Tullio Mariani, collaboratore di Lèucade |
Tullio Mariani si presenta sugli scogli dell’isola
non per tuffarsi, alla Saffo, nei fondali della dimenticanza, ma per darci dei
consigli da esperto “nel far danno”. Una ballata nelle mani di una
versificazione morbida e fluente, dove accessori metrici tipo settenari si
sacrificano per dare rilevanza ritmica alla potenza sonora dell’endecasillabo
(fin dal primo risveglio del mattino...); per contenere dei suggerimenti
malefici che il poeta ci propina con un
realismo di sottile eleganza: scogli, piste scomposte ed erte, bordi scivolosi
di burroni, vecchi treni incerti dell’arrivo: vuoi tu dell’insuccesso essere
certo?, Io sono qui, rivolgiti all’esperto! Così Mariani ci liquida, magari
riferendosi ad una cruda realtà da evitare con burroni in cui gettarsi a capofitto.
N. Pardini
Autopromozione
Voglia
di farsi male
la
indossiamo ogni giorno
fin
dal primo risveglio del mattino
e
seguiamo il rituale
di
studiare l’intorno
alla
cerca di scogli, ché il destino
di
per sé non ci forza all’affondare;
ma
io sono esperto, ti potrei insegnare!
Strade
vaste ed aperte,
agevole
cammino:
son
facili? Non possono esser buone!
Piste
scomposte ed erte
in
tempo serotino
e il
bordo scivoloso d’un burrone;
non
sei ancor certo di precipitare?
Io
sono esperto, ti potrei insegnare!
Treni
moderni, rapidi
e
comodi, efficienti
ti
portano sicuro al tuo obiettivo.
Oppure
aromi sapidi,
binari
fatiscenti
di
vecchi treni incerti dell’arrivo.
Non
sarà garantito il deragliare,
ma
io sono esperto, ti potrei insegnare!
Una
coda, a spiegare:
vuoi
tu dell’insuccesso essere certo?
Io sono qui, rivolgiti all’esperto!
Caro Tullio, ti sei dato alla poesia satirica e me ne rallegro perché questo genere è
RispondiEliminaestremamente più difficile di quello lacrimoso che accomuna molti poeti o sedicenti
tali. Anche a me piace scherzare con i versi e so, per esperienza, che trovare
l'argomento nuovo per strappare un sorriso senza cadere nel banale non è cosa da
poco. Anche questa metrica variegata è molto apprezzabile e forse – in quanto non
sarà capita – ti farà trovare più consensi di qualche altro tuo testo precedente
altrettanto “ intrigante”. Ma ricordati sempre: pochi ma buoni. Ciao, alla prossima.
Carla Baroni
Grazie Carla. Non ho però inventato nulla di nuovo, il calco metrico di ogni strofa è una stanza petrarchesca, es.
RispondiEliminaChiare fresche e dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna
..............
Ciao, alla prossima.
Vien voglia di commentare, quando un nucleo di versi -come questo- rivela qualità e densità poetiche coniugate con la leggerezza dell’autoironia e del paradosso. È proprio un bel leggere questa composizione, che solo esternamente si lega alla tradizione e al canone: e tuttavia a me pare che, pur nella precisa osservanza di una gabbia metrica, endecasillabi e settenari scolpiscano alla stessa maniera, e cioè ugualmente bene, i tempi e l’argomento del componimento, corredato da cordiale e vivace scelta lessicale. Si vede che a Mariani non difettano i ferri del mestiere e la capacità di tessere poesia.
RispondiEliminaPerciò devo complimentarmi con il poeta e con Nazario, sempre efficace nelle sue presentazioni. Una piccola osservazione: io all’aggettivo “serotino” del v. 13 avrei posto l’accento sulla “i”(serotìno) per significarne al lettore lo scarto o la deviazione, in omaggio alla rima, dalla forma regolare (seròtino).
Pasquale Balestriere
Grazie del prezioso commento e della correttissima analisi ti avverto sintanizzato alla stessa mia frequenza, e questo mi aiuta ad illudrmi di non essere del tutto un bischero. Quanto a serotino piano o sdrucciolo, l'ho trovato poche volte, almeno quarantacinque anni fa, in qualche poesia che non ricordo, e il ritmo del verso lo imponeva piano. Qra hq imparato una cosa nuova, e te ne ringrazio. Arisentirci, sperando anche di incontrarci di persona in qualche occasione di poesia.
EliminaSperiamo.
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