venerdì 28 aprile 2023

Ester Cecere : " Avanzava settembre "

 

“Avanzava settembre”: il titolo di questa silloge intensa ,vitale, che analizza la vita, il suo percorso a volte triste, altre doloroso, altre ancora intimo, profondo, in tutte le angolature dell’esistere. Scrive la Nostra: “… Ora alla foce seduta/ la vastità che spaurisce fronteggiando,/mi  chiedo  dove annegate sono le mie giovanili illusioni”. Partire dalla composizione incipitaria significa andare da subito a fondo nella intenzione emotiva della Cecere. Tanti sono gli stilemi che ci danno il segno di una  poesia triste, intima, riflessiva: già il titolo ci annuncia un percorso emotivo  che parla di vita, di recondite armonie, direbbe il mio maestro Puccini, Vita fugit, non c’è scampo, la vita è precaria, come è precario  tutto ciò che si tocca. La Cecere analizza nelle sue poesie a livello filosofico i vari momenti dell’esistere con scrupolo e maestria andando anche oltre il senso del vivere. Quotidie morimur, scrive Seneca. Ogni giorno parte una gran fetta di noi e quello che ci salva sono le memorie. Asserbiamole, sono utili e determinanti, per ripescare i momenti più belli o più tristi del nostro cammino, lo scorrere dei giorni, il fluire del tempo. Lo stile è maturo, fatto di estensioni verbali, di completamenti aggettivali, di rifiniture metaforiche, di interventi personali, che danno lustro  a questa poesia.

Nazario Pardini


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