Maurizio Donte, collaboratore di Lèucade |
Maria Grazia Ferraris, collaboratrice di Lèucade |
Maurizio Donte torna a
proporci i suoi madrigali!: “quell'espressione poetica per mezzo della
quale il Tasso condusse la lirica italiana in un nuovo giardino incantato”-
come ci dice ammirato il critico Hugo Friedrich. Da Francesco Petrarca a
Torquato Tasso infatti il madrigale è stato una riscoperta interessante
ben praticata del XV e XVI secolo in tutta Europa e di certo T. Tasso ne fece
la forma più ricercata e sofisticata e altamente musicale per cantare il
suo amore giovanile alla corte di Mantova. La perfezione tecnica è sempre
ammirevole, e M. Donte che ama la poesia classica e i generi letterari
nobili, si prova a gareggiare con l’illustre esempio letterario.
Ci dà anche la chiave compositiva anteponendo lo schema metrico ai
suoi quattro madrigali, articolando nel contempo i temi: A volte in pace
va a morire un sogno- Impossibile amare- Un'ombra- Io non voglio e non cerco
che il silenzio.
Rivelano un atteggiamento culturale e una storia
lirico-compositiva personale e sicura del nostro giovane Autore, riprendono i
temi della natura protagonista, della notte e della sua particolare
sensibilità, l’amore irrealizzato e doloroso, (Impossibile amare,/alzar
le vele, andare all'orizzonte/ col vento teso in fronte), il grandioso e
suggestivo tema del silenzio(La notte ancora tace/e nella pace mormora la
luna/sull'onde in mare che il dolor raduna…). Grandi echi.
Maria Grazia Ferraris
Madrigali tassiani
I
A volte in pace va a morire un sogno
aB(a)Bccd(d)Ce(e)E
La notte ancora tace
e nella pace mormora la luna
sull'onde in mare che il dolor raduna,
mentre in me viene lento
il male che col vento
riporta al triste inverno,
al freddo e al gelo eterno che mi sento
in cuore. Così muore
la mia speranza e il sogno mio d'amore.
II
Impossibile amare
ABBccD(c)dEE
S'è spento il sogno mio per sempre e nulla
resta di quello che sognavo, solo
l'ombra del sole di stamane, un volo
di gabbiani sul mare.
Impossibile amare,
alzar le vele, andare all'orizzonte
col vento teso in fronte,
contrario ad ogni rotta delle idee
che seguono nel moto le maree.
III
Un'ombra
abbAcCddeE
Sento salire dentro
un'ombra: e il sole spento
tace e si muove lento
tra nuvole sottili; ma nel centro
resti tu, che ora taci,
cardine ormai rimosso, che non piaci
al cuore disperato
che s'inquieta. Spietato
fu il dire tuo d'allora,
di vento teso le parole ancora.
IV
Io non voglio e non cerco che il silenzio
AbbcCDdEEfF
Io non voglio e non cerco che il silenzio
la pace in cuore, il vento
che soffia e in un momento
rimuove ogni pensiero.
Qui, dove il passo posa sul sentiero
e vaga se ne va l'idea del giorno
quando tramonta intorno
amaro il sole, e lascia solamente
del tuo ricordo quest'ombra che mente
in ogni istante e dice
quanto la vita mia mi sia felice.
V
abBCcdDeEGG
Lento sul mare vola
Lento sul mare vola
il vento e l'alba ancor tarda a venire
e dell'ore il fuggire
si sente in cuore il battere veloce.
Così tanto feroce
fu il dire tuo d'allora
tutto passò nel volgere di un'ora.
Rare perle i sorrisi
infissi dentro come fiordalisi
accesi. Fiamme azzurre dell'amore
che come un lampo si mutò in dolore.
VI
Nasceva il sole
aBb(c)dcDe(e)DEe(f)G(g)F
Nasceva il sole e il mare
quieto alla riva sabbiosa tornava
ancora ed era lava
bollente il tuo ricordo
amore mio, cocente
delusione che sento dentro, sordo
ormai alla vita stessa.
Nell'aria va depressa la mia mente
in cerca del presente
che non tace, ma l'anima tormenta
e si lamenta il cuor che non ha pace.
Maurizio Donte
Tanta musicalità, tanta conoscenza metrica e saggio impiego lessicale, ed un vero e sincero complimento al critico che con tatto e senza spreco di sofismi, ha saputo inquadrare storicamente e tecnicamente i bei madrigali.
RispondiEliminaLuisa T.
Grazie a lei e alla signora Ferraris, e al Prof. Pardini
RispondiEliminaUna vera delizia letteraria,un godimento estetico la lettura di questi madrigali di Maurizio Donte. Grandi echi, conclude la straordinaria introduzione di Maria Grazia Ferraris, davvero grandi echi...Echi di Poeti che ci hanno nutrito tutti, eco di un tempo lontano che ritorna alla memoria come antitesi di un oggi materialista e globalizzato, con un senso di nostalgia e quasi un messaggio che spinge alla meditazione.
RispondiEliminaSeguo da un po' di tempo i versi di Maurizio Donte e li leggo sempre con il piacere che danno le cose belle, ma ci trovo anche quella profondità di pensiero, quella riflessione, il dolore la gioia l'amore che appartengono all'universale sentire. La poesia di M. Donte si arricchisce altresì di elementi particolari come la passione e la perfetta conoscenza della tradizione petrarchesca e la tecnica specifica del genere, che lui predilige.
Ad maiora semper , Maurizio!
Con i miei complimenti. Edda Conte.
Grazie. Mille volte grazie
RispondiEliminaGentilissima