giovedì 25 gennaio 2018

GIUSY FRISINA: "LA FINESTRA" DI LEONARD COHEN


Leonard Cohen

AFFACCIATO SUL MISTERO DELLA PAROLA CHE SALVA 
 

Giusy FRisina,
collaboratrice di Lèucade

In questi giorni d’incertezze per la configurazione che prenderà l’anno nuovo nella vita di ciascuno e di tutti, mi piace presentare una vecchia canzone di Leonard. Una canzone non molto nota e secondo me tra le più alte, ritrovata in una raccolta dell’ormai lontano 1979. La musica è una ballata - in cui il violino ha un ruolo fondamentale -  che si accompagna a un testo quanto mai pervaso da un profondo spirito religioso, eppure nello stesso tempo calato come un’ancora nella più profonda depressione.
Affacciato alla finestra fra bellezza e disperazione, nella sua giovinezza ormai avanzata - …una vecchia e inguaribile tormentata giovinezza immersa nel suo inquieto ebraismo a rivendicare un amore impossibile… - Leonard recita una sorta di salmo, una preghiera anticonformista e dolcissima che chiede solo conforto per l’anima. Mentre la parola si fa carne e il Santo tesoro di angeli e demoni e santi si rivela, nel cuore spezzato, nel sogno di una lettera mai spedita, una lettera morta come una speranza d’amore fallita, un’esperienza autobiografica forse e insieme una metafora della parola divina rimasta per lo più inascoltata.
Un’esperienza visionaria, dunque, che magicamente si traspone nel dialogo con chi non c’è ma traspare, che sia la donna amata o Gesù, quel groviglio di materia e fantasma che tace e che risponde, come un eco interiore che si fa verso, in un benedetto misterioso balbettare. Un testo fortemente immaginifico, più che mai vicino all’ispirazione di Garcia Lorca, altra grande figura da Leonard sempre amata. Ed è un messaggio altamente salvifico quello che ci giunge, da una insolita finestra affacciata sul mistico mondo di ombre e luce che è la sua poesia.


THE WINDOW

Why do you stand by the window
Abandoned to beauty and pride
The thorn of the night in your bosom
The spear of the age in your side
Lost in the rages of fragrance
Lost in the rags of remorse
Lost in the waves of a sickness
That loosens the high silver nerves
Oh chosen love, Oh frozen love
Oh tangle of matter and ghost
Oh darling of angels, demons and saints
And the whole broken-hearted host

Gentle this soul

And come forth from the cloud of unknowing
And kiss the cheek of the moon
The New Jerusalem glowing
Why tarry all night in the ruin
And leave no word of discomfort
And leave no observer to mourn
But climb on your tears and be silent
Like a rose on its ladder of thorns
Oh chosen love, Oh frozen love...
Then lay your rose on the fire
The fire give up to the sun
The sun give over to splendour
In the arms of the high holy one
For the holy one dreams of a letter
Dreams of a letter's death
Oh bless thee continuous stutter
Of the word being made into flesh

Oh chosen love, Oh frozen love...

Gentle this soul 
CREATE A FREE WEBSITE
POWERED BY 



LA FINESTRA
 


Perché te ne stai alla finestra
Abbandonato alla bellezza e all’orgoglio
La spina della notte nel petto
La lancia degli anni nel fianco
Perduto nelle collere della fragranza
Perduto negli stracci del rimorso
Perduto nelle onde di una malattia
Che scioglie i nervi tesi d’argento
Oh amore scelto, oh amore congelato
Oh groviglio di materia e fantasma
Oh tesoro di angeli, demoni e santi
E  dell’intera schiera del cuore-spezzato

Fai dolce quest’anima

E vieni avanti dalla nube dell’inconsapevole
E bacia le guance della luna
La Nuova Gerusalemme incandescente
Perché indugi tutta la notte nella disperazione
E non lasci una parola di sconforto
E non lasci un testimone a piangere
Ma salire sulle tue lacrime e stare in silenzio
Come la rosa sulla sua scala di spine
Oh amore scelto, oh amore congelato …
Poi abbandona la tua rosa nel fuoco
Il fuoco si arrenda al sole
Il sole ceda il suo splendore
Nelle braccia di quel santissimo
Perché quel santo sogna di una lettera
Sogna la morte di una lettera 
Oh benedetto tu continuo balbettare
Della parola che diventa carne

Oh scelto amore, oh congelato amore…

Fai dolce quest’anima

Leonard Cohen, da “Recent Songs”, Copyright 1979, Columbia records (tr.it. di Giusy Frisina)

1 commento:

  1. Grazie, Nazario di questa tua" finestra ", che oggi guarda caso si affaccia anche sulla memoria dello Sterminio. Con un omaggio a un grande ebreo che amava Gesù.

    RispondiElimina