venerdì 24 settembre 2021

PIETRO RAINERO: "TELEPATIA" RACCONTO

 

TELEPATIA

 

Pietro Rainero,
collaboratore di Leucade

La splendida Isotta-Fraschini del 1912, tirata a lucido, si fermò proprio davanti all’ingresso degli studi televisivi della ABS.

Lei, che scesa dall'auto si stagliava sulla candida neve di quel dicembre avvolta nella pelliccia di ermellino di color bruno rossastro, ringraziò con un cenno di mano il suo autista Tristano il quale, assicuratosi della chiusura delle portiere, si mise al volante per ripartire lentissimo, senza sussulti da parte di Isotta.  Anelia de Bruyn entrò alle ore 20, 47 minuti e 17 secondi nell’atrio degli studi ABS, nel cuore vivo di New York.

Era olandese, con sangue belga nelle vene da parte del padre, ed era nata 32 anni prima ad

Amsterdam, dove la sua adolescenza era trascorsa nella più augurabile felicità, fatta

di attenzioni da parte di parenti e amici, di vestitini per bambole, regali e … e gioielli.

Anelia infatti passeggiava, ancor bambina, per la Venezia del Nord e si fermava sempre, incantata, ad osservare le spaziose e luminose vetrine che esponevano teorie infinite di diamanti, lavorati nei modi più vari e che presentavano inattesi giochi di luci e sorprendenti luminescenze.  

Era capace di stare intere ore a guardare le vetrine delle gioiellerie, affascinata a

rimirar anelli, brillanti, braccialetti, orecchini, collane e parure.

La cotta di Anelia per i gioielli non si appiattì neppure con il passare degli anni, anzi! 

Quando, ormai ragazzina, aveva una sia pur minima disponibilità di denaro (cosa che accadeva un giorno sì ed uno sì, essendo lei figlia di un industriale e nipote di un banchiere) subito correva da uno dei tanti orefici della grande città per scegliersi un collier od un anello accompagnato da preziose gemme.

Il suo sfizio la seguì anche quando si trasferì, quasi trentenne, in un lussuoso appartamento di Manhattan, dove la bambina che da piccola riempiva di gioielli veri le sue tre bambole Adelia, Afelia ed Amelia, ora sfoggiava in continuazione collane e diademi che, indossati per qualche giorno, finivano poi in cassaforte ad allungare la ricca raccolta e venivano rimpiazzati da orecchini e bracciali ancor più graziosi e chic!

Faceva spesso colazione da Tiffany e ormai tutta la Grande Mela la conosceva come LA SIGNORA

DEGLI ANELLI, specie dopo che le sue partecipazioni al famoso quiz televisivo “Capre e cavoli” l'avevano proiettata sotto i riflettori dell'intera costa est degli Stati Uniti.

Lei che viveva di rendita e che nel tempo libero di cui disponeva, cioè sempre, leggeva riviste e quotidiani, viaggiava, risolveva rebus e cruciverba e ovviamente acquistava e sfoggiava gioielli.

Però quella sera Anelia era entrata negli studi ABS non come concorrente, ma, piuttosto, per accomodarsi tra gli spettatori del quiz.

Nel corso delle puntate di “Capre e cavoli”, che si svolgevano di martedì, di solito tre concorrenti si sfidavano, isolati in cabine separate, rispondendo a vari quesiti che iniziavano da labirinti e cruciverba, passavano per problemi di dama, di scacchi e di Go, e finivano con aborigeni che dicevano il vero o il falso, con sequenze coinvolgenti il trasporto di lupi, capre e cavoli dalla terraferma verso un’isola oppure con griglie di Sudoku da completare, come quelle diaboliche qui che Anelia avrebbe sicuramente risolto in poco più (o poco meno) di quattro minuti.

Anelia infatti era stata infatti in passato per sedici settimane consecutive campionessa in carica del gioco, un vero fenomeno.

Alle 21 e 25 la troviamo, insieme ad un'altra trentina di spettatori, comodamente seduta nello studio di registrazione e messa in onda, impaziente di assistere a quella puntata speciale del gioco.

Infatti, oltre al consueto, tradizionale format delle puntate di “Capre e cavoli”, dove si sfidavano tre concorrenti, due o tre volte l'anno andava in onda un “evento speciale”, una serata in cui veniva presentato al pubblico qualcosa di straordinario, anzi di strabiliante.

I pochi fortunati presenti in sala e i milioni si spettatori sparpagliati in una ventina di stati a stelle e strisce, ma uniti dalle onde elettromagnetiche che perturbavano l'etere, potevano in quei frangenti sentire il resoconto di imprese quasi impossibili portate a termine da campioni dello sport o vedere dimostrazioni di straordinaria memoria da parte di persone capaci di recitare dall'ultima pagina alla prima un intero romanzo, e via discorrendo.

Quella sera, il 10 dicembre intendo, il protagonista della puntata sarebbe stato un cero Abraham Lyles, pompiere di Brooklin, il quale sosteneva di avere poteri ultra umani, e del quale si dicevano meraviglie. Coadiuvato dalla moglie, avrebbe dato dimostrazione delle sue straordinarie doti di trasmissione del pensiero.

Ma ascoltiamo la descrizione della prova dalla viva voce di Michael Evans, giovane e famoso  presentatore del quiz della ABS.

“Signore e signori, buonasera! E' il vostro Michael Evans che vi dà il benvenuto alla

cinquantottesima puntata di “Capre e Cavoli”, il programma di maggior successo in tutti gli States!

Restate incollati allo schermo, perché tra pochi minuti assisterete a qualcosa di unico, di conturbante, di stupefacente! A tra poco. Sessanta secondi di pubblicità”

Un minuto dopo si materializzò di nuovo sugli schermi del canale 48 il viso del simpatico e dinamico presentatore, che aprì la bocca per dire: “Rieccoci a noi, a “Capre e cavoli”. L'evento speciale di questo Natale vede come protagonista il signor Abraham Lyles, dotato di inauditi poteri sensoriali, il quale effettuerà una trasmissione del pensiero, una trasmissione telepatica. Ecco a cosa state per assistere. La moglie del signor Lyles rimarrà chiusa in un camerino a venti metri di distanza da noi, mentre qui in studio, alla presenza di un notaio, il pubblico sceglierà 5 carte a caso in un mazzo di 52.

A questo punto il signor Lyles si concentrerà e trasmetterà per telepatia alla moglie il valore ed il colore di tutte e cinque le carte.

Poi il signor Lyles scarterà 4 delle 5 carte e queste 4  verranno trascritte su di un foglio che il notaio in persona, il dottor Brad Taylor, recapiterà alla consorte del signor Lyles. La moglie, conoscendo mediante la lettura telepatica del pensiero del marito le 5 carte uscite e leggendo le quattro scartate, scriverà sul foglio quella mancante, quella da indovinare. Stupefacente, vero?”

Ed effettivamente, qualche attimo dopo, sotto lo sguardo attento di Anelia e degli altri componenti del pubblico, del notaio, del regista, dei cinque cameraman e e di Michael Evans, ecco cosa avvenne. Il conduttore chiamò a caso uno dei presenti in sala, un certo Calvin White, che faceva il postino nel Wisconsin, il quale mescolò ben bene le carte; poi la signorina Priscilla Smith, che veniva da Washington, sempre scelta a caso ma questa volta dal notaio, estrasse cinque carte: Jack di cuori, Regina di fiori, nove di picche, sei di quadri, Re di quadri. 


Abraham Lyles si concentrò e, tenendosi il capo con le mani, si irrigidì sulla sedia appositamente messa vicino al tavolino su cui c'era il mazzo di carte.

Dopo un'attesa di parecchi secondi, disse semplicemente “Fatto! Le ho trasmesse tutte e cinque. Ora mia moglie le conosce”

Il notaio allora gli chiese “Quali vuole scartare?” ed egli gli rispose:

“Re di quadri, Donna di fiori, Jack di cuori, 9 di picche”

Lo scrupoloso notaio annotò una dopo l'altra, nell'ordine, le quattro scelte del signor Lyles, dirigendosi poi col foglio in mano, tallonato da presso da due telecamere, verso il camerino dove della signora Lyles stava in attesa.

Mentre nello studio principale il simpatico ed atletico Michael Evans commentava “Cari amici, come avete visto la carta che la moglie del signor Lyles dovrà indovinare è il 6 di quadri, e la signora potrà farlo solo conoscendo le cinque carte di partenza, non ci possono essere trucchi o inganni. Dovrà per forza riuscire a leggere nel pensiero del marito! Tra poco sapremo se questo eccezionale esperimento di telepatia avrà successo”, dieci metri più in là la signora, dopo aver preso visione del foglio datole dal notaio, vi aggiunse di proprio pugno una scritta.

Il dottor Brad Taylor, di professione notaio, ritornò quindi subito, scortato dai due cameraman, nello studio di registrazione e porse il foglio al presentatore.

“Bene, signore e signori. Cosa avrà scritto la signora Lyles su questo foglio? Sono impaziente quanto voi! Pubblicità” E dopo sessanta secondi di sigari e creme per pelli secche riprese:

“Siete pronti? Ecco: c'è scritto..... c'è scritto... sei di quadri!!

Eccezionale. La moglie ha letto nella mente del marito! L'esperimento di telepatia è riuscito perfettamente. Avete assistito a qualcosa di sorprendente, ad un colpo di scena!

Signor Lyles, le mie più sincere congratulazioni, non ho mai visto qualcosa di simile. Non ci possono essere più dubbi: la telepatia è possibile!

Amiche ed amici che ci seguite da casa, come sempre la puntata speciale del nostro gioco non ha deluso le attese. Il vostro Michael Evans vi aspetta pertanto, insieme a tutto lo staff di “Capre e cavoli”, per la prossima puntata, martedì  17 dicembre.

A presto e una serena notte per tutti!”

Anelia uscì dagli studi ABS alle ore 22, 18 minuti e 14 secondi, percorrendo poi senza fretta le poche decine di metri che la separavano dalla sua automobile, che il bravo e puntuale Tristano aveva parcheggiato a lato della via.

Appena lei fu a bordo il fedele autista le chiese”Come è andata la serata?”

“Straordinaria, Tristano, veramente incredibile: sicuramente non riuscirò a prender sonno, stanotte. Devo assolutamente capire come il signor Abraham Lyles ha fatto a trasmettere alla moglie la carta che quest'ultima ha indovinato”

“Ma non è una persona con incredibili capacità paranormali, questo signor Lyles?”

“Io non credo alle favole!”

“Beh... se non ha fretta di andare a letto allora immagino che le vada bene fare un salto da Tiffany per una leggera cenetta a base di gamberetti”

“Oh, sì. Bravo, Tristano: mi hai letto nel pensiero!”

Tristano pigiò allora con delicatezza il piede sull’acceleratore, dopo aver innestato la marcia, ed Isotta si mise in movimento, senza sussulti o lamenti.       

La mattina dopo, alle 8 e 30, dopo una nottata trascorsa senza chiuder occhio e prima di recarsi come sempre da Tiffany per il consueto cappuccino con croissant, Anelia impugna la penna d'oro della sua scrivania per scrivere:

Egregio signor Lyles,

sono una sua concittadina di nome Anelia de Bruyn.

Può darsi che il mio nome le dica qualcosa avendo anche io partecipato in passato, con non disprezzabile fortuna, al noto quiz “Capre e cavoli”.

Innanzitutto mi permetta di felicitarmi con Lei per la bravura dimostrata nel gioco “Telepatia”; una performance che mi ha lasciata davvero esterrefatta ed ammirata. Le confesso che ho voluto personalmente assistere in diretta dagli studi della ABS alla prova di ieri sera acquistando appositamente il posto tra il pubblico, rimanendo poi incantata dallo spettacolo. Ho apprezzato moltissimo la Sua stratosferica esibizione.

Ma veniamo al punto: Le scrivo questa mia per per informarla che, non essendo io completamente cretina, non mi sono bevuta supinamente la Sua (e del conduttore, il simpatico ed esuberante Michael Evans) affermazione, e cioè che Lei sia in realtà dotato di straordinari poteri paranormali.

Le fornisco pertanto, nelle righe che seguiranno, la mia interpretazione del trucco che sta alla base del gioco. Immaginiamo di disporre tutte le carte di un seme sul quadrante di un orologio muovendoci in senso orario.

                                  

Poiché nelle 52 carte di un mazzo sono presenti 4 semi e vengono scelte dal pubblico 5 carte, almeno due di esse devono per forza appartenere allo stesso seme.

E (ed ecco il bello!) poiché appunto 13 sono le carte di un seme, due di queste saranno distanti, sul quadrante, al massimo 6 posti.

Sceglieremo dunque come carta da indovinare il 6 di quadri (mi riferisco come esempio a quanto successo ieri sera), e detteremo come prima carta da scartare il Re di quadri. Questo seme, quadri, sarà quindi anche il seme della carta da indovinare, quella trasmessa telepaticamente.

La prima carta scartata trasmette questa informazione. Dobbiamo ora far sapere al nostro partner di quante caselle deve spostarsi in senso orario per arrivare alla giusta casella della carta da indovinare. E la altre 3 carte sono sufficienti per codificare questa informazione!

Si può fare così: si stabilisce a priori un valore per tutte le 52 carte del mazzo, ad esempio un valore crescente dall'asso al Re e, a parità di valore, un valore decrescente da cuori a picche (come quando fuori piove, cioè cuori, quadri, fiori e picche). In tal modo un 5 di quadri vale più di un 3 di cuori, ma ma meno di un 7 di quadri.

Chiamando 1, 2 o 3 in ordine crescente di valore le tre carte rimaste, abbiamo 6 combinazioni, giusto quello che ci serve per comunicare un numero compreso tra 1 e 6 !

ad esempio, ecco una scelta possibile illustrata in tabella:                 

Ieri sera Lei ha scartato, nell'ordine, Re di quadri, Donna di fiori, Jack di cuori, 9 di picche.

Il Re di quadri fornisce l'informazione sul seme, quadri, e le altre tre carte, rispettivamente, essendo disposte, come ordine crescente, nella combinazione 3,2,1, corrispondono ad un movimento orario di 6 posti.

Pertanto la carta da indovinare è di quadri, e si trova sei caselle dopo il Re, quindi è un 6 di quadri!! Ingegnoso, ingegnosissimo!  Le rinnovo i miei complimenti.

Le assicuro, però, che non ho nessuna particolare smania di divulgare questa notizia, vale a dire che Lei (con la Sua consorte) si fa passare per un sensitivo di straordinarie capacità senza esserlo, con l'intento di sfruttare economicamente questa situazione in futuro (tra l'altro ottenendo una notevolissima pubblicità dal gioco della  ABS).

Naturalmente, come onesta contropartita al mio silenzio, Le chiedo di versare sul mio conto corrente acceso presso la Franklin National Bank (filiale di Long Island, coordinate bancarie US45H0379413480000000431056) una somma di 7.800 dollari, certamente non esosa e che mi consentirà di comprare una collana di smeraldi alla quale faccio il filo (se mi passa l'espressione poco elegante) da 3 mesi, di gustarmi in più una mezza dozzina di colazioni al bar Tiffany e magari anche di ripagarmi della somma di 17 dollari e 40 cents, sborsata per l'acquisto del biglietto che dava diritto di sedersi tra il pubblico di “Capre e cavoli” ieri sera, martedì 10 dicembre.

Certa di un Suo sollecito pagamento di quanto richiesto, La prego di gradire i miei migliori saluti.


New York, 11 dicembre 2026

                                     Anelia de Bruyn              

1 commento:

  1. Ho letto con crescente interesse e ammirazione il racconto di Pietro Rainero, scritto in modo eccellente, con nerbo narrativo e capacità di strutturare una storia in tutte le sue parti. Oltre alla capacità espressiva, va sottolineata la conoscenza dell'Autore delle regole matematiche che sottendono i giochi di 'telepatia', così diffusi nel mondo dei prestigiatori. La storia, infatti, non si limita a raccontare una vicenda, ma a dimostrare nei dettagli, con autentica perizia, come il numero straordinario che il signor Lyles esegue sia il prodotto di un ingegnosa lettura delle carte, che viene spiegata anche a noi lettori. Ingegnosissimo il finale del racconto, una sorta di giallo, visto che la signora Anela promette il silenzio sulla sua scoperta in cambio di denaro. Mi complimento con lo Scrittore per le doti creative e matematiche. Un vero gioiello, che diverte, arricchisce e mette in risalto il bello scrivere. Ringrazio Rainero e lo saluto affettuosamente. Non si finisce mai di imparare!

    RispondiElimina