giovedì 25 luglio 2019

MADDALENA LEALI: "HAI VESTITO LA NUDITA'" AL MARITO CESARE CANUTI

COPERTINA DUE OPERA DI CESARE CANUTI ORIGINALE

Il 23 giugno, dopo tre anni di terribili sofferenze, se n'è andato il compagno di vita di Maddalena Leali, Cesare Canuti;  grande, geniale e nel contempo umile Artista. A distanza di un mese Maddalena ha scritto della sua nudità di fronte alla morte, quella di un uomo che ha dedicato la vita all'arte fino all'ultimo respiro nella totale consapevolezza della malattia, continuando  comunque ad amare questa vita sempre così difficile, e al contempo tanto bella.
In quei giorni la casa ha tenuto le porte aperte e ha visto il passaggio di centinaia di persone che gli hanno lasciato in modi diversi gioiosi tributi di affetto e ammirazione.
Cesare, pochi giorni prima di andarsene, ha "ordinato " di non essere tristi perché lui non lo era mai stato, incazzato sì, ma triste mai. A Maddalena Leali vanno tutte le nostre sincere condoglianze; e a Cesare, che dall’alto ci vede, questa bella e profonda poesia che la moglie gli dedica, commossa dalla bellezza della sua anima.

Hai vestito la nudità

Hai vestito la nudità della morte
e come già un tempo per i nostri padri
non posso difendere la tua esistenza.
Vorrei la distruzione della Storia
con i suoi piccoli grandi eventi
misura dell’incedere di civiltà,
spazzar via dal Cielo astri da guardare,
divine origini di pensieri inquieti
e sempre incerte magre filosofie.
Hai voluto vestire la nudità
della morte come un giorno il padre mio,
come ogni uomo nascendo nudo smania   
d’essere nell’ora del respiro ultimo.
Che potrei fare per trattenerti qui
per rivestirti di vita e di colore
sconfiggendo questo tempo inesistente?
La bellezza dell’anima si prolunga
t’invade il corpo, si riflette negli occhi
e la luce si fa intensa armonia,
potente. Bella creatura dallo sguardo
indifferente, perdi il tuo slancio,
tu, in un piccolo soffio consenziente.
Resti vocazione, opere incompiute.
Qui, la vita ti restituisce esile
l’ ultimo sussulto della tua anima
fatta d’avorio e ali di farfalla.

Maddalena Leali

23 luglio 2019



6 commenti:

  1. Maddalena mia, ti leggo con i brividi a fior di pelle, dopo le interminabili telefonate, le paure, le preoccupazioni,le speranze, gli ultimi giorni. E, uniti allo strazio, le risate che Cesare, l'Immenso Cesare, che regalava a te e agli amori.
    La lirica è di disperazione e di luce. Giorni orsono amica d'anima, moglie - coraggio, mi dicesti: "lo sapevo da tre anni che sarebbe andata così..." Rimasi basita. In questi tre anni ho visto Cesare sui palchi consegnare i suoi meravigliosi quadri e partecipare ai banchetti con il sorriso. Ho sempre creduto che guarisse. Ma l'Amore è percezione profondissima, fiuto, profezia. Nonostante tutto siete rimasti non insieme, uniti in una monade di amore, leggerezza, dolore e flussi interminabili di parole. Maddalena mia, hai vissuto per lui senza fatica, eppure eri e sei distrutta.
    Oggi elabori ed è la fase meno facile. Senti la mancanza e, come reciti, 'avresti voluto trattenerlo lì'...
    Ti scrivo ancora che Cesare è lì e viaggerà in moltissimi luoghi per continuare a vivere attraverso la bellezza che, con straordinaria umiltà, ha seminato. Centinaia di Opere popolano le gallerie e, soprattutto, la vostra cantina. La tua chiusa mi ha fatta piangere e vorrei saperti convincere che 'la vita non gli restituisce esile/ l'ultimo sussulto/ fatto di avorio e di ali di farfalla', - quale incanto!-, ma in realtà Cesare è di ritorno. sta per abitare la casa che è sempre stata il suo nido e il suo laboratorio creativo, e sta per proteggere te, moglie, amica, confidente, Artista e gli altri Amori...
    Una pagina la tua che mi ha stretto i nodi del cuore, mi ha commossa e mi ha permesso di ripercorrere gli anni vissuti con voi. Cesare non ci ha lasciati, credici! Io ti tengo stretta e ti accarezzo...
    Maria Rizzi

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    1. Maria, che dire! Alla fine facciamo tutti parte di quel pianto universale che Pascoli intende e ci fa intendere in "X Agosto". La morte arriva talmente uguale per tutti da risultare persino banale, mentre quando ci tocca, sia essa attesa o inaspettata, il dolore che ne consegue sembra a ciascuno di noi unico e irripetibile. Ora mi spiego il gelido commento di un paio di mesi fa da parte di un'amica che perse il marito giovanissimo:
      " Eh cara! A chi tocca tocca!"
      E' così, ora lo riconosco, e lo è per tutti gli eventi fondamentali della vita umana. Mai come ora ho amato Leopardi, Giacomino, come lo chiamava Cesare e mai come ora ho percepito l'inutilità del nostro esistere. Passerà, forse, ma ormai ho letto e studiato troppo per crederci ancora così come pochi sono ancora gli anni del mio futuro per poter pensare al dono della Fede, perché tali sono le virtù teologali: un dono.Ebbi la fortuna, una volta, di parlare a lungo con Antonino Zichichi, uomo di Fede profonda e ormai privo d di dubbi. Ecco, questo uomo minuto ma dalla mente eccelsa mi ha dimostrato che sempre, nella ricerca scientifica, si giunge ad un punto morto, un limite oltre il quale è impossibile proseguire e allora l'unica nostra salvezza è la Fede, non importa quale purché si tratti di un "Universo" sicuro per la nostra mente. Ciao Maria, tesoro bello. Ti sto scrivendo in continuazione, quasi ogni giorno: tanti pensierini come i bambini.Appena pronti saranno tuoi.Un abbraccio strettissimo.
      Maddalena

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  2. Vorrei esprime di cuore le mie più sentite condoglianze per questo dramma familiare a Maddalena e alla famiglia tutta. Sono avvenimenti certamente indescrivibili e che forse neppure in poesia si riesce ad esternare nella sua totale amarezza in quanto va oltre il pensiero umano. Pertanto si può solo accettare o diversamente sconvolgere del tutto l'esistenza di chi resta. Coraggio Maddalena la vita va sempre avanti e siamo tenuti a seguirla a continuarla; il tempo rimarginerà ogni ferita che ora ci sembra insanabile. Riguardo la poesia che dire? Ho notato, più volte che in questi casi lo sfogo poetico si riduce di parecchio per cogliere l'essenzialita del dire con pochi o pochissimi versi. Maddalena invece, dopo tutto, riesce ad esternare quel forte sentire con una poesia compiuta ed esaustiva. E' un dettato poetico ove si percepisce plasticamente lo slancio, l'impeto irrefrenabile che Le ha consentito di mettere nero su bianco. Complimenti e ancora condoglianze. Pasqualino Cinnirella

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    1. Ciao Pasqualino. Grazie, caro. Ti voglio bene e so che me ne vuoi anche tu: è sempre evidente nei tuoi commenti generosi. E' un momento davvero difficile, ma hai ragione, passerà, come per tutti e per altri ancora più difficili. Per quanto riguarda il testo, grazie per aver compreso che non è l'istintivo frutto per la sofferenza del lutto. Ho elaborato per un mese pensieri e parole. C'è tutta una vita lì dentro, compreso il metro in dodecasillabi sciolti, escluso il decasillabo dell'ultimo verso che ho voluto lasciare così per timore di sciupare l'immagine. Grazie, amico caro, per l'affettuosa vicinanza.
      Maddalena

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  3. Carissima Maddalena cosa ci rimane della vita se non l'amore che ci è dato e che abbiamo a nostra volta donato...? Ti ho conosciuto fiera e combattiva, con il tuo Cesare grande e dagli occhi colmi del vostro amore, vi ho visti specchio e forma, poesia e colore. Non sono mai riuscita a telefonarti in questo periodo perchè stavo attraversando anch'io il periodo infelice della malattia di mia madre e non avrei saputo trasmetterti forza, forse ora possiamo condividere sì il dolore, e un lutto grande, ma è la forza della poesia il nostro coraggio, la vita che continua. Ti abbraccio forte forte, amica mia. Franca Donà

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    1. Ciao Franca. Grazie. Ho seguito le traversie di tua mamma.E' il dolore in assoluto più lungo da rielaborare, a volte neppure ci si riesce. La Dickinson diceva che è ereditario. Ti telefono presto.
      Un grande e stretto abbraccio.
      Maddalena

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