venerdì 12 ottobre 2012

F. Campegiani su "La Poesia cos'è?" di N. D. S. Busà

 
Sento di condividere queste idee della Busà intorno all’origine della Poesia. Sono teorie, a mio parere, non riconducibili ai filoni dominanti dell’attuale pensiero estetico che tenta di ingabbiare in vari modi l’inquietante mistero dell’Arte e del Mito. La Busà parla giustamente di “interrogazione dell’inconscio”, intesa come “anelito alla trascendenza”: non dunque in termini freudiani e neppure in termini di esaltazione mistico-romantica, bensì in termini di segreto e sereno dialogo dell’individuo con la coscienza universale. Dal che deriva che il territorio della poesia non è prettamente immanente, né prettamente trascendente, ma è il luogo in cui immanenza e trascendenza si incontrano e si scontrano, relazionandosi fra di loro. C’è un rapporto strettissimo fra Mito e Storia. Per quanto questa faccia del tutto per allontanarsi dal primo, è sempre a quelle fonti misteriose ed inspiegabili che deve tornare per potersi alimentare e riceverne spinte per ulteriori cammini. Può dimostrarlo paradossalmente il fatto – come giustamente Ninnj osserva e fa osservare – che l’emarginazione odierna del poeta e della poesia corrisponde ad un incremento vertiginoso degli adepti di questa straordinaria musa.

Franco Campegiani




 

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