EDDA CONTE legge la silloge inedita "INQUIETUDINI"
di Pasqualino Cinnirella
Indimenticabili sono certe espressioni liriche, quali ad esempio "una festa sull'erba dove ridono corolle sugli steli".. Forte anche la passione dei sensi, evidente ma naturale, esplicitamente maschia, così come una forma di sensualità latente..; bellissime composizioni incastonate come perle nella parte centrale dell'opera. Non è difficile riconoscere in questi versi vigorosi e teneri la forza struggente della poesia di Salvatore Quasimodo, sebbene il Cinnirella sia presente più alla storia biblica che alla cultura classica.
Nelle poesie cosiddette civili aggiunge merito al dettato la
pacatezza del pensiero, tale che alcune sono davvero notevoli (ad esempio:
"Un dio forse non piange", o
"Evasione", o "Come foglia accartocciata")
Lo sconforto del pensiero si mitiga nell'uso di una forma
stilistica di particolare dolcezza, quasi uno stile arcadico. Infatti è forse
per una inconsapevole fuga dal Presente che Cinnirella compone dei piccoli
capolavori lirici (ved. ad esempio "Compiuta"
e segg), molto intensa, bellissima nel suo
senso del pudore appassionato..
L'ambiente è fortemente presente, per diverse pagine: l'isola
bella, ariosa, leggera e solare è sempre fonte di tenerezze.
Concludendo; se il
titolo "INQUIETUDINI" è senz'altro coerente allo spirito della silloge ,in molte liriche della parte centrale , così come nei versi
finali di quella che porta il titolo
dell'opera, il Poeta ha saputo ben mitigare
il tono cupo di molte composizioni di pregnante significato.
Così la Silloge risulta perfettamente equilibrata.
Edda Conte
Dicembre 2021
La mia carissima Edda crea una sinfonia di colori, profumi, sensazioni tattili, leggendo l'Opera di Pasqualino Cinnirella "Inquietudini". Ne affresca la malinconica nostalgia, e soprattutto il rapporto empatico con la Natura. Lo avvicina a un grande della nostra Letteratura come Alessandro Quasimodo e conferma che un Poeta sa dedicarsi a un altro Poeta come nessun altro. L'opera meriterà tanto plauso, per cui i miei più vivi complimenti vanno all'esegeta e all'Autore. Li abbraccio entrambi con tanto affetto nel segno del Maestro.
RispondiEliminaRingrazio sempre col cuore l'amico Grande per la gentilezza della sua accoglienza.
RispondiEliminaRingrazio anche il caro amico Pasqualino per la fiducia che dimostra sempre nei miei commenti, ; questa volta gli chiedo scusa della brevità della nota di lettura che mi ha trovato in un momento di difficile concentrazione. Sicuramente la sua Silloge merita molto di più.
Saluto entrambi con sincero affetto,
Edda Conte.
Ho appena finito di leggere il brano "storico famigliare" del nostro amatissimo nocchiero ed ho il cuore in gola per la commozione anche perchè in buona parte mi sono rivisto in quello scritto; Poi leggo, cara Maria e cara Edda, a seguire di questa esegesi i vostri accorati riscontri e la commozione ha ulteriormente il sopravvento. Che dire cara Maria, Edda, e glielo reiterato diverse volte, per me ha il dono della obbiettività nell'analisi testuale, nell'esegesi che formula con una nitidezza che sorprende anche me autore. La silloge in questione è ancora, e chi sa per quanto tempo, inedita. Si tratta delle poesie che ho voluto e dovuto scartare dalla mia "Boati dal profondo" la quale all'esodio era partita a gonfie vele, grazie all'amministrazione della mia Caltagirone, a Te mia carissima Maria e all'altrettanto cara Serenella ove Edda mi ha formulato il suo primo pensiero sulle mie. A me non dispiace il fatto che Edda sia stata succinta nel pensiero sopra poichè ritengo che in nuce abbia detto tutto della mia poetica. Chi sa leggere oltre le righe capirà eccome. Debbo confessarvi che la mia INQUIETUDINE la ritenevo di poca antità poetica in quanto quasi strettamente personale. Ma dai riscontri avuti in passato, compreso i tuoi Maria, e da Edda oggi, debbo ricredermi dando ragione ad amici che mi dicono, in quanto autore, che non so valorizzare i miei scritti e pare vi sia parte di vero. Grazie Carissime. Pasqualino Cinnirella.
RispondiEliminaHo letto questa silloge così come ho letto "Boati dal profondo".
RispondiEliminaRitengo che anche se "Inquietudini" è stata scritta durante il passato remoto di Cinnirella, le poesie in essa contenute risultano essere bellissime, forse anche più di quelle contemporanee.
Tutto ciò sta a sottolineare quanto sia unico e raro il talento.
Cinnirella non è un letterato ma, meglio di essi, possiede il talento naturale e la musa Calliope lo ha prescelto fin da quando era giovanissimo.
Un prescelto per volontà divine e mistiche; un predestinato per l'ostinata volontà, dell'autore, di assecondare la chiamata degli dei.
Loro lo hanno dotato e Lui ha saputo mettere a frutto e al meglio il dono che gli è stato fatto.
Dove se non nella castigata, sfruttata e barbarizzata realtà siciliana un poeta come Cinnirella?
Se fosse nato nel nord Italia avrebbe già un posto tra i più eletti e osannati poeti.
È nato in Sicilia perciò, spesso boicottato, triturato o trascurato ma l'arte non ha confini e questo gli ha permesso di essere comunque fra i più amati e onorati poeti di tutta la nazione e domani... si domani... anche nel mondo.
Grazie amico Cinnirella a te e a tutti quelli che amano i tuoi versi.
Colgo l'occasione per porgere i miei più sinceri e sentiti auguri di Buon Natale e Buon Capodanno all'esimio Prof. Pardini e a tutti i collaboratori del suo blog.
Josye Traulcer