Piero e il nostro Condottiero, senza il quale nulla esisterebbe. E li abbraccio entrambi.
    Maria Rizzi

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