lunedì 1 dicembre 2014

MAURIZIO DONTE: "TOCCATA E FUGA..."


Un melologo in cui si fondono armonia e trasalimenti d'amore alla grandezza di Dio; quel Dio invocato dal Poeta a che lo liberi “dalle oscure ali della terra avara”; a che gli salvi l’anima “che fugge e vaga/ in cerca della Tua infinita pace/ che trova solo quando alfine tace”. Un canto che si dipana in endecasillabi di varia combinazione metrica, anche se in alcuni casi un po’ azzardata (dalle oscure ali della terra avara; direi: dalle ali oscure della terra avara, considerando, tra l’altro,  che l’endecasillabo non vuole mai il tonico sulla quinta). 

Nazario Pardini 

Lirica composta sulle note della famosissima BWV 565, toccata e fuga in re minore, del sommo musicista J.S.Bach

https://www.youtube.com/watch?v=xKD6ayxB8qE


BWV 565 TOCCATA E FUGA IN RE MINORE

Toccata

Rinasce il suono e dall’organo canta,
rimbalza e danza e su nell’alto vibra
riverbera la volta e poi m’incanta:
l’armonia vola e nell’aria si libra
empiendo il vuoto che il mio cuore ammanta.
Profonda nota penetra ogni fibra,
alta risale e sua bellezza vanta,
sanando quel che nel dolore sfibra.
Fuga
Viene ed esalta l’anima lontana,
dalla buia eco che nasconde il sole,
colpisce dentro come una campana
che dalla torre richiamare suole
a preghiera, e fuga ogni cosa vana.
Solo questo ora la mia mente vuole:
farsi vicina a quello che risana,
vivere sempre dentro quell’amore
che solo in Dio risorge dal dolore.
Libera il mio pensiero dal torpore,
dalle oscure ali della terra avara,
(che è così tanto e inutilmente cara)
dove discende questa vita amara,
dal ritornare di tutto il rumore
delle notti perdute nel fragore;
salva l’anima mia che fugge e vaga
in cerca della Tua infinita pace
che trova solo quando alfine tace.

Maurizio Donte



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