giovedì 26 settembre 2013

M. EBE ARGENTI: "NON TRAMONTATE STELLE"



Maria Ebe Argenti: Non tramontate stelle. Genesi Editrice. Torino. 2013. Pp. 80




"... Tante sono le occasioni poetiche dell’Argenti: la coscienza eraclitea dell’esistere, l’accostamento delle grandi o piccole fasi della vita alle configurazioni paniche simbolicamente esistenziali, all’amore per il mondo, per l’esistenza, per la creazione anche se una certa melanconia pervade la pièce per lo scorrere implacabile del tempo: ogni giorno è una piccola morte, come direbbe il poeta; ma è il memoriale uno dei motivi poetici di maggiore impatto emotivo. Questo sentimento si fa ora nirvana edenico, amore oblativo, dove rifugiarsi per ritrovare riposo e sprazzi di pace soffusa, momenti di ritorno che staccano da una vita spesso troppo umana, nelle sue successioni. Ora si fa motivo di melanconia nella coscienza dell’essere e dell’esistere tanto magistralmente raffigurato in quella piccola foglia che s’abbandona alla corrente del lungo fiume in corsa verso il mare: coscienza della precarietà degli spazi ristretti di un soggiorno: “Dum loquimur fugerit invida aetas” (Q. Orazio Flacco). Ed è allora che l’autrice riporta a vita i grandi amori, le grandi passioni, gli scintillanti episodi ricchi di pathos, che costituiscono l’essenza del vivere. Sì, è capace l’autrice, in questa sua operazione di scavo, di ridare forma, colore, animosità a quelle immagini covate in seno. Ed è tanto forte il suo sentire, tanto vero il suo ritorno che mai scade in un sentimentalismo eccessivo, mai in un dire ovvio o scontato, perché il tutto è sempre sorretto da una robusta cifra lessico-metrica, e da un calore emotivo talmente vissuto, che il canto da soggettivo si fa universale e oggettivamente donato..." (dalla Prefazione di N. Pardini a "C'era una volta il bozzolo, Edizioni ETS, Pisa, 2012" 



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