martedì 28 luglio 2015

FRANCESCO MULE' SU "ISTANTANEE DI VITA" DI ESTER CECERE


Ester Cecere

ISTANTANEE DI VITA
di Ester Cecere

NOTA DI CRITICA

Autrice  di tre eccellenti sillogi, tra cui Burrasche e Brezze (Il Filo, Roma, 2010), che permette ad Ester Cecere la comparsa in campo poetico, Come foglie in autunno, prefazione di Ninnj Di Stefano Busà (Edizioni Tracce, Pescara, 2012), Fragile. Maneggiare con cura, prefazione di Nazario Pardini (Kairòs Edizioni, Napoli, 2014). Sue liriche, premiate in concorsi letterari nazionali e internazionali, appaiono nelle varie antologie. La Poeta, molto valida e già nota nel panorama letterario italiano, oggi esordisce brillantemente nel mondo della narrativa con la raccolta Istantanee di vita, postfazione di Maria Rizzi (Kairòs Edizioni, Napoli, 2015). Sono 16 racconti di un libro che "non si  atteggia", che "non bara". Appunto perché l'Autrice si pone direttamente con il lettore e perché la Sua è una descrizione di rapporti con un  mondo vissuto, concreto, che Le appartiene.  Una  perla, Istantanee di vita, della narrativa italiana che si aggiunge alle altrettanto preziose della nostra Letteratura.                      Ester Cecere nasce a Taranto, dove vive e lavora presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, occupandosi di biologia marina. Avvezza  ai tanti riconoscimenti che Le sono stati attribuiti dalla critica, ai premi nei vari concorsi letterari e ai numerosi apprezzamenti e consensi dei suoi fedeli lettori che continuano a stimarLa, e non a torto,  per la "nobile arte" dello "scrivere" che Ella possiede.
Perché il periodare, sovente breve, viene a caratterizzare la Sua personalità  piuttosto riflessiva, composita e integra, agile e sicura nella narrazione di storie di vita e di sentimenti  dei Suoi  svariati personaggi. Sentimenti e storie di vita che poi sono  i Suoi. L'amica Ester scrive per narrare e, soprattutto, per dilettare Se stessa, (ri)leggendosi  e  (ri)vedendosi attraverso  la  voce  dell' "alter  Ego"  che parla la lingua con la grazia e  l'eticità  del  Suo "Ego".  Nasce e cresce con animo scrittore / poeta, profondamente ancorato alla  realtà, capace di "vedere" e "capire" le  molteplici  negatività che infestano in svariati modi il reale cammino dell'uomo.
Descrizioni  di immagini, di paesaggi, di momenti di immaginifica  poeticità, nel nuovo testo, in  armonia  con gli arditi cromatismi emotivi che  caratterizzano  il personalissimo "ritmo" stilistico e creativo della Nostra. Autrice  di parole sapientemente pennellate, creatrice di dialoghi ricchi di intensità poetica e di pragmatico esistenzialismo.
Rimpiangi la tua nonna materna che ti portava qui quando avevi tre anni e quasi ti ostentava. Eri bellissima con quel cappottino rosso dal collo di pelliccia grigia che lei ti aveva regalato. Tu la chiamavi 'mamma', l'hai chiamata così fino a quando hai compiuto dodici anni. Lei era giovane per essere nonna, aveva meno di cinquant'anni e diceva a tutti con orgoglio che eri sua 'figlia'.
In questo continuo far parlare i Suoi personaggi mi viene da pensare che  l'Autrice decide di scrivere per il forte desiderio di volersi ritrovare. E va man mano a ritrovarsi, vergando pagine  su pagine, lungo il cammino interiore verso la ricerca unica: quella della verità.
Filosofia e prosa si frammischiano nella narrazione dei vari avvenimenti, dalla Scrittrice citati attraverso le delicate pagine del libro. Mi  sembra  sia il caso di dire che, per la Nostra, la  ricerca stia, soprattutto, nel costante tentativo / impegno di  trovare,  nel  più profondo  di una condizione esistenziale, sicuramente non felice, il delicato e dolce suono delle parole e delle frasi. E per suono intendo quella sonorità che, come per miracolo, ci è concessa  per staccarci  momentaneamente dalla corposità degli oggetti ed elevarci  alla loro leggerezza.
Parecchi i ritratti di personaggi che riescono a parlare con il loro silenzio. Ritengo che la Nostra, nel suo racconto prettamente realistico, di parole ricche di  sonorità ne abbia versate e toccate parecchie, come  dire  che  è stata  capace di trasferire ai nostri orecchi un po' di dis-incantata armonia, vera terapia dello spirito. E non solo il Suo.
Seguendo il ritmo dei Suoi racconti, che non stentano a  diventare fotogrammi, frammenti di vita, improvvisi flash, posso dire  di  aver camminato nei sentieri della Sua psiche, esplorandone i vari passaggi.
Un'opera, la Sua, assolutamente terapeutica. È da sottolineare, inoltre, la  complessa  costruzione delle  frasi  che rendono suggestivo il racconto nelle sue variopinte tematiche  fantastiche e, nel contempo, realistiche e contemporanee con tutti i suoi molteplici  richiami singolari.
Un testo naturalisticamente poetico (da non dimenticare che Ella  nasce autentica poeta), imbrigliato dentro metafore  che servono a distendere la prosa dentro autorevoli parole che non sono affatto  sfoghi innocenti, ma consapevoli conquiste, assolutamente interiori.
Se a una certa musica chiediamo che ci comunichi un qualcosa che sa di felicità  sonora, se alla pittura chiediamo che ci fornisca l'assolutizzazione della forma, alla letteratura chiediamo  che,  attraverso le parole / frasi, ch'essa ci offre, si possa  pervenire a quella "minuscola" verità, al fine di  interrogarci dentro quali sentieri soffi il pensiero dei giorni che stiamo vivendo.
Il  romanzo  / poema di Ester Cecere arreca l'impronta di  tale  verità. Manca poco  e tutte le domande, tutte quelle  riflessioni, tutti i soliloqui, tutte  le suggestioni, nel "germogliare" dello spirito ceceriano, potrebbero trovare  una definitiva collocazione in quella che  potremmo  definire "sistemazione filosofica".
Certo - pensò Rossella - (il medico) non poteva perdere tempo, il tempo è denaro, specialmente per medici come lui. E la nonna: Ricordati (Rossella), i figli sono solo delle mamme, prima ancora che nascano.
Ma, per  fortuna, un simile approdo non è possibile  per  la Nostra, e non solo. Perché l'uomo, oggi, non abbisogna di  sistemi filosofici, bensì di parole che parlino, scaturendo da quel  profondo silenzio prodotto da impossibili desideri di poeti, di artisti  capaci di  mantenersi in equilibrio sulle strade del  cammino  esistenziale. Equilibrio che li porti a guardare i fatti con armonia e con tutta la serenità possibile.
Un lavoro di pennellatura di immagini, di quadri, di concetti colorati da leggeri  voli di farfalla. Un'opera che rappresenta l' "anima", non  solo  della Cecere, ma anche, e soprattutto, della letteratura  contemporanea che, seppure inquieta e intrisa della più inanimata tecnologia, è permeata, ancora di prosa / poesia. Di quella vera. Di quella che ci giunge da Istantanee di vita.
Un  libro che risulta essere un appassionato succedersi di idee  e  di fatti. Un racconto dove sensibilità, passione, conoscenza  umana  si fondono  in Cecere con una sorta di magia.
Il romanzo / poesia, e concludo, ha il suo epilogo con un elegante e commovente brano 'Itaca' che compendia tutte le storie in esso contenute.
...Il nonno volse più volte lo sguardo dal bimbo al cane. Si intuiva che il nipotino gli aveva chiesto di portare con loro il cane e che egli avrebbe voluto accontentarlo, ma era indeciso. E mentre il pescatore sostava pensieroso, cane e bambino giocavano rincorrendosi sulla banchina. Osservando quella scena, il vecchio pescatore sciolse ogni riserva e gridò qualcosa al nipotino che corse ad abbracciarlo, e poi, raggiunta la cagnolina, la strinse forte a sé. Fu così che 'Itaca' venne adottata da una famiglia di
pescatori nell'isola di cui portava il nome.
L'amica Ester, raccontando,  da  brava artista, le  varie  vicende  umane, sovente  simili a quelle da Lei stessa vissute,  riesce a  coinvolgere pienamente il lettore nella Sua particolare sfera poetica.
Istantanee di vita si rivela quell'opera letteraria della Vita e dell'Amore, dei sogni e della felicità che, con pagine cariche di sentimenti e di sacrifici di personaggi comuni, viene a definirsi un viaggio della e nella vita  di Ester Cecere.
Coincidenza o qualcosa di più?

AD MELIORA ET MAIORA SEMPER!

Vallecrosia, 25 luglio 2015 - ore 16,50
Prof. Francesco Mulè

(Poeta, critico letterario, promotore culturale, fondatore e presidente del Circolo 'Smile' di Vallecrosia, giornalista)


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