martedì 15 ottobre 2019

CARLA BARONI: "E NON SARA' PASSAGGIO DI COMETE"



 A Pasquale Balestriere

E non sarà passaggio di comete


E non sarà passaggio di comete
a disvelarmi il segno dell'approdo.
Ritmi celesti
solcano i mari d'aria dell'azzurro
senza scrostare al labaro del cosmo
il disegno che oscuro si rapprende
su invisibili asintoti
orme di un Dio che da lontano veglia.
Non c'è traccia
nel vano camminare tra i pensieri
di come ebbe a fiorire la genziana
o di come un giorno
si aureolò di rosa la prima alba.
Vaga
su scoscesi pendii la conoscenza,
si illumina ogni tanto dei bagliori
di improvvisi falò, lucciole inani
che brillano da sempre a intermittenza.
E il credere soltanto è la salvezza
a questo nostro frantumato esistere.

Carla Baroni

5 commenti:

  1. Grazie Nazario; mi sentivo in colpa verso Pasquale per averlo depredato di quel PASSAGGIO DI COMETE che mi intriga molto.
    Un modo per fare ammenda e riconoscerne la paternità.
    Carla

    RispondiElimina
  2. Grazie Nazario; mi sentivo in colpa verso Pasquale per averlo depredato di quel PASSAGGIO DI COMETE che mi intriga molto.
    Un modo per fare ammenda e riconoscerne la paternità.
    Carla

    RispondiElimina
  3. Non c'era, mia cara Carla, assolutamente bisogno di chiarimenti o di fare ammenda di sorta. Te l'ho pur detto per telefono. Non mi hai tolto nulla. Oltretutto l'espressione de quo non mi pare né inedita né peregrina e, per di più, è di una brevità quasi fulminante. E dunque? Piuttosto mi compiaccio per la tua poesia che dice al meglio la precarietà della condizione umana e la limitatezza e instabilità delle nostre conoscenze, ferma solo la fede.
    Pasquale Balestriere

    RispondiElimina
  4. Non sono al corrente delle genesi della vicenda tra Carla e Pasquale, ma leggendo questo gioiello resto basita, convinta che la Poesia è viva e sa elevarsi in alto, fino al firmamento. Non sarà mai la mia poesia, ma su questo Scoglio incredibile fioriscono gemme così preziose che si ha il timore di scalfirle anche solo leggendole. Stilisticamente si assiste nella lirica dell'Autrice a un organismo orchestrato in perfette angolazione sintattiche, nonchè sull'incantazione delle iterazioni e delle anafore. I toni danno vita a un impianto musicale grande, direi grandioso, apparentemente opulento, in realtà legato all'estetica del bello e delle belle lettere. La verticalità della poesia trascende ogni altra considerazione. Dio è il punto fermo e la chiusa, nella sua poderosa efficacia, ne è la testimonianza assoluta. Grazie infinite per aver concesso a una profana come la sottoscritta l'accesso al sublime.
    Maria Rizzi

    RispondiElimina
  5. RICEVO E PUBBLICO

    Cara Maria, grazie del tuo bellissimo commento che mi onora moltissimo perché fatto da persona che reputo sincera e di grande valore.
    Ciò che mi lega a Pasquale in questa poesia è quel PASSAGGIO DI COMETE che gli ho rubato perché mi “intriga” in modo particolare. Pasquale ha nei suoi testi questi fulminei accostamenti che lo caratterizzano e che non sono mai banali e spesso mi spingono a scrivere a mia volta.
    Di nuovo grazie a te, amica carissima, e grazie anche a Pasquale ormai onnipresente nella mia vita.
    Carla Baroni

    RispondiElimina