giovedì 11 ottobre 2012

Inediti di Sandra Carresi


Cuore

 

Alla voglia del cuore

non appartiene certo

il silenzio e il distacco.

 

Quelle lunghe pause

nelle  stagioni andate

sono un gioco

consumato nel ricordo.

 

Amare la notte,

non significa

non saper salutare

il giorno.







L’Ancella

 

Ho riempito calici

di perle,

per portarle alla

luce.

 

Silenziose, preziose,

antiche,

non volevano vivere

 il presente.

 

Ero Io che,

ancora una volta,

non certo per gioco,

volevo toccarle,

stropicciarle,

riassaporarle.

 

Custode e ancella,

le volevo regalare

a Te,

che forse,

ne avevi perso

ogni esistenza.

 

 



L’Alba, sempre…

 

Quando mi porterai lontano,

ricordati che amo l’alba

più della notte,

le sue piccole luci

prima del bagliore del giorno.

 

Non fare delle mie lacrime,

pioggia battente,

ma laghi blu dove la luna,

vanesia e bella,

si specchia

per il suo cielo.

 

Così come

la Musa,

incanta il narratore

per raccontare,

l’oltre, della Vita insieme.

 

Ogni alba,

nasce dall’abbraccio

della notte

per trasformarsi in giorno

perdendosi poi, in tramonto.







Pensieri e sospiri

 

Pensieri e sospiri di un secolo andato,

resuscitato da una guerra infame

come lo furono queste tragedie.

 

Cede il posto al secolo nuovo,

gonfio d’importanza e

povero d’umiltà.

 

Ricco di giovani capacità

castigati in un angolo

di povertà.

 

Suonano vecchi tromboni

a cavallo del secolo,

musica antiquata per ogni età.

 

Il cambiamento,

purché sia vero,

è l’ultimo combattimento.

 

Non straniero

che spadroneggi

dentro lo Scarpone.

 

Ma pensiero di trasformazione

per la costruzione

di una dignità migliore.

 





Pensiero incrociato

 

Stasera il tramonto

si è incontrato

con un pensiero

di dubbia natura:

 

porcellana, ambra,

ossidiana.

 

 

Non capita spesso,

ma lo ha abbracciato.

 

Cercava la pace

e trovava l’ansia.

 

Il cielo tinto di rosa

lo ha fermato,

forse gli ha parlato

tanto che infine

si è addormentato.

 

Chissà se l’alba lo

troverà ambrato

o di nero

ancora graffiato.

 

 

 

Al Capitano

 

Cerca di navigare

in acque tranquille,

soprattutto se le tue forze

sono altrove.

 

Porta con Te il mio amore,

non come una zavorra,

ma come libellula sulla spalla.

 

E quando l’onda

s’incresperà alta,

cerca di ricordare

che io, sono lì con Te,

non come un’intrusa,

ma forza nascente per domare

quell’onda troppo alta.

 






Un amico

 

Si sentiva subito

appena apriva la porta di casa

l’odore del sigaro toscano.

 

Era il suo fedele compagno

impregnato nella sua

pelle di anziano,

lo sentivo

appena lo baciavo.

 

Scuoteva  la sua testa

ancora ricciuta e ingrigita,

il naso dalle narici larghe

ed i denti radi.

 

Respiravo l’odore di Lui,

respiravo il sostegno

dell’immancabile amico;

chissà a cosa pensava

nei suoi lunghi silenzi,

dove ogni sospiro si univa al piacere

dentro l’intimità della sua casa

abbracciato dai suoi tanti ricordi.

 

 

Non ho mai chiesto,

ma per la morte prematura

di un figlio,

aveva lasciato

l’abitudine alle carte

e al cicalio della gente,

sostituendole alla silenziosa

compagnia del tabacco e

un bicchiere di whisky,

ai quali nelle giornate

malinconiche e di pioggia,

dietro i vetri della finestra

raccontava le sue verità.

 

 

 

La festa
 
E ricordava…

quella gonna sopra al ginocchio,

la frangia con i lunghi

capelli castani

ad incorniciare

quel sorriso

di pieno sole estivo,

al suo primo giorno

di lavoro.
 

Oggi…

la Festa per quella

Donna circondata

da amici, molti

compagni di una Vita

assieme, tra numeri,

fax e computer.
 

Quarant’anni di scrivania…
 

Poi, aria nuova

per dipingere la Vita,

prima che tutti i sogni

se ne volino via.
 

…Ed è quasi…

senza accorgersi

che, fra Terra e Cielo,

si è annullata ogni distanza.

1 commento:

  1. "Quando mi porterai lontano,/ ricordati che amo l’alba /più della notte..." e poi "Ogni alba /
    nasce dall’abbraccio/ della notte/per trasformarsi in giorno/perdendosi poi in tramonto."
    Il tramonto è, purtroppo, una certezza, ma quanta speranza risiede in quell'alba, momento primigenio del giorno e metafora di fanciullezza e innocenza! E quale fidente abbandono alla vita, nonostante la sua precarietà, traspare da questi ed altri versi della gentile e sensibile poetessa Sandra Carresi!

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