sabato 5 ottobre 2019

SANDRO ANGELUCCI: PRESENTAZIONE DI "SASSI ROSA" DI MAPI

Il ricavato delle vendite sarà devoluto interamente in beneficenza a favore dell'ANGSA (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) per volere della poetessa, che è impegnata nel sociale.

Sandro Angelucci,
collaboratore di Lèucade


PRESENTAZIONE SASSI ROSA DI MAPI



 Passione: è questa la parola-chiave della poesia di Mapi. Passione che mantiene vivo il desiderio, passione che nutre l’anima. Esattamente il contrario di ciò che succede con l’orfismo, con la sua disperazione, con l’annegare nel dolore. No, qui, non solo non si annega ma si nuota ad ampie bracciate, si sente sulla pelle il sale e il Sole della vita, il fremito che provoca l’estasi d’amore.
“…ti attenderò nel tuo giardino /e nei parchi della vita / mentre la tua bocca, / culminata la parola / si empirà ai tepori miei / e sfiorerà le mie fragole di seta…”: sono immagini e similitudini che costruiscono sensazioni tattili, che investono i sensi partendo dalla parola; voglio dire che la parola si fa sapore, colore, calore, e questo è proprio soltanto della vera poesia erotica.
Si, Eros allo stato puro, da Cantico dei cantici, come manifestamente testimoniano i versi che seguono: “La tua bocca è sorpresa / come un geranio nella foresta / le tue dita attendono il mio cuore / ancora scrigno /  che non pronuncia /  la magica parola.”. Non occorre chiedersi quale essa sia: è già espressa - come detto -, è già avvertita in modo coscienziale come proveniente dalla sfera sensoriale dello spirito.
Occorrerebbe, tuttavia, chiarirsi meglio sull’ambito in cui lo spirito (l’anima, l’altro da sé: non importa come definirlo) si trova ad agire. Personalmente ritengo si tratti di uno spazio di competenza che investe tutto l’essere; l’unità - intendo - di sostanza ed essenza.
Come potrebbe, Mapi, se non fosse così, scrivere: “…la mia sensualità / è magia ancestrale / eleva il culto / feconda la terra…”; come potrebbe dare inizio “al rito perpetuo / della seduzione.” se non fosse “selvaggia e dolce” nello stesso tempo? Ci riesce perché siffatto è anche l’amore (l’Eros): selvaggio perché dolce e dolce perché selvaggio.
 Non siamo noi a dover assorbire la vita ma la vita ad assorbire noi; la vita è TUTTO e chi ama la Vita è acqua che scorre con lei, è terra, è cielo, è Sole…e parole dalla vita dettate.
Parafrasando la Nostra: se si danza col vento non si ha un’età, non si ha solo un cuore ma uno per ogni attimo; si è innocenti, scaltri e saggi come lo sono i bambini; si appare e si scompare come le stelle del cielo che abitano anche i nostri corpi.
A questo punto, credo non possa più essere fraintesa la carnalità (tra virgolette) che caratterizza la poetica sottesa a Sassi rosa; vorrei tuttavia ulteriormente precisare ribadendo che nel testo i sensi sono al contempo terreni e ultraterreni, che la prerogativa dei versi che li esprimono è la capacità di eccitare, nel senso latino del termine: ossia di “tirare fuori” la castità e la profondità dell’eros. Non, psicanaliticamente, dalla freudiana Libido ma ancestralmente ed originariamente dall’anima, dall’io recondito e pulsante d’amore.
Non uno dei tanti libri di versi amorosi, dunque, questo di Mapi; non poesia tipicamente femminile ma femminilità della poesia, e neanche femminilità tout court ma - se mi è consentito l’ossimoro - virilità nel rendere, nell’esternare dolcezza.
“Quando tornerò ragazza / e mi guarderai come polpa stillante / non mancherà / chi non assaggerà /  il frutto proibito del mio giardino…”: è l’incipit del testo che chiude la raccolta e, valendomi del quale, mi accingo anch’io a concludere.
Quando tornerò ragazza - questo il titolo - è la chiara dimostrazione di quanto sopra sostenuto: certezza, non vaga ed idilliaca aspirazione. Forza primigenia e impavida di chi “non (ha) andamenti pomposi” ma un’interiorità che ha il sapore e “la fragranza primitiva / del pane”.
Voglio augurarmi - ma ne sono convinto - che queste cascate di versi d’amore scendano sul coinvolto e compreso lettore così come io li ho sentiti scorrere sulla pelle e sul cuore.

                                       Sandro Angelucci



 




2 commenti:

  1. grazie infinite a Sandro Angelucci per la sua recensione e a Nazio Pardini per la pubblicazione

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