Marisa Cossu legge:
“Il colore dei ricordi” di Lino D’Amico”
Marisa Cossu, collaboratrice di Lèucade |
I ricordi di
Lino D’Amico danzano come aquiloni nella leggerezza della memoria. Non
svaniscono in una nebbia di rimpianto, né si rifugiano nella cortina del tempo;
piuttosto si colorano per creare il canto libero di un cammino di vita pregno
di senso che prosegue con note pure ed aperte nella narrazione della bellezza
non sopita, dello stupore suscitato dalle cose, dall’amore tenero per Luisella.
Nel canto ogni passo trova sbocco, approdo, quiete
nella pacata nostalgia di emozioni apparentemente sopite, ma ancora presenti,
risvegliate da un commosso e genuino sguardo del poeta agli aspetti di quanto,
intorno a sé, insiste nel dichiarare poeticamente bellezza e meraviglia.
Ma di che colore sono i ricordi?
Spesso sbiadiscono come quadri appesi a pareti
bianche, altre volte, come in questa Raccolta poetica, si nutrono del tempo e
della natura attingendo bagliori e sfumature intime, soffuse, evocative. E i
“paesaggi”dell’anima, le sue periferie più segrete, si svelano come emozioni
appena sussurate
“ho distillato sussurri di ricordi
ed
arcani oblii smarriti
tra
pensieri roridi di stupore,
silenti
miraggi senza luogo
e
naufraghi attimi senza tempo”
Il tempo non esiste, il naufragio globale non consente che la vita sia un cristallo frantumato, tutto è qui ed ora, mentre fugge la nostra esperienza d’esistente.
E i ricordi sono sogni annidati nelle lunghe ore in
cui si pensa alla vita trascorsa e si scopre la presenza costante della donna
amata. Nel mondo del poeta vi sono luci, ed ombre, speranze nuove originate
dalle antiche passioni che l’ ”età matura” trascina fino alla soglia
dell’ignoto
“germoglia, inattesa ed assorta,
tra
celati meandri d’incantesimi
e
miraggi pregni di silenzi,
preghiere
senza eco di ritorno,
arcobaleni
che non amano la pioggia”
Ci sono momenti che non ritornano e che il poeta vive nella penombra: “vago tra gli spazi del mio ieri… ”, scrive il Nostro, mentre un’immagine mostra un emblematico autunno.
“svanisce il volo dei sogni
con
il sorgere del mattino”
Eppure “il mondo non è ancora stanco dei colori”perché, sebbene tutto scorra, tutto si ripete nel ciclo delle stagioni ed è ragionevole pensare che ci sarà un risveglio anche per l’uomo affaticato e stanco. Il poeta ci ha descritto finora il mondo della memoria in modo malinconico, ma non pessimistico. Piuttosto è il grande amore per la vita che lo porta a rivisitare in modo convincente e delicato, immagini, timori, desideri che il tempo ha lasciato intatti.
“smarrite utopie e frusciar di ricordi
si
confondono nel brusio di quelle presenze
tra
l’inquietitudine di recondite speranze
che
si frangono in amorfe illusioni
e
scelte che turbano il mio andare”
Ma in questo”andare” fa luce la poesia, la presenza trascendentale dell’ispirazione, il volto amato della musa che inonda lo spirito del poeta e lo aiuta a trasporre lo smarrimento nel canto liberatorio. Compaiono allora”petali di luce”
“si riapre uno spiraglio tra quei ricordi
che
riaffiorano… poi si dissolvono
tra
le incognite del domani”
Nell’oggi malinconico riaffiora la” Morte di un amico” e il ritorno è un luogo di silenzio e di quiete avvolto ancora in un mistero che invita il poeta a non perdere gli attimi di bellezza nei quali si cela l’Eternità.
La poesia di Lino d’Amico si snoda in versi sciolti
ed è ricca di metafore e di altre figure retoriche che rendono pregevole ogni
singola poesia. Le immagini, gli aforismi, le brevi citazioni, danno a questo
libro un tono di accuratezza e gusto del bello a conferma di una poetica
contemporanea, semplice, quindi classica, e molto comunicativa.
Marisa Cossu
Ottobre 2018
Carissima Marisa - Ti sono grato per l’attenzione che hai dedicato alla lettura di questa mia nuova silloge e per l’apprezzamento che hai donato con il tuo gratificante commento ai miei versi. La tua sensibilità ha rilevato, tra le righe, i significati metaforici delle mie emozioni, dei miei ricordi, malinconie, rimpianti, nostalgie, utopie, ma anche la ricerca, lungo l’erto cammino che accarezza le immagini del vissuto, del profumo di “petali di luce”.
RispondiEliminaGrazie ancora, gentile Marisa, di essere parte dei miei sogni. Nel contempo rivolgo al nostro condottiero, Prof. Pardini, un ulteriore ringraziamento per la benevolenza con cui sempre concede alle nostre emozioni l’approdo sull’agognato scoglio di Leucade.
Cordialità e “Semper ad maiorta” –
Lino D’Amico
Un cordialissimo saluto e i più vivi complimenti per la tua opera.
RispondiEliminaMarisa Cossu