venerdì 9 agosto 2013

M. GRAZIA FERRARIS SU "IL SOGNO" DI N. PARDINI

A colloquio con il padre. Il sogno di N. Pardini




Che forza evocativa ha la poesia! Che bellezza la forza pacata e pacificata dell’Autore che sa parlare con chi non c’è più!

Sogniamo! E tutto sarà vero: tu mi parli ed io ti corrispondo. Manca  una magia estrema…

Mi ricorda la capacità unica di memoria (per lui mai pacificata) del grande V.Sereni.:

“Con non altri che te
 è il colloquio.
…E qui t’aspetto”….

Sappi – disse ieri lasciandomi qualcuno –
sappilo che non finisce qui,
di momento in momento credici a quell’altra vita,
di costa in costa aspettala e verrà
come di là dal valico un ritorno d’estate….”

Poesia racconto, sogno pregno di quotidianità e suggestioni liriche quello di N. Pardini: di relazioni affettive vive, consolidate nel tempo, incontro colloquiale, emozionante, che apre a vertigini di sentimenti autentici, di affetti che si stemperano, si nascondono nella serenità della distanza, nella forza della lontananza.
Un eco si fa strada alla soglia della mia memoria emozionata, verso un ‘affinità elettiva che viene dal cuore, mi stupisce, mi cattura:  è quella della voce del  grande Virgilio, là nel VI canto dell’Eneide, dove Enea incontra il vecchio padre, in una dimensione di semplicità, dolcezza  e tenerezza senza tempo e senza mediazioni, cercata, sognata oltre che vissuta, che pur si confronta con  la realtà: la distanza tra il vissuto e il ricordo che non muore.

O sogno o realtà che importa, padre,  io ti rivedo, bello, fra quei marmi  così lucidi,…

Un rapporto d’amore rinnovato che si realizza in modo nuovo in età matura.
A colloquio con il padre emerge la fedeltà di una vita fedele a se stessa e alle proprie scelte affettive,- questo ci guadagna il ricordo, la  conferma, in se stessi, della misura del padre.
Si stabilisce nella rievocazione, nel ricordo un circolo di relazione e comunicazione che è di identificazione.  Ricordo intenso, natura trepidante, terra e cielo, incontro e lavoro, pudore, emozione e quotidianità … :

vegliare una nottata tra i sentori d’erbale umore estivo,… sul piano dei fulvi girasolirealtà più di un reale che non arriva a tanto …
E la tovaglia sui crini di gramigna. Che bel pane! Tu stacchi i pomodori e li zuppiamo in picchiata nel sale…

Ai bordi del sogno più avvincente: dove la realtà è più vera. La voce  più dolce e profonda.

… Vienmi vicino, parlami, tenerezza,
- dico voltandomi a una
vita fino a ieri a me prossima
oggi così lontana - scaccia
da me questo spino molesto,
la memoria:
non si sfama mai…

Non
dubitare - m'investe della sua forza il mare -
parleranno. ……(V.Sereni) 
 
M. Grazia Ferraris



5 commenti:

  1. Nota recensiva di grande effetto significante. Complimenti, sinceri complimenti all'autrice. Ho letto la poesia di Pardini, e il commento della Ferraris è veramente poesia su poesia. Acuto ed estremamente appropriato il riferimento a Sereni, ma soprattutto al VI dell'Eneide: al colloquio col padre. Momento di intensa lettura. Esempio di poesia immortale dove la linea di demarcazione fra antico e moderno si fa veramente sottile o nulla. E la Ferraris fa del memoriale una leva d'appoggio, un valore aggiunto per la poesia. Bello e interessante sarebbe discettare sul ruolo della memoria nei poeti della nostra letteratura.

    F. Roversi (AN)

    RispondiElimina
  2. Ringrazio vivamente Simona Strada e F. Roversi per la penetrante puntualizzazione della analisi: davvero il tema della memoria è un tema principe nella nostra letteratura poetica che nel romanzo contemporaneo. M.Grazia Ferraris

    Si fanno versi per scrollare un peso
    e passare al seguente. Ma c’è sempre
    qualche peso di troppo, non c’è mai
    alcun verso che basti
    (V. Sereni, I versi, in Gli strumenti umani)

    RispondiElimina
  3. Articolo ben nutrito: "Si stabilisce nella rievocazione, nel ricordo un circolo di relazione e comunicazione che è di identificazione. Ricordo intenso, natura trepidante, terra e cielo, incontro e lavoro, pudore, emozione e quotidianità …".
    Veramente esemplificativo. Una pennellata che riesce a dipingere la spiritualità del canto. E non è facile. Complimenti a M. Grazia Ferraris.

    Marina P.

    RispondiElimina
  4. D'accordissimo su quello che è stato scritto. Bel commento. Una giusta fusione fra versi e analisi. Si integrano perfettamente. Complimenti. Brava Ferraris.
    Paolo Giordano

    RispondiElimina