Il gioco della dama nella sua
versione inglese, detto anche Checkers o Draugths, si svolge su una scacchiera
di 64 caselle e non di 100 come la dama francese. E’ un gioco molto praticato
nel mondo anglosassone, tanto popolare quanto gli scacchi, il Go o l’Othello.
Pietro Rainero
LA
DAMA INGLESE
“Bisturi, prego” chiese il
chirurgo. “Eccolo” disse l’assistente addetta ai ferri, porgendogli premurosamente
lo strumento. Il chirurgo incise la pelle e lo strato di tessuto sottocutaneo
con l’affilatissimo coltello mentre l’aiuto chirurgo richiudeva con le pinze
emostatiche i vasi sanguigni recisi. “Ho letto su una rivista” intervenne la
capoinfermiera, ovvero, se siete molto pignoli, la responsabile del personale
infermieristico della sala operatoria, “che il nuovo criterio per valutare una
condizione di rischio cardiaco si chiama sindrome metabolica”. “Proprio così!”
confermò il chirurgo, mentre con mossa decisa finiva di praticare col bisturi
un perfetto taglio nell’addome del paziente “sono cinque i fattori che la
determinano, e cioè diagnosi di ipertensione arteriosa, aumento della
circonferenza addominale, troppi trigliceridi, diabete di tipo 2 e infine
valore basso del colesterolo HDL”.
“Ho un quesito per voi:” interruppe
il terzo chirurgo (vale a dire l’assistente dell’aiuto) “ un adolescente rimane
coinvolto col padre in un incidente d’auto; il padre muore ed il ragazzo è
trasportato d’urgenza in ospedale per una operazione indispensabile. Entra in
sala operatoria, viene preparato e, quando tutto è pronto, entra il chirurgo,
guarda il giovane e poi dice -- no, è
mio figlio, non mi sento di operare --.
Come lo spiegate?”. Mentre poneva
questa domanda, l’assistente allargava, per mezzo di uncini divaricatori, le
labbra della ferita, scoprendo i muscoli addominali.
“Il chirurgo era sua madre!”
rispose immediatamente il primo chirurgo che poi, con assoluta disinvoltura e
tagliando nel contempo col bisturi i muscoli seguendo il senso delle loro
fibre, finì di commentare con la prima infermiera i rischi cardiaci “ oggi
abbiamo anche nuovi esami. Oltre ai classici elettrocardiogramma,
coronarografia ed ecodoppler, abbiamo l’angiotac che è una tac specifica per
vene ed arterie, la scintigrafia del miocardio, che si effettua con l’iniezione
di isotopi radioattivi e serve a confermare o escludere sindromi coronariche
acute, e infine la tac multistrato, l’ultima frontiera della tecnologia”. “Come funziona?”. “Compie viaggi virtuali e
in 3 dimensioni dentro il cuore, con immagini elaborate da un apposito
software”.
“Sentite questa, me l’ha
raccontata ieri sera mio cognato” si
inserì a questo punto l’aiuto chirurgo “due
amici si recano per diletto a Waterloo, a visitare i campi teatro della famosa
battaglia. Uno dei due rimarca che Vaterloo è molto interessante e suggestiva.
L’amico allora obietta -- Guarda che non si pronuncia Vaterloo , ma
bensì Uaterloo -- -- Ma no! Ti dico che si dice Vaterloo, ne
sono sicuro -- insiste il primo. Ne
nasce pertanto una discussione accesa, quasi un bisticcio; finalmente vedono
avvicinarsi un tale , ed allora uno dei due amici propone -- Chiediamo a quel
signore! --
Lo fermano e gli domandano -- Senta, noi non siamo del posto, il nome di
questa località si pronuncia Vaterloo oppure Uaterloo? --. Il nuovo arrivato
cortesemente risponde -- Si pronuncia Uaterloo -- -- Vedi? Che t’avevo detto? Avevo ragione --
insiste il primo dei due amici. Ma l’altro non è ancora convinto e chiede -- Ma
lei è proprio di qui, del luogo? -- --
No. Neanche io sono del posto, io sono qui in uacanza! -- “Ah!
Ah!” risero tutti insieme i sei addetti all’intervento, cioè tre chirurghi, due
infermiere e relativo anestesista (non relativo alle infermiere, non che
dovesse cioè far addormentare loro). Se siete un po’ sorpresi dal fatto che i
sei parlottassero del più e del meno, barzellette comprese,nel bel mezzo di
un’operazione, beh…non dovreste proprio: è quello che fanno sempre!! A
maggior ragione non dovreste esserlo perché, vedete, il capo chirurgo era un
tipo davvero speciale (vi passo queste informazioni mentre lui, o meglio lei,
dopo aver sollevato con delicatezza la membrana peritoneale vi apriva un
piccolo taglio con le forbici, penetrando così nella cavità addominale) :
eh..sì, Brenda Tinsley era davvero una donna fuori dal comune! Pur avendo, come
tutti gli umani, due soli emisferi cerebrali, riusciva a fare
contemporaneamente non soltanto due cose, ma quattro o
cinque, e nei giorni di grazia persino sei o sette. Di norma portava a termine complicati interventi di
neurochirurgia risolvendo intanto intricati cruciverba, discutendo nel contempo
con i collaboratori di tutt’altre amenità e, magari, ascoltando anche la
piccola radio che aveva personalmente posizionato in sala operatoria.
Insomma….l’operazione di
appendicectomia che l’equipe del St.John’s Hospital di Brighton stava eseguendo
quel giorno era, per Brenda Tinsley, della stessa difficoltà del taglio delle
unghie, ne più ne meno. Brenda si era laureata in medicina col massimo dei voti
(o forse qualcosa in più) all’Università di Edimburgo e specializzata poi in
chirurgia alla Queen’s Mary Clinic di Londra lasciando stupefatti i suoi
supervisori per la precisione millimetrica dei tagli e la perfezione assoluta
delle suture, nonché per il coraggio nel voler sempre affrontare con decisione
le operazioni più delicate. Un chirurgo con i fiocchi, insomma. Nevicava anche
quel giorno d’inverno, a Brighton, ma nella calda, confortevole (e sterile)
stanza operatoria Brenda continuava con noncuranza ad introdurre una lunga
pinza nell’apertura per poter estrarre delicatamente il tratto intestinale che
conteneva l’appendice del signor Bob Byrne, taxista di Hurstpierpoint,
piccolissima località nelle immediate vicinanze. “Brenda, per caso tu sei parente di Marion
Tinsley, il campione di dama? Ho letto di lui sul Times di mercoledì, c’era
riportato che è stato il più grande campione di questa disciplina” “E’ stato
sicuramente il più grande giocatore nella storia della dama inglese: fu
campione del mondo dal 1955 al 1958 e poi dal 1975 al 1991. Si ritirò nel 1991
appunto e l’anno seguente sconfisse il programma informatico Chinook,
appositamente creato per la dama. In 45 anni Tinsley perse solamente….nove partite!!” “ Non ci posso credere. Stupefacente. Ma..era
un tuo parente?” Brenda, prima di rispondere, allargò l’apertura già fatta
nella cavità addominale del taxista e scoprì l’intestino cieco con annesso il
piccolo budello dell’appendice. “Era mio padre. Abbassa la radio, per cortesia,
Linda; quella canzone rock mi infastidisce. Jack, mi dai il cambio?”
“Volentieri”. Jack Morton,
l’aiuto chirurgo, ricevuta dalla capo infermiera una lunga pinza, la introdusse
nell’apertura ed estrasse delicatamente il tratto di intestino con l’appendice.
“Era mio padre” continuò Brenda
“è morto il 3 aprile 1995. Cancro al pancreas. Nel 1991 rinunciò al titolo di
campione del Mondo per poter giocare contro Chinook, poiché le associazioni di
dama americana e inglese negarono ad un programma di software la possibilità di
concorrere per il titolo mondiale. Il match non ufficiale, fortemente
reclamizzato, fu vinto da mio padre per 4 a 2, con altre 33 partite nulle.” "Ma Marion Tinsley non era
statunitense?” “ Sì! Anche io sono nata in
America: mi sono trasferita ad Edimburgo dopo la sua morte ed ho ottenuto tre
anni fa la cittadinanza britannica. Ormai sono inglese.”
Brenda osservava Jack il quale,
servendosi di piccoli lacci legava vene ed arterie che irrorano l’appendice
passando attraverso il mesenteriolo, un piccolo ripiegamento della membrana
peritoneale.
“Nel 2007 è stato dimostrato”
continuò sorseggiando un caffè ( l’efficiente equipe medica non si faceva
mancare alcunché ) “che una partita di dama inglese a gioco corretto porta alla
patta ed oramai, con le ultime modifiche, Chinook gioca perfettamente”
A questo punto Linda MacFarlane,
infermiera addetta ai ferri, chiese ad Adam Smith, l’anestesista, di sottoporle
qualche quesito. Linda stava studiando per un diploma di perfezionamento ed il
bravo Adam si era offerto di aiutarla. “Bene, Linda, che cosa è
l’anestesia generale?” Mentre pronunciava queste parole,
Adam stava osservando i monitors sui quali erano visualizzati l’elettrocardiogramma,
il grado di ossigenazione del sangue e la validità degli scambi respiratori
dell’ormai nostro caro amico Bob Byrne. “L’anestesia generale è
caratterizzata dalla perdita di coscienza e di sensibilità dell’intero
organismo e dalla miorisoluzione, cioè dal rilassamento generale della
muscolatura”
“Brava, e …a proposito invece
dell’anestesia loco-regionale, mi sapresti enumerare le diverse modalità?”. Uno squillo del telefono
interruppe la discussione; Mary Evans, capoinfermiera da ben 22 anni, alzò la cornetta,
ascoltò per alcuni attimi e poi disse: “Brenda, è per te. Una certa Isabel Lincoln” “Oh,sì. E’ mia cugina, è un avvocato di
Birmingham, grazie” “Le metodiche di questo tipo di
anestesia” riprese Linda “sono: topica, per infiltrazione, blocco tronculare,
blocco plessico e blocco centrale”
“Bravissima. Dimmi ancora: cosa
prevede il blocco tronculare?”
“Prevede la somministrazione di
anestetico in prossimità di un nervo e determina un’area di anestesia più ampia
in corrispondenza della diramazione del nervo stesso” “OK. Molto bene!”
Mentre Adam interrogava Linda,
mentre Brenda parlava animatamente con la cugina e mentre Mary rilevava la
pressione arteriosa del paziente, Jack preparava, intorno alla base
dell’appendice, i punti di una legatura circolare detta borsa di tabacco.
Sapete a cosa serve la borsa di tabacco?
Serve per affondare il moncone appendicolare
dopo la sua asportazione. Pochi istanti più tardi, Mary
disse: “Ora ti interrogo un po’ io: numero uno?” “Divaricatori” “Tre?” “Sonda”
“Undici?” “Pinza per graffette” “Nove?”
“Portalacci” “Bene, Linda,
brava” Dovete sapere che gli infermieri di sala operatoria, perlomeno al
St.John’s Hospital di Brighton, dove regna l’efficienza, devono sapere collegare i vari strumenti con il numero, riportato
sulla busta sterile della confezione, che li identifica. Ad esempio, che so, le
forbici sono il numero 7 e le pinze emostatiche il 4 (me lo ha confidato Jack
Morton). Anche queste domande erano in programma all’esame per il diploma di
infermiera di sala, che Linda, anche se molto brava, non aveva ancora
sostenuto. Ella era sotto la supervisione di Mary, che ovviamente non
distoglieva gli occhi da lei durante gli interventi di chirurgia e che
conosceva per esperienza diretta come la commissione esaminatrice sarebbe stata
accurata e pignola. Brenda, intanto, terminato
l’interessante dialogo telefonico, si apprestò a dare il cambio a Jack, il
quale poco dopo aprì il settimanale di enigmistica che teneva sempre con sé.
“Umhh….chi mi aiuta? Quattro
verticale, sei lettere: legno elastico, resistente, riconoscibile per le
marcatissime venature parallele….”
“Acero? No, sono cinque lettere”
commentò Linda. “Mogano?”
tentò Adam. “Mog.., no! Non combacia con
l’otto orizzontale” “Larice!” sentenziò Brenda. "Ma certo! Larice. Si inserisce
alla perfezione, grazie Brenda” “Non c’è di che. Posso chiederti
qualcosa anche io, Linda?” “Ma
certo, capo! Con piacere” “Quali sono, in percentuale, i
reparti più colpiti dalle infezioni ospedaliere?” Brenda, intanto, schiacciò con
una grossa pinza la base dell’appendice, indi annodò un laccio per chiuderla
definitivamente.
“Sette orizzontale…sei lettere:
generale a capo dell’esercito prussiano alla metà del 1800” Mary ed Adam si scambiarono un
eloquente sguardo interrogativo.
“Undici per cento patologia
neonatale, nove virgola nove cardiochirurgia, sette virgola sette chirurgia
generale, sette virgola quattro oncologia, quattro virgola tre medici..”
“Bene, Linda, è sufficiente, perfetto.
E dimmi…quale semplice accorgimento riduce moltissimo la trasmissione delle
infezioni? Ah, Jack, il nome che cerchi è Moltke. Emme, o, elle, ti, cappa, e” L’aiuto posò la tazzina di caffè
bollente per inserire le sei lettere.
“Lavarsi spesso le mani! La
pulizia è fondamentale. Uno studio effettuato in un ospedale pediatrico ha
dimostrato che, quando gli infermieri non si lavavano le mani dopo il contatto
con i pazienti, i bambini acquisivano infezioni da stafilococco molto più di
frequente” La stazione radio intanto era
passata dal rock a Bach, Vivaldi e Salieri.
“Che musica deliziosa” commentò
Brenda mentre finalmente recideva il piccolo organo con il termocauterio, un
ansa metallica arroventata con la corrente elettrica.
“Ma sai dirmi quale è l’esatta
procedura di lavaggio?” chiese Mary a Linda, mentre proteggeva l’intestino dal
calore per mezzo di uno speciale strumento a forma di cucchiaio.
“Sicuro! Primo: bagnare le mani
con acqua. Secondo: applicare sapone a sufficienza sino a ricoprire tutta la
superficie delle mani”
“Tredici verticale…nove lettere: il
mese dell’inaugurazione della grande linea ferroviaria
Liverpool-Manchester nel 1830. Questa dovrebbe essere facile, quale mese
ha nove lettere?”
“Terzo: strofinare le mani da un
palmo all’altro. Quarto: palmo destro
sul dorso sinistro incrociando le dita e viceversa”
“Alza un poco il volume Jack, e
metti su 107 megahertz: sta per iniziare la mia trasmissione preferita” “Ok, Adam. Ti basta così?” “Benissimo,
grazie” “Come andiamo, Adam?”
“Tutto bene, scambi respiratori,
pressione ed elettrocardiogramma nella norma” Brenda, intanto, tirando i due
capi della legatura a borsa di tabacco ed aiutandosi con una pinza, affondò il
moncone nell’intestino del caro Bob. “Quinto: palmo a palmo con le dita intrecciate” L’apparecchiatura radiofonica
gracchiò: “Gentili ascoltatori, ci colleghiamo come tutti i venerdì alle 18 con
Mike Roberts, dai nostri studi di Londra” “Sesto: di nuovo le dita,
opponendo i palmi con dita racchiuse, una mano con l’altra. Settimo: strofinare
attraverso rotazione del pollice sinistro sul palmo destro e viceversa” “Sette orizzontale..riferire
qualcosa a qualcuno..undici lettere…mah?!”“Ottavo: strofinare attraverso
rotazione, all’indietro ed in avanti con le dita della mano destra sul palmo
sinistro e viceversa” “Di
che trasmissione si tratta?” chiese incuriosita Mary.
“Ogni settimana viene proposto un
difficile rompicapo a cui i radioascoltatori possono provare a rispondere,
beninteso se riescono a prendere la linea” “Nono: risciacquare le mani con
acqua. Decimo: asciugare le mani con una salviettina monouso. Undicesimo e
ultimo punto: usare la salviettina per chiudere il rubinetto. Ora le mani sono
pulite:” Brenda, richiuso perfettamente
l’infossamento sul moncone, passò ad annodare i fili della borsa di tabacco ed
ad applicare un punto di rinforzo sulla sede dell’affondamento.
“Durata dell’intera procedura di
lavaggio?” insistette ancora Mary.
“Dai 40 ai 60 secondi” rispose
Linda.
“Bravissima, Linda” la lodò
Brenda, che intanto ascoltava la radio e stava per lasciare il posto a Fred
Barrow, terzo chirurgo, di poche parole ma accertata abilità manuale.
L’operazione infatti era
praticamente conclusa.
Fred chiese ad Adam: “Quali premi
danno?” ( Fred era un tipo piuttosto venale ) “Oh..in ogni puntata sono in
palio 10.000 sterline. Però di solito gli enigmi non vengono risolti e i premi
si accumulano col tempo. Qualche mese fa un signore gallese ha guadagnato
120.000 sterline. Anche oggi credo che il premio sia consistente. E’ un po’ che
non indovinano” “Proviamoci noi, allora” commentò
Fred, che con le dita stava spingendo nuovamente l’intestino al suo posto. Brenda si era intanto seduta
vicino all’apparecchio radio, con in mano l’ennesima tazza di caffè.
“Carissimi ascoltatori, vi giunga
il mio augurio di una magnifica serata. E’ Mike Roberts che vi parla dalla sede
londinese di Radio 107. Oggi il montepremi è arrivato a 90.000 euro. Ma non
perdiamo tempo e leggiamo subito la domanda: abbiamo 10 caselle riempite a caso
con numeri tutti diversi tra loro. A turno, uno dei due giocatori sceglie quale
casella eliminare tra le due estreme, quella iniziale e quella finale della
striscia che rimane, e incamera i punti segnati sulla casella. Vince chi alla
fine ha la somma più alta. Quale è la strategia vincente? In bocca al lupo e via alle telefonate. Avete 15 minuti di tempo da questo istante.”
Jack mise via la rivista di
enigmistica con la griglia del cruciverba quasi completata, e si concentrò sulla
frase di Mike Roberts.
Anche Fred pensò alle parole
della radio mentre cuciva l’apertura del peritoneo con del catgut, filo di
budella di gatto destinato ad essere riassorbito spontaneamente dall’organismo.
Adam guardava il tracciato
dell’elettrocardiogramma, ma la sua mente vedeva un esempio delle 10 caselle
allineate.
8
|
4
|
11
|
2
|
43
|
25
|
15
|
9
|
32
|
14
|
Adam
adorava quel tipo di sfide.
Brenda teneva la tazza con
entrambe le mani ed il suo sguardo sembrava fissare l’infinito.
“Io non ci capisco niente di
queste cose” confessò Linda, mentre manteneva aperte le labbra della ferita in
modo tale da permettere a Fred di ricucire il muscolo.
“Mi sembra molto difficile!” fu
il commento di Mary, che pure era una patita del sudoku con cui si cimentava
ogni sera tornando a casa in metropolitana ( ed una volta, presa dalla foga, si
era persin dimenticata di scendere alla sua fermata ). “Sì, è molto impegnativo” le confermò Adam. “Adam, come andiamo?” si informò
Fred.
“Tutto alla grande, anche il
grado di ossigenazione del sangue. Il nostro taxista è un tipo tosto. Sto per
sospendere l’erogazione dei farmaci. Tra poco comincerà a risvegliarsi”
Intanto cominciarono ad arrivare
alla stazione radio le prime, timide telefonate, con soluzioni a dir poco
strampalate, prontamente e puntualmente stroncate dagli acidi commenti di Mike
Roberts.
Per qualche minuto nessuno
telefonò più, a conferma di quanto numerosi ascoltatori in tutto il Regno Unito
trovassero arduo il quesito in maniera imbarazzante.
Mentre Fred, coadiuvato dalle
premurose, attente infermiere, chiudeva con alcune graffette metalliche la
ferita sulla pelle, Brenda improvvisamente disse: “Devo fare una telefonata” “Vuoi richiamare tua
cugina?” si informò Mary. “No. Adam,
tu sai il numero di Radio 107?” “Sì, 093-4427896 , ma perché? Ah! Ho capito. Vuoi
provarci tu” Sotto gli sguardi dei suoi cinque
amici Brenda digitò le 10 cifre, attese qualche momento e poi,…ebbe la linea. “Pronto, qui Mike Roberts di Radio 107, chi
parla?” “Mi chiamo Brenda Tinsley,
telefono da Brighton”“Buonasera, missis Tinsley, vuole proporci la sua
soluzione? Ci dica” “Sì, è semplice ed elegante. Vince
chi ha la prima mossa. E’ sufficiente che sommi i numeri delle caselle pari, la
seconda, quarta e così via…e quello delle caselle dispari. Se, ad esempio,
risulta maggiore la somma delle caselle pari, egli sceglierà la numero 10. Se
l’avversario poi prende la numero 1, allora egli sceglie la 2, se invece
l’avversario prende la 9, egli ripiega sulla 8, e così via, prendendo sempre la
casella vicina a quella scelta dall’altro. Riuscirà, comunque,
a sommare tutti i numeri sulle caselle pari, vincendo la sfida. Funziona perché le caselle sono in numero
pari”
“Fantastico!! Bravissima. Anche
lei vince la sfida, signora Tinsley, e si aggiudica ben 90.000 sterline. Ora le passo la nostra segretaria per sapere
dove mandargliele. Cari ascoltatori, anche per questa volta abbiamo terminato,
appuntamento a venerdì prossimo, naturalmente su Radio 107. Una serena serata a
tutti dal vostro Mike Roberts”
Mentre Brenda diceva al telefono:
“coordinate bancarie UK46 U030 6947 9431 0000 0061 060” , Linda e Mary
disinfettarono la ferita con tintura di iodio, la ricoprirono con garza sterile
fissata con cerotti, posero poi sopra uno strato di ovatta ed infine,
amorevolmente, fasciarono il tutto.
Poco dopo ritroviamo il signor
Byrne nell’area di risveglio, adiacente alla sala operatoria, ancora
costantemente controllato da Adam. Brenda invece si lava le mani in un’altra
cameretta attigua, vicino a Fred e Jack, i suoi aiutanti, che non finiscono di
complimentarsi con lei e di insaponarsi.
Dopo 57 secondi e mezzo Brenda
chiude il rubinetto e si avvia allo spogliatoio.
Diciotto minuti dopo attraversa
l’atrio della clinica per uscire, protetta dalla pelliccia di ermellino, a sfidare
la nevicata. John e Michael, i due
uscieri, la guardano a lungo camminare scortata da bianchi fiocchi nel viale
alberato che, in leggera discesa, porta verso il centro della città.
“Che classe, il nostro primario!
Vero John?” “Puoi dirlo forte! Che donna efficiente, dinamica, raffinata,
gentile!”
“Non ho mai visto un primario di
chirurgia così capace: è proprio vero, le donne hanno una marcia
in più. Riescono a fare
contemporaneamente venti cose, altro che noi!”
“Già. Brenda Tinsley è veramente
eccezionale, una signora esemplare. Una perfetta..dama inglese”
P.S.:Spero che siate molto felici
di aver fatto la conoscenza di Adam, Brenda, Jack, Linda, Mary e Fred, per non
parlare del buon Bob, che ormai considerate sicuramente un vostro intimo amico.
Tra l’altro, in caso di necessità, so
per certo che ora sapreste anche eseguire una appendicectomia….casomai vi
capitasse.
Poiché però per leggere il
racconto avete dovuto girare le pagine con l’indice della mano destra, toccando
un pezzo di carta che potrebbe essere infetto, vi do un consiglio: correte
subito in bagno e, impiegandoci non meno di trenta secondi,……lavatevi le mani !
Una lettura che apre un dialogo in sala operatoria in effetti non è usuale anzi, direi originale! Complimenti.
RispondiEliminaComunque Brenda non è elegante se indossa la pelliccia di ermellino, infatti una persona elegante ha rispetto per gli uomini ma anche per la natura in tutte le sue forme di vita.
Ciao Simo.