Nazario Pardini: Colloquio con il mare e con la vita. Edizioni Confronto. Fondi. 2013. Pp. 48
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Prefazione 1
Prefazione 2
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Colloquio con il mare
Mi
trovo qui davanti alla tua piana
frammentata
da scaglie ed azzannata
da
becchi di uccelli voraci
ed
insaziabili. Mare! Mio mare!
Quanto
mi sei vicino!
Tu
che vivi di rivoli di cielo
tormentato
e irrequieto.
Chiederti
qualcosa è sempre poco.
Ma
parlare con te dell’immenso
forse
mi è più caro. E stamani
la
mia voglia è quella di ammirarti;
tu,
eternamente instabile,
umano
e disumano.
Lo
sai? Se ti sono lontano,
ti
sogno come amico;
ti
vedo, alla mia assenza,
come
assenza di amore
della
donna che amo.
Ma
torno sempre eguale, quando torno,
sempre
poco,
davanti
a te che immenso mi rapini
e
porti via il mio seno.
Tu
l’accarezzi, lo invogli
a
sfiorare l’eterno.
Ma
quando scende a terra,
ancora
più ne soffre
di
questa sua miseria;
se
torna a rimirarti,
ancora
più ne soffre,
misurando
col giorno il tuo cammino.
Ed
io ti chiedo,
ti
chiedo del mistero,
ti
chiedo della vita,
tu
che contieni anni
che
ancora non parlavano:
a
volte mi rispondi
ed
io ti ascolto
disposto
a fuggir via col tuo salmastro.
Dimmi,
quindi, anche stamani,
qualcosa
del colore
che
ti frantuma a sera,
qualcosa
del tramonto,
per
te solo bellezza, forse,
per
me giorno che fugge.
“I
miei pensieri, uomo, sono eguali
a
quelli che tu provi quando tenti
di
misurarti a Dio. Anch’io
vado
da un mondo a un altro senza pace,
né
mai tace
la
voglia né si appaga
di
copularmi al cielo. Solo a sera
mi
quieto in esplosioni
di
luci e di colori;
arancio
le mie guance
e
mi sprofondo
in
un riposo umano:
sogno
inquieto per te,
per
me solo riflesso di una luna
nel
mio perpetuo moto”.
Mi limito a dire - in questa sede - che esiti migliori di questo, in poesia, sono difficilmente raggiungibili; sotto ogni profilo: forma, contenuto, visione, trasfigurazione poetica della realtà, umanizzazione dell'elemento naturale, profondissima sua interiorizzazione.Non voglio aggiungere altro: sarebbe come offuscare un autentico capolavoro che ha soltanto bisogno di essere ascoltato.
RispondiEliminaSandro Angelucci