domenica 26 settembre 2021

CARLA BARONI LEGGE: "ED E' UN MIRACOLO IL VOLO DEGLI UCCELLI" DI G. CECCAROSSI

 ED È UN MIRACOLO IL VOLO DEGLI UCCELLI

             di Giannicola Ceccarossi


Carla Baroni,
collaboratrice di Leucade

Poesia non semplice questa di Giannicola Ceccarossi anche se di primo acchito potrebbe dare una diversa impressione. C'è in questa sua ultima pubblicazione Ed è  un miracolo il volo degli uccelli un lirismo pregnante nell'alternarsi continuo tra le soste esistenziali nella memoria e il proiettarsi verso un futuro sconosciuto di cui non si ha la minima certezza e di cui si temono gli aspetti. Questa modalità di scrittura - molto affabulatrice e innovativa nella sua evidente ricerca di strade non percorse - si manifesta nel testo talvolta senza soluzione di continuità in un fraseggio volutamente raffinato con arditi accostamenti lessicali che inducono spesso chi legge a ripensamenti.

E qui la lezione dell'ermetismo si fa evidente nell'essenzialità di un linguaggio che a volte gioca sul doppio significato di alcuni vocaboli. Un esempio per tutti di questa meccanica semantica si ha in Frinivano le cicale a pag. 33:

 

...

All'improvviso una sottile caligine

illuminò la fronte

e una fragranza di papaveri ci irrorò

Eravamo soli!

Eravamo soli con l'amore negli occhi

 

Inoltre l'assenza di punteggiatura apre diversi percorsi interpretativi in quanto la lettera maiuscola non sempre sta a indicare l'inizio di un nuovo periodo ma a volte serve soltanto a sottolineare un termine, a dargli una valenza differente nel contesto del discorso.

Io da tempo sostengo e continuo a sostenere che non è il lettore che si deve adattare alla poesia, ma che è la poesia che si deve adattare al lettore, al suo vissuto, alle sue esperienze di vita. E questa di Ceccarossi è un abito per tutte le taglie, capace quindi  di vestire sia le persone più semplici che apprezzeranno i continui e suggestivi richiami alla natura, sia le persone più acculturate che sapranno decodificare i significati nascosti e i rimandi sapienziali ad altri autori.

Anche l'impianto prosodico è molto gradevole, pur nella versificazione libera, nell'inserire spesso nell'ordito metri di fattura classica.

Per concludere: questa piccola e accattivante plaquette è un ottimo breviario per riscoprire i propri sentimenti, le proprie emozioni in un periodo così buio della nostra esistenza che non sembra indulgere a manifestazioni intimistiche di sorta.

Carla Baroni

1 commento:

  1. Caro Nazario, grazie per avermi ancora una volta ospitata su Leucade. Non so se l'autore della silloge apprezzerà la cosa dato che è molto ermetico non solo in poesia ma anche per quel concerne i nostri rapporti non avendo voluto assolutamente dirmi se la pubblicazione gli facesse piacere o meno. Così mi sono trovata un po' spiazzata essendo abituata a intrattenere con gli amici conversazioni di completa sincerità anche se spesso giocate sull'ironia e il prenderci in giro a vicenda. Perché questi nostri scritti sono un gioco e tale deve rimanere anche se aspiriamo a entrare NEL FIRMAMENTO ACCESO DELLE STELLE. E non avendo per essi venduto la primogenitura continuiamo a sfornarli con allegria privi di quel piatto di lenticchie che soddisfarebbe la nostra fame (di gloria si intende). Grazie

    Carla Baroni

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