Giusy Frisina, collaboratrice d Lèucade |
JEAN JAURÈS
A Jean Jaurès
Che non voleva la guerra
E morì in piazza urlando
Contro le torce accese dei nazionalismi
Ora che è guerra di nuovo qui
Un secolo dopo
Una storia che credevamo finita
Almeno da noi
Con gli eserciti veri e i morti per
strada
e sempre i profughi in fuga…
Pensare che credevamo di esserne fuori
Con solo i cellulari accesi giorno e notte
Mentre distruggevamo il futuro in altri
modi
E ricominciavamo come prima
Quasi non fosse servita a nulla
Nemmeno la terribile pandemia…
Così la GUERRA si traveste da GUERRA
Nel Carnevale impazzito di chi non vuole
sapere
Mente si attende inutilmente la tregua
Tra le macerie di un mondo
sbagliato
Pronto a saltare in aria
Nonostante le stelle
Che ancora stanno a guardare
gf@
Giusy, Amica antica e sempre vicina al mio cuore...inneggi al socialista pacifista francese che pagò le sue idee con la morte, e penso che è proprio vero ciò che asseriva C.Gustav Jung " Non c'è presa di coscienza senza sofferenza. La gente arriva ai limiti dell'assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima". Siamo in una palude, tesoro, annaspiamo da due anni, e paghiamo le nostre colpe, mai salvi, mai innocenti. Sì, Giusy mia, siamo proprio "Tra le macerie di un mondo sbagliato/Pronto a saltare in aria /Nonostante le stelle /Che ancora stanno a guardare" E questa chiusa, che evoca Ungaretti, fa scorrere lunghi brividi sulle spalle e in ogni fibra. Ti voglio un mondo di bene e voglio abbracciarti... chiediamo al Dio dell'amore di permettercelo! Come sempre ringrazio il Condottiero, impavido nella sua Isola di azzurri fondali e di dolci utopie!
RispondiEliminaCara Giusy, hai scritto una poesia sulla guerra priva di qualunque genere di retorica, e questo è già un grosso merito. Ma c'è di più, ne hai evidenziato le cause - quelle vere e apparentemente insignificanti -. Per intenderci riporto di seguito i versi che mi hanno portato a questa deduzione:
RispondiElimina"Pensare che credevamo di esserne fuori
Con solo i cellulari accesi giorno e notte
Mentre distruggevamo il futuro in altri modi
E ricominciavamo come prima
Quasi non fosse servita a nulla
Nemmeno la terribile pandemia…"
Complimenti, brava!
Carissimi amici, temo che questa guerra non finirà tanto presto e purtroppo tutto diventa sempre più angosciante....Unico mantra la poesia, o la preghiera che forse è la stessa cosa, sperando finalmente di riuscire almeno così a cambiare e a far cambiare... Un caro abbraccio con Nazario, grazie dell'attenzione e dell'affetto che ricambio. Giusy
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