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| Franco Campegiani, collaboratore di Lèucade |
DI SILVANA LAZZARINO E VITTORIO BERTOLACCINI
Al Museo Civico Umberto Mastroianni a Città di Marino, vicino Roma, lo scorso 5 ottobre è stata presentata una mostra per ripercorrere il pensiero artistico e poetico di uno tra i più interessanti artisti del Novecento: UMBERTO MASTROIANNI. A parlare di lui che a Marino ha lasciato due monumenti: uno presso Palazzo Colonna, e l’altro sul belvedere della stazione ferroviaria, è stato Franco Campegiani nell’introduzione alla mostra “UMBERTO MASTROIANNI TRA PUBBLICO E PIRVATO” aperta fino al 30 ottobre 2018. Critico d’arte, poeta e saggista, Franco Campegiani, ha avuto il privilegio di conoscere direttamente il grande Maestro che si era stabilito a Marino nel 1970 presso la Villa dei Giardini Colonna, dove ha trascorso l’ultimo trentennio della sua vita, il più importante sotto il profilo umano e artistico. Mastroianni è stato un artista dalle grandi visioni legate all’esistenza e al suo significato che spesso sfugge, ma che si lascia cogliere nelle sue opere anche in quelle di grandi dimensioni che testimoniano sentimenti di dolore e sofferenza, speranza e rinascita legati al percorso della vita in cui l’individuo è costantemente sospeso tra bene e male, alla ricerca di un autentico senso al suo destino. Non manca il riferimento al mito con rimandi alla morte e alla rinascita per sottolineare come sempre più l’uomo stia smarrendo quella parte più innocente “la vera humanitas” come afferma Campegiani ““la sua essenza travolta e immolata nel rogo ordito dal disumano, impetuosamente rinasce dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice”.
Silvana Lazzarino
Pubblicato in Arte e Cultura
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