venerdì 27 aprile 2012

Tre poesie inedite di Luciana Tagle


Nota biobibliografica

Luciana Tagle è nata a Napoli nel 1939. La poesia l'accompagna da sempre. Ha pubblicato Canti dell'alba (1950), Iridescenze (1952), Un polso ferito (1999), La casa sulla golena (2000), Terra di Nessuno (2002), Crudeli apparizioni (2005). Ha conseguito numerosi premi e segnalazioni in varie parti d'Italia. Sue poesie sono presenti in molte antologie. Attualmente partecipa al Laboratorio poetico della Società Dante Alighieri di Napoli. (www.comitatodantenapoli.it)


MA VA' NEL FIUME



Dolcezza discende dolcezza

insidiosa ci prende

per mano e ci porta lontano

lontano, mio amore, da questo

oscuro contesto di notte

e di sogni. Nel calmo sorriso

con te condiviso quel giorno

che non fa ritorno mai più si confonde

la musica alterna delle onde col soffio

altalenante del cuore. Ti ho perso

laggiù nel deserto del sole, mio amore distrutto

deriso consunto bruciato

prosciugato. Ma ora dolcezza

insidiosa discende dolcezza di stanca

rugiada ci affianca e ci prende

per mano e ci porta lontano

lontano, mio amore, nel fiume ove tutto

si perde si oblia si cancella

in morta favella di specchi.


Luciana Tagle maggio 2001





VARCARE IL RUBICONE (per A.)



Avevi solo tre anni

quando ti sollevarono per le manine

per farti attraversare

quel fiumiciattolo di pioggia.

Ti portavano all'orfanotrofio

e tu lo sapevi.

Anni dopo

studiando la storia

imparasti: Alea iacta est!

e chiamasti: Varcare il Rubicone

quel momento della tua vita

folgorato nella memoria.

Me l'hai raccontato tante volte.

Ora che hai attraversato

quell'altro più temibile Rubicone

sto qui aspettando la tua voce

che torni a raccontarmi (Alea iacta est!)

come è stato.


Luciana Tagle febbraio 2009





2 OTTOBRE : SS. ANGELI CUSTODI (per A)



Ho comprato ventuno rose bianche

per il tuo nome, il due di ottobre. Così ogni anno

cercavo di trovarti un regalino

che ti piacesse, un abito azzurro, un oggettino

collegato a un ricordo, a una nostalgia

sempre viva nel tuo esilio, e tanti tanti libri

nel tempo: Ferito a morte, storie e leggende, poesie

e chiese e strade e canti della tua armonia

perduta... No, non temere, non manderò

fiori per il due di novembre, lo so bene

che non amavi quella data, lo so

che non ti appartiene. Io ti ho preso per mano

e in punta di piedi ti ho condotto nella serena

Casa della Memoria, dove ora viviamo

di nuovo in simbiosi, ma le parti ce le siamo

scambiate : ora sei tu

dentro di me.


Luciana Tagle novembre 2009

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