martedì 2 dicembre 2014

M. GRAZIA FERRARIS: "UNA POESIA DI ANTONIA POZZI"

Maria Grazia Ferraris collaboratrice di Lèucade



Prosa fascinosa. Poesia. Un andare col piede, con gli occhi e con l’anima…tra natura conosciuta che rivela nuova vita e nuove dimensioni di comunicazione, ricordi e significati,…Un andare in salita, in verticale, tra suoni conosciuti e silenzi immoti, incantati, monologando nella dimensione della luce, che svaria e i colori che si fondono e confondono. Come mi ricorda una bella, strana, intrigante ed inquietante poesia della grande Antonia Pozzi!, che non ha saputo cogliere nella sua breve vita, come l’autrice di questa splendida prosa poetica, la dimensione della consolazione, il ritornare rigenerato, le ragnatele di seta che si faranno ricordi:

Maria Grazia Ferraris



Io fui nel giorno alto che vive
oltre gli abeti,
io camminai su campi e monti
di luce-
Traversai laghi morti- ed un segreto
canto mi sussurravano le onde
prigioniere-
passai su bianche rive, chiamando
a nome le genziane
sopite-
Io sognai nella neve di un’immensa
città di fiori
sepolta-
io fui sui monti
come un irto fiore-
e guardavo le rocce,
gli alti scogli
per i mari del vento-
e cantavo fra me di una remota
estate, che coi suoi amari
rododendri
m’avvampava nel sangue (Nevai.1934, da Parole).

Antonia Pozzi

5 commenti:

  1. Cara Maria Grazia, da ieri sera sul gruppo facebook di Cassiopea, stiamo parlando proprio di Antonia Pozzi, la poetessa poco valutata dalla letteratura, che assorda il proprio mal di vivere scrivendo versi di rara intensità. Tu posti i versi che narrano di una sua camminata in montagna tra le genziane e le stelle alpine, in cui l'autrice asserisce che nel paesaggio addormentato s'erge fiera e dritta solo lei, intenta a catturare lo spazio con lo sguardo... E sembra incredibile che a scrivere una lirica di simbiosi così calda con la natura, sia stata una creatura dall'indole sofferta
    La vita è un magazzino di sorprese...
    Un abbraccio,
    Maria Rizzi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara Maria Rizzi, che ami e scrivi con partecipazione delle problematiche femminili e delle loro espressioni artistiche. Io studio da molto tempo la personalità e l’opera di ANTONIA POZZI, inserita nella cultura milanese degli anni Trenta, quella favolosa Linea lombarda di cui è noto quasi esclusivamente la figura di Vittorio Sereni, che fu amico e compagno di università di Antonia Pozzi: una stagione irripetibile, personalità eccezionali! Grazie per avermi dato la possibilità di farne cenno.
      M. grazia ferraris

      Elimina
  2. La Pozzi era un anima tormentata con spiccate capacità di elevarsi talvolta al di là della sofferenza quotidiana, gli esseri "pensanti", le anime sognatrici trovano risorse infinite nei risvolti della psiche tormentata, hanno sempre scatti di elevazioni spirituali altissime. Grazie di averla proposta, è davvero un bel testo!
    Ninnj Di Stefano Busà

    RispondiElimina
  3. Mie care, questa lirica l'ho trovata struggente:
    Capodanno

    Se le parole sapessero di neve
    stasera, cha canti -
    e le stelle
    che non potrò mai dire...
    Volti immoti s'intrecciano tra i rami
    nel mio turchino nero:
    osano ancora,
    morti ai lumi di case lontane,
    l'indistrutto sorriso dei miei anni.
    Maria Rizzi

    RispondiElimina
  4. Ovviamente è di Antonia Pozzi....
    Maria Rizzi

    RispondiElimina