giovedì 20 giugno 2013

PAOLO AVANZI: TRE POESIE

http://vimeo.com/aminamundi

Paolo Avanzi.

Ennesima vigilia


Oramai è tutta una previsione
e una smentita, in tempo reale e non,
ai nostri occhi infranti:
il futuro prossimo non fa notizia.
Una vischiosa scia di accadimenti lenti
(l’ombra lunga del temibile presente)
ci trattiene dal pensare ad altro
che alla languorosa trama di rapporti
chiusi su noi stessi. Ci riscalda
a malapena un apotropaico istinto
come di magia che scacci
lo spettro di una luna piena
icona di ululati di politicanti e lupi.
La povertà dei nostri tempi è specchio
delle dissipazioni del passato
immune ad ogni profezia.
E non è vero che ritorneremo ricchi
e stolti come un tempo.
Al di là del falso fiume di parole,
risposta all’orizzonte è l’apocalisse
negletta dalla scienza esatta del piacere,
logica deriva di ciò che noi saremo.
Passa tutto così in fretta…
Tanto vale per adesso dilungarci a credere
nella nostra resistenza, nel poco di buono
che è tutto qui: mano che s’aggrappa
al giogo della vita per non soccombere
nell’estenuante attesa.




Lungo l'argine


Un sentore di riti antichi e nuovi
ci pervade al limitare
di una ricorrente attesa che si porta via
speranze certe. Nulla accadrà di nuovo
che non sia sperimentato già
in questa nostra vita chiusa
fra ghiaiose mura e sterminati campi
di lavoro al sole. E così da secoli
un fluire di accadimenti rudi ci lambisce,
ma non al punto da diluire il senso
di un radicamento nella fertilità
dei sentimenti buoni.
Forse per questo, per tenerci stretto
questo angolo di umanità desueta
preferiamo restare ai margini
del roboante cambiamento quotidiano,
delle ammiccanti novità del caso,
del fiume di inutili parole
(provenienti da lontano)
che scorre a pochi passi
da dove siamo noi.  




In altre occasioni


In altre occasioni non mi sarei fatto trovare
impreparato all’appuntamento col destino,
no, tutto pianificato
quasi avessi saputo già
come doveva andare (e non è andato).
In altre occasioni tutto sarebbe andato liscio,
lucido come non mai... nessuno
m'avrebbe dato dello sciocco.
Avrei toccato il cielo con un dito
e me lo sarei messo in tasca
perché meglio di me nessuno
sarebbe riuscito a gabbare il mondo
con un sorriso. In altre occasioni,
o in una almeno, anche un solo istante,
credo di essere stato onnipotente
e capace di fare tutto
o forse niente ma senza il minimo patema
di sbagliare,
come se di occasioni simili
ne avessi all'infinito.





Nota sull’autore


Paolo Avanzi

Nato a Rosolina ( Rovigo) il 23.7.1958,
Residente a Bresso 20091 (Milano) .  Via don Sturzo, 5
Cell. 3401066977

Laurea in Psicologia.
Professione: quadro aziendale operante in azienda multinazionale informatica.


Pubblicazioni:
- Il vuoto dietro l’angolo (raccolta di racconti). Todariana editore, Milano 1990
- La decifrazione del male (romanzo). Tranchida editore, Milano 1998
- Una domenica sera in Via della Pace al n° 53 (raccolta di racconti). Phasar edizioni, Firenze. 2011
- Confessioni Apocrife. (silloge di poesie). Tracce edizioni, Pescara. 2012
- Punti di vita diversi (silloge di poesie) The writer editions, Milano 2013
Pubblicazione di poesie in varie antologie letterarie abbinate a premi e concorsi. 
Partecipazione come pittore a parecchie decine di mostre personali e collettive e a fiere d’arte contemporanea in Italia e all’estero dal 2003 ad oggi.
Per l’elenco completo delle mostre e delle recensioni relative si rimanda al  sito www.paoloavanzi.com




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