Sandra Carresi: L’ombra dell’anima
Libreria Editrice Urso. Avola(SR). Pp. 56
Sandra Carresi: Le ali del pensiero
Libreria Editrice Urso. Avola(SR). Pp.
56
Tutto si fa motivo di partecipazione, motivo di convivenza
e di esistenza
Il libro – Le ali del pensiero- ha ottenuto il Diploma di merito al Premio "CITTA' DI PARETE" e si è classificato al terzo posto al MONICA FANTACI per Prefazione D’autore. Premi conseguiti nel mese di ottobre.
Il memoriale, la natura, l’amore inteso
nella sua accezione più piena, l’arte, la vita, il sogno, l’immenso con tutto
il suo trascinamento, quell’immenso verso cui ogni essere azzarda lo sguardo
per sottrarsi alle angustie del terreno, per lanciare l’anima oltre gli orizzonti
di un mare che già di per sé sa d’infinito, e la parola con tutto il suo
dilatarsi ed intrecciarsi in armoniche romanze, sono gli ingredienti succosi e
saporosi di queste due sillogi che si compattano per continuità ispirativa e
organicità stilistico-contenutistica.
E. A. Poe (1809-1840), pubblicate le sue Poesie nel 1831, nel saggio postumo Il principio poetico definisce la poesia “creazione ritmica della
bellezza”, convinto che “il sentimento poetico si ottiene nell’unione tra
poesia e musica, giacché nella musica, forse, l’anima raggiunge quasi
interamente il grande fine per il quale, se ispirata da un sentimento poetico,
essa lotta… per raggiunge la creazione della Bellezza Suprema…”.
E Sandra Carresi fa di tutto, ricorrendo
ad assonanze, a consonanze, a rime interne, a paronomasie o ad altre figure
stilistiche di grande vis creativa a
che la sua poesia risulti armonicamente avvincente e suasiva nel suo abbraccio
tra forma ed input emotivi:
Sto
cercando di dare
una
parvenza diversa e
intanto
spalanco la finestra (pp.
14, L’ombra dell’anima);
(…)
in fondo, ciò che
fa
più alta la somma
è
la passione che
spesso
porta alla
realizzazione,
tutto
il resto,
come
dice una canzone,
è
“noia” (pp. 15,
ibidem);
(…) di
un azzurro intenso
graffiato
da stormi
di
storni(…)
( “paronomasia”, pp. 46, ibidem).
E lo fa con scarti immaginifici di un
animo che sa alternare reale a voli di onirica fantasia, impiegando eloqui ora
stringati, e ora, magari, più ampi e distesi per voglia di dire, che in ogni
caso si concedono ad abbandoni epico-lirici di tensione orfica. E l’armonia, la
musicalità, il procedere flessibile del verso per rispettare le richieste
impellenti dell’anima, sono i fondamentali di una onesta e buona resa poetica.
L’antiporta di un mondo in cui la Nostra dà tutta se stessa per nutrire una
storia che fa della vita e di ogni sua manifestazione lo specchio dell’anima.
Sì, della vita! Poiché la poetessa l’ama questa vita. Ama i suoi frutti, i suoi
colori, ama le sue vicende; vicende di un’avventura irripetibile; e anche da
quelle negative e dalle sottrazioni, sa trarre gli aspetti positivi del vivere.
Dato che lei vuole intendere, vuole capire, perché tutto, in definitiva, è un
patrimonio che alimenta questa vita. E lo si vede, ad esempio, dalla maniera
con cui osserva il mondo del figlio:
(…) sei
tu
ricco
di fantasia,
concreto
sui tuoi
traguardi
(…)
Trasformando
da
sempre,
il
possibile
elemento
di disturbo,
in
fonte duratura
di
abbagliante
energia
(pp. 28-29, ibidem).
Tutto si fa motivo di partecipazione;
motivo di convivenza e di esistenza. E la Nostra, pur cosciente
dell’impossibilità di varcare certe soglie, è persino invogliata a introdursi
nelle maglie del mistero; a soddisfare le urgenti curiosità di sapere e di
conoscere. Osserva, vogliosa di esistere, ogni segmento della realtà; lo fa suo
per andare oltre l’apparenza con incantamento; e con lo stesso incantamento lo
dà alla pagina fresco e zuppato del suo sentire:
(…) Anch’io ero lì,
un
attimo fa,
ma
sono già qui
al
calduccio
e
osservo la vita
dalla
vetrata,
incantata
(pp. 45, ibidem).
E si fanno avanti squarci di un
realismo lirico di grande impatto emotivo:
la rinascita dell’alba:
(…)
Ogni alba,
nasce
dall’abbraccio
della
notte
per
trasformarsi in giorno
perdendosi
poi,
in
un tramonto (pp. 9, Le
ali del pensiero);
tutto ciò che sa d’eterno:
(…) E quando la notte
inizia
farsi sentire,
e
il nuovo/ giorno tarda a venire,
è
nell’angolo più
buio
che vibra
la
forza
dell’antico
incontro
di
Noi (pp. 15, ibidem);
l’amore per il compagno:
(…)
in ogni angolo
ci
sono i tuoi
Pensieri,
i
tuoi sonni,
i
tuoi sospiri.
Ogni
cosa
parla
di te
e
di noi(…) (pp. 17, ibidem);
quel vento che sussurra certezze:
(…) C’è un vento
che
soffia di notte
e
di giorno,
sussurra
da sempre,
certezze
del cuore (pp. 21,
ibidem);
ma, soprattutto, quell’opera d’arte che
è la Vita:
(…) Adesso, metto l’accento
sulla
qualità di questa
avventura,
che è per me
un’opera
d’arte:
la
Vita (pp. 22, ibidem).
Tutto è indice di una filosofia
esistenziale positiva da cui la Nostra trae forti emozioni per alimentare il
suo “poema”. E anche se la Carresi sa che la vita è breve, e breve è il tratto
che ci è concesso di tanta avventura:
(…) Noi, invece,
temiamo
il freddo della notte
ed
il passare del tempo,
ma,
abbiamo cuore per
quell’aurora
che
ci
trova insieme (pp. 26,
ibidem),
tuttavia è in possesso di quella grande
forza interiore che induce a viverlo con attiva partecipazione questo segmento;
a viverlo con l’intensità che richiede tale prodigio:
(…) E
quando l’onda
s’incresperà
alta,
cerca
di ricordare
che
io, sono lì con Te,
non
come
un’intrusa,
ma
forza nascente per domare
quell’onda
troppo alta (pp. 32,
ibidem).
Sì!, anche se “sed fugit interea, fugit irreparabile tempus”,
la poetessa sa volar via “prima che dal
cielo l’acqua chiuda ogni via d’uscita”.
Ma è la natura con i suoi colori,
con le sue immagini sapide di vento e di mare, di albe rigeneranti, di tramonti
terminali, di colli declinanti al piano leggeri e fugaci, ad accompagnare le
confessioni erotico-esistenziali, o immaginifico-confidenziali della poetessa.
Ed è soprattutto in queste pagine di fede e di amore che si fa più presente con
i suoi abbrivi rappresentativi. Lì, dove il linguaggio traduce la polpa di
un’anima volta ritrovarsi in un dire più allegorico e allusivo. C’è qui una
natura docile e generosamente disponibile a rivestire con i suoi corpi le effusioni
emotive; a ricorrere a combinazioni cromatico-figurative per dare consistenza
al poetare.
Versi brevi, incisivi; poesia
libera, che gioca tutto il suo pathos
su tirature di corto respiro, che sanno arrivare con immediatezza al sentire di
ognuno. Sta qui, forse, la virtù di questa poesia: nella sua narrazione
semplice e di polisemica significanza, che, senza orpelli d’inutile retorica,
ci racconta una storia di eccelsi sentimenti e di nobili valori. Ci parla di
vita e d’amore:
Solo
il vento può portarti altrove,
ma
non prima che io ti abbia,
come
sempre, raccolto nel cuore.
Nazario Pardini
15/08/2013
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