martedì 24 aprile 2018

N. PARDINI LEGGE: "INEDITI" DI SERENELLA MENICHETTI



Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade

Due testi indicativi di una ricerca linguistico verbale e armonico formale di Serenella Menichetti: l’uno di positura classica, dove l’endecasillabo, impiegato con energica resa euritmica, reifica sentimenti e scosse esistenziali di  moderna vicissitudine ontologica; l’altro un dire sbrigliato da ogni calcolo metrico, dove l’animo, in un viaggio fortemente simbolico, si abbandona ad un verso che corre generoso verso mete di imperscrutabile portata: “La località scritta sul biglietto è sconosciuta./ Eppure è la nostra.”. Una ricerca continua verso l'universo della poesia...

N. Pardini

SIAMO INFINITO

Pudore antico, no, non si dissolve.
Puntuale torna. Seppure la sera
abbia remote membra scolorito.
Così il rossore appare all’orizzonte.
Dal petto: s’alza poderoso fuoco:
violenta fiamma al volto arriva e brucia
Rosso carminio sul pallore giunge
La pelle parla pur senza parola.
Tu pur parlando taci e intanto attendi.
Attendi, senza resistenza fare
che il riflesso dell’anima sul volto
lentamente svanisca com’è nato.
Come luna, attende che lo scottante
sole, nel mare lentamente torni.
Per spruzzare d’argento la sua notte
Nel tenebroso cielo sfavillare.
Noi siamo sole e siamo luna e mare
Specchio siamo del giorno e della notte
Siamo infinito, vita che rinasce.
Sostanza eterna che si trasfigura.
Sogno oppure realtà, non lo sappiamo
Infinita materia che va oltre.
Nascita, vita, morte senza limiti
Coscienza senza fine che mai muore.
E' la mente che non comprende e mente.
Luce saremo a scacciar dalle tenebre
falsi concetti, limiti e confini.
Dal buio tutti i veli sollevare.

Serenella Menichetti
  
Viaggio

Al congiungersi delle palpebre
Si apre il sipario
Sul palcoscenico del buio:
Una moltitudine di appezzamenti quasi vuoti.
Cammina con il flusso del fiume.
Non possiamo scendere dal treno
La nostra fermata non è contemplata.
E noi non ci siamo.
Ci riconosciamo nei frammenti di cielo
di un paesaggio inesistente.
Frughiamo nelle tasche per palpare certezze
La località scritta sul biglietto è sconosciuta.
Eppure è la nostra.
Caroline scartabella il vocabolario
Alla ricerca del senso.
Lo richiude per osservare dal finestrino i campi vuoti.
La borsetta fucsia cade a terra.
Un rossetto rotola fino a raggiungere il pettine di tartaruga.
Lo specchietto in mille pezzi rimane attaccato alla cornice.
Il treno continua la corsa.
Non ci sono fermate dove scendere
né altre case da abitare.

Serenella Menichetti



1 commento:

  1. Grazie infinite Nazario le tue parole spesso chiariscono il mio viaggio.
    Serenella Menichetti

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