giovedì 10 marzo 2022

SERENELLA MENICHETTI: "INEDITI"

Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade


 ALINA LA BADANTE

 

E poi c'è Alina

che stende le piccole ali

zuppe di lacrime al filo di Toscana

perché  il sole caldo le renda leggere.

Sogna atterraggi morbidi

sul suolo della sua terra natia.

 

Di notte

Le poche volte che Maria dorme.

Si lascia traghettare dal sogno

sul mare di Odessa.

 

Mentre in lontananza una balalaika

singhiozza note di dolore

Le bianche dita percepiscono

la frescura dell'acqua.

E le narici ingorde bevono

l'afrore del mar nero.

 

Maria che non l'ha

più sentita cantare.

Maria che dal suo letto

di consunzione l'ha vista piangere.

Maria avvolta nella bolla

dell'alzheimer

Con la mano rugosa la sua guancia

accarezza.

 

NON CI SARO' QUEL GIORNO

 

Non ci sarò quel giorno sono certa.

Sarò nuvola o forse margherita.

Sarò farfalla oppure rondine.

Sarò albero di pesco, o foglia

che tenera sboccia a novella vita.

 

Non ci sarò quel giorno sono certa.

Ma so che in ogni angolo di mondo

la primavera inonderà la terra.

E rose rosse apriranno il fuoco

sugli uomini per farli innamorare.

Seguiranno estati strepitose:

Truppe di pace, spareranno chicchi

da spighe d'oro e sarà farina e pane.

 

Non ci sarò quel giorno sono certa

Eppure il mare si fonderà col cielo

e l'azzurro cancellerà l'orrore.

E pesci e uccelli s'incontreranno

in guizzi e voli. Sulla sabbia

ci sarà chi la chitarra suona

e, chi a piedi nudi danzerà.

 

Non ci sarò quel giorno sono certa.

Ma lasciatemi almeno immaginare

che nelle strade e sulle piazze.

Kamikase mascherati da pagliacci

imbottiti di gioia e di speranza

si faranno in aria deflagrare.

Ché ogni scheggia ingravidi la terra

e nella mente d'ogni uomo penetri.

 

Non ci sarò quel giorno sono certa.

Ma se ci fossi penserei che è giusto.

 

 

 

 

 

 

 

 

9 commenti:

  1. Cara Serenella, forse mi sbaglio ma non tanto, che nel leggerti percepisco un quid in più nel tuo fare poesia nel senso che le ultime che ho lette le sento più poesia, più armoniche e, consentimi il termine, che non vuole essere offensivo, meno spigolose e pertanto il leggerle diviene più fluido dovuto alla musicalità verbale. Ambe due i testi sono di una caratura di messaggio veramente notevole e pregne di un sentire partecipe con un afflato verso "l'altro" che immette in un senso di accoglimento del tuo/nostro simile.Complimentoni. Pasqualino Cinnirella.

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    1. Grazie caro amico della tua attenzione e del tuo gradimento.
      Un abbraccio grande.
      Serenella

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  2. Due liriche di pathos, forza espressiva ed emotività straordinarie. Mi sono commossa e ho cantato le tue canzoni sottovoce, con la sensazione di intonare i desideri che attraversano la mia anima. Maria che nei momenti di lucidità crede di trovarsi nella sua Odessa esiste sicuramente e sogna di essere in Ucraina, non quella violata e distrutta di ora, quella dove è cresciuta... E 'in quel meraviglioso giorno' degno di Gianni Rodar 'non ci sarò neanche io', penso che "Sarò nuvola o forse margherita", ma se avessi la fortuna di esserci "penserei che è giusto". Sono carezze, voli, immagini di luce le tue, balsamo per le anime inorridite da immagini che mai avremmo creduto di vedere. Non tanto per noi, per i figli, i nipoti, che si trovano ad affrontare questo mondo con una zavorra che è frutto anche delle nostre colpe. Nessuno può sentirsi innocente o salvo, Serenella mia. Ti voglio bene e ti ringrazio per questo lirismo appassionato e dolcissimo.

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    1. Sono io che ringrazio te, cara Maria per il tuo gradimento. Ti abbraccio.
      Serenella

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  3. Molto belle e commoventi queste poesie. Complimenti!

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  4. Tenerezza tradita e tenerezza conquistata. Amore affermato e amore negato. Realismo e idealismo in lotta tra di loro. E' il tema di queste due meravigliose poesie. Eppure nel contrasto, quanta vigorosa armonia! Serenella ci ricorda che le radici della gioia e del pianto sono comuni. Come sa ogni poeta che si rispetti e che non limiti il suo impegno ad atti puramente formali. Il vero amore è sudato e pianto, ma il dolore vero è catartico, una porta verso il cielo. Non rose e fiori, ma rose e spine.
    Franco Campegiani

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    1. Proprio così caro Franco Campegiani, la nostra esistenza non è assolutamente tutta rose e non dovrebbe essere neppure tutta spine. Per esperienza sappiamo che è l'uno e l'altro. Certo questo è un momento veramente complicato, ma la speranza non ci deve abbandonare. La scrittura aiuta ad superare questi terribili momenti. Essa è un faro che illumina le strade della vita e, ci aiuta a fronteggiare gli ostacoli. Grata per questo meraviglioso commento. Serenella Menichetti

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  5. Un grazie di cuore al nostro grande condottiero per la sua meravigliosa accoglienza su questa isola, dove ogni poesia è simbolo di condivisione e amicizia, proprio perché linguaggio universale che sgorga dall'umano sentire. Serenella Menichetti

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