Cinzia Baldazzi legge “Enigma trasparente”, dipinti
e poesie di Donatella Calì
Donatella Calì
Enigma trasparente
Dipinti e poesie
Roma, Officine Culturali Romane, 2022
pp. 74, € 20,00
A volte chiedo a me stessa cosa rappresenti
per un’espressione d’arte avere millenni di vita. Mi affascina il significato
implicato dall’umanità nel crescere, nell’avanzare dalle origini, passo dopo
passo, con a lato l’esplicarsi di un sentimento artistico. A 32.000 anni orsono
risalgono i dipinti più arcaici: sono stati rinvenuti nella grotta di Chauvet,
nella Francia meridionale, ma documenti di grafica rupestre risultano visibili
in tutto il mondo. Di fatto, da sempre la gens
humana osserva l’ambito circostante con lo strumento della raffigurazione
pittorica.
Nelle
diciannove tavole contenute in Enigma trasparente, significative degli
ultimi vent’anni di attività, Donatella Calì sembra voler ripercorrere un
tragitto millenario trasmettendo i cambiamenti della luce nei colori e nelle
forme.
In Immersa
nel tempo (2002) e In mezzo alla notte (2005) le gradazioni del blu
si stemperano nel celeste e nell’indaco, ne L’ombra (2016) e in Neve
(2016) risalta il rosso vivo delle vesti femminili: i due cromatismi primari si
incontrano e coesistono ne Il filo rosso (2003) e Fermi oltre la
pioggia (2012). Tali elementi visivi sono stati sempre affiancati e
contrapposti nella storia del costume e dell’arte: sia perché non sono
classificati tra loro “complementari”, sia in quanto, considerati l’uno
“freddo” e l’altro “caldo”, si potenziano a vicenda.
In un
simile macrocosmo, dal cliché
semiologico in parte molto definito, in altro senso assai sfumato, trapela
sensibile il richiamo alla ricerca iconografica esercitata dall’Arte Orientale:
alludo, ad esempio, a quella indiana dell’antichissimo tempio di Ghati
Subramanya nella regione di Bangalore, costruito alcuni millenni avanti Cristo,
con i contrasti ripetuti tra le statua rossa della divinità e lo sfondo
azzurro, in una scioltezza di immagini non disgregate da taglienti asperità.
Nell’India dei secoli a venire, come spiegava Aldo Gabrielli, il binomio si
ripropone: «Le pitture murali precorrono le
illustrazioni dei libri su fogli di palma del XIII secolo, e su fogli di carta
del XVI, di delicata tonalità: rossa e azzurra».
Donatella Calì ricalca la dinamica nodale dei chiaroscuri dell’esistenza
anche attraverso la poesia: Enigma trasparente contiene infatti
ventisette componimenti, perlopiù di recente datazione.
La
stessa scrittura in versi intende evocare una temporalità lontana, ancestrale: «C’eravamo
prima di conoscerci, / c’eravamo prima di noi». Se ne trova traccia
significativa nelle brevi note critiche premesse alla raccolta: nella poesia
della Calì il senso del tempo «sembra essersi fermato» (Massimo Pasqualone), l’anima
«da
sempre abita gli occhi» (Rosario Sprovieri), opere e poesie concorrono nel «voler
afferrare, a ritroso nel tempo, un mondo lontano» (Maurizio Pochesci) e, del
resto, l’amica pittrice Alessandra de Michele, nella sua dèdica, esordisce
ricordando che «la
storia della poesia è remota».
La prima
poetessa di cui si abbiano notizie è la sumera Enḫeduanna,
sacerdotessa del dio della notte, alter ego supremo del giorno illuminato.
Vissuta nella Mesopotamia del XXIV secolo a.C., ha lasciato il Nin-me-šar2-ra (Signora di tutti i Me) di 153 righe
nella grafia cuneiforme sumerica, dove si narra un drammatico evento
toccato in sorte alla donna, vale a dire la fuga dalla città di Ur ove
ricopriva l’incarico di custode di Sîn, nume della Luna, il suo esilio nella
steppa e il trionfale ritorno in patria.
Nella
silloge della Calì, nel brano La luna di
carta, quattromila anni dopo Enḫeduanna,
leggiamo:
Ci fermammo a guardarla.
Era così vicina la luna,
che pareva di carta,
che pareva fare parte di noi,
così bassa e pesante,
con le stelle appese.
Le nostre ombre vicine,
sospese,
dondolanti nel blu.
Noi senza nome,
noi senza voce,
noi senza storia.
I
punti di vista prospettici, l’annotazione cromatica, la sagoma delle ombre, nei
versi della Calì esprimono un segnale esauriente del fondamentale rapporto
attivo tra il vivere e il guardare trascrivendo. Così, le due nuances tanto adottate nel
dipingere si presentano distinte e autonome rispettivamente ne Il blu delle
pozzanghere e Il vestito rosso, per ritrovarsi poi in una
significativa convivenza - ombrello azzurro e cuore vermiglio - nelle strofe de
La pioggia d’aprile.
Analoga
facoltà, ma di segno opposto, domina la sua pittura: «Se ci
si ferma a guardare, Calì ti costringe a leggere», sintetizzava il critico
Paolo Balmas. D’altra parte, il termine “pittura” nel greco classico è indicato
con ζωγραφία-zographìa, da ζω-zo (“vita”) e γράφειν-gràfein (“scrivere”).
Nei
quadri della Calì, da una simile “scrittura dell’esistenza” affiora, priva di
intervalli, una ricerca particolarmente interessante circa la prospettiva dello
spazio: ora iper-realistico, ora sublimato, in ogni caso capace di inventare ambienti dove la dimensione
immanente, se non acquisiamo le difese opportune, può schiacciare.
Confessa la Calì: «Un malessere oscuro crea una falsa visuale, un messaggio
all’umanità a doppio senso come le finestre sghembe, le uscite anomale, la
nebbia che copre i volti». Gli ultimi esiti, infatti, riconducono direttamente a
esperienze dolorose, di cui restano testimonianza le parole di Credevo ci
fosse il mare e Il cavallo bianco nonché gli oli su tela La luce fredda cade dall’alto (2021) e La luce era cambiata (2021), ma
soprattutto Dove siamo (2022) e Dove eravamo (2022), segnati da un
paesaggio urbano popolato da palazzi incurvati, volumetrie anomale, livelli
intersecati. L’accoppiata rosso-blu lascia il posto a un altro binomio
caldo-freddo nell’incontro tra il giallo (primario) e il verde (secondario), in
una scala graduata dal verde giallognolo al blu verdastro al giallo aranciato,
variazioni predilette dall’espressionismo al pointillisme, dall’arte
giapponese all’astrattismo.
Ma, in
sostanza, cosa avviene a livello della fruizione nello scorrere le pagine
occupate dalla ποιητική
τέχνη (poietiké tècne) della poetessa
accompagnata dai tratti di pennello? Da sempre, quando desideriamo
interloquire con immagini figurate, sia tramite la scrittura sia con il
linguaggio dei colori, ognuno in base alla propria indole è incline ad
articolare la giusta alternanza tra il piano creativo dell’Io-Tu (in consonanza
al suggerimento di Cesare Segre: “emittente-ricevente”) con quello degli elementi
ospitati nel messaggio, cioè i simboli-metafore evocati. In tale ambito, in Enigma trasparente è evidente una
personalizzazione da parte di Donatella Calì incentrata sul “Tu”, ovvero sugli
enunciati o sulle pause dedicate al destinatario, invece che sull’individualità
narrante: sia nella lirica sia nei dipinti, è possibile cogliere la “parola” interiore
della Calì traslata in chiave di alta mimesi con il lettore ideale/implicito
(secondo il lessico di Umberto Eco).
In altri
termini, in un siffatto insieme emerge un point
of view strategico in cui siamo indotti a coltivare una tensione aperta, in progress, una sorta di invito all’interpretazione, tale da condurre il destinatario
a decifrare le opere in virtù di adeguati codici semantici, ossia di contenuto,
sempre nuovi. Non sappiamo con certezza se l’enigma della nostra autrice sia in
grado di oltrepassare il dolore, oppure di gestirlo e governarlo da forma
vitale, inoltre se la coscienza in atto disponga di forze in qualche modo
risolutive, o se, invece, appaia piuttosto finalizzata a tacere, a essere
rinnegata. A volte le domande sono più decisive delle risposte:
Ma se anche finisse adesso?
Se andassimo nel buio così?
[da Anime di vetro]
E quando
l’interrogativo è sciolto dalla stessa autrice, si esplica nella modalità
immaginifica di un’iconografia ricorrente:
Non ti sei accorto?
Oggi la pioggia ero io,
noi e il tempo dileguato,
perso nei miei occhi persi nel fango.
La pioggia ero io.
[da La pioggia d’aprile]
Nell’analisi
realizzata sulla ποίησις (pòiesis) di
Enigma trasparente trova un suo posto il riferimento alla letteratura
ellenica la quale, al contrario dei registri più antichi prima citati, sembra
nascere già evoluta con l’Iliade o l’Odissea, giungendo poi ai grandi
componimenti melici, monodici e corali di Alceo e Anacreonte, e soprattutto di
Saffo (Σαπφώ, Sàpfo), la mitica erede
della famiglia aristocratica di Ereso (in un convulso frangente pure lei subì
l’esilio), universalmente riconosciuta come prima figura di donna nel panorama
letterario europeo. Nel suo frammento più struggente confessa: «È mezzanotte
ormai. / La luna è andata via, / con lei le Pleiadi, e il tempo / che mi scorre
accanto. / Io qui nel letto, sola».
In un
salto utopico di oltre due millenni, la rielaborazione del significato degli
antichi carmi, in una struttura organica e autonoma di indicatori di
segni-segnali, si indirizza nel repertorio della Calì verso un moto affine
dell’animo provvisto di verità di accenti. Il ruolo essenziale viene affidato
alla memoria di un evento ancora vicino,
alla riflessione lucida su un momento di estrema difficoltà. La troviamo
espressa in Credevo ci fosse il mare:
Infilo un gomito sotto il cuscino,
per sollevarmi,
guardo…
Credevo ci fosse il mare oltre la finestra.
Si è rotto il sole.
Si è rotta la luna.
Si è rotto il mare,
e i pezzi cadono pesanti su di me.
Provvisti di un’energica aura realistica, seppure inseriti in un passato
ancora prossimo, i versi lasciano trasparire l’enfasi onnipresente della Calì
per la natura. Nelle sue poesie, da sempre, essa viene esaminata all’interno di
un forte canone di armonia e bellezza, spesso però, purtroppo, deformata
dall’intervento umano, sebbene al di là di ogni orizzonte si possa ascoltare la
voce esplicita di un’omogenea tensione alla beltà, senza dubbio resa vincente
dall’amore. In Enigma trasparente la passione, estremo custode della
vita, è personificata nel legame familiare:
Se hanno chiuso i giardini del sole,
li riapriremo.
Se hanno strappato la luna,
la dipingeremo più luminosa
nel barattolo blu.
Flavia,
dietro il tuo cuore c’è il mare.
Nella
disperazione per la scomparsa dell’amato Ignacio Sánchez, Federico Garcia Lorca
era certo morisse anche il mare: l’immensa distesa d’acqua rimane nella storia
della letteratura come simbolo indissolubile dell’ἔρως (èros), anche nella forma suprema
dell’amore di una madre per la figlia.
Davvero suggestiva questa recensione di Cinzia Baldazzi che spazia tra pittura e poesia in modo egregio.
RispondiEliminaGrazie, cara Giovanna Trimigliozzi, per queste parole lusinghiere.
EliminaImpressionante, scoprire e viscerare tra le righe della Grande "critica letteraria e saggista= Cinzia Baldazzi.
RispondiEliminaSa' cogliere l'essenza dell'artista, anche il più piccolo, portandolo a brillare, nell' audentica luce. Ciò che ha espresso, sull'inimitabile artista, camaleontica, dotata di una bravura eccezionale: che va oltre gli stereotipi di "Donatella Calì" - non sono solo i colori, che umanizza su tela; ma parole lucenti nel buio dei cuori.
Un Augurio grande, come il cielo.
Da Fabiola Polizia.
Cinzia Baldazzi, con la maestria e la finezza che la contraddistingue, riesce a cogliere, fin nelle sue sfumature e nei dettagli, la complessa poetica di Donatella Calì (poetessa e pittrice) espressa in maniera suggestiva nell'opera “Enigma trasparente”, opera di cui consigliamo vivamente la lettura e la scoperta. Salvatore La Moglie, scrittore e critico letterario.
RispondiEliminaCome di consueto Cinzia Baldazzi sa collocare le opere nella giusta dimensione e con la giusta luce..con la sua preziosa competenza ci fa viaggiare in un passato che non è mai troppo remoto se arriva la' dove nascono la pittura e la poesia
RispondiEliminaBetty Cali'
Bravissima Cinzia nella sua precisa lettura, sempre ricca di spunti molto dotti, e complimenti alla poetessa e pittrice che sa esprimere i suoi sentimenti in espressioni e modi diversi ma complementari.
RispondiEliminaLa pittura è una poesia a colori e la poesia è il colore dell'anima. Attraverso le parole della dottoressa Cinzia Baldazzi siamo in grado di scoprire di più di quello che la poetessa Donatella Calì ci dona. Un connubio tra il colore e la parola scritta, che scaturisce dal profondo dell'anima per irrorare la mente del lettore con tanta emozione. Questo perché l'anima vive nella nostra mente, in quanto il cuore è occupato dalle emozioni. Complimenti vivissimi a tutte e due!
RispondiEliminaLăcrămioara Maricica Niță
Letto. Complimenti all'artista e poetessa. Complimenti a te, Cinzia, per i collegamenti con le antiche pitture e con la prima poetessa. Grazie, è stato molto istruttivo. In bocca al lupo a te, Cinzia, e a Donatella.
RispondiEliminaBellissimo connubio tra Cinzia Baldazzi, critica e saggista, con Donatella Calì, pittrice, poetessa e gallerista delle quali ho avuto modo di constatare di persona, e di apprezzare, gli stili e l'amore per la poesia e per l'arte. Ad entrambe i miei complimenti ed un sincero abbraccio.
RispondiEliminaGianna Costa
Cara Gianna grazie di cuore per la stima da me ricambiata.
EliminaUn abbraccio🤗
Donatella Calì
"Enigma trasparente", poesie e dipinti di Donatella Calì, raccolta magistralmente recensita, oserei dire, miniaturizzata, analizzata nella forma e nel contenuto dall'egregia mente e penna di Cinzia Baldazzi, penna, quella di Cinzia, che riesce a creare ponti tra passato e presente. Nei cambiamenti di luce e colore, Cinzia allude magicamente ai colori dell'India, al rosso e all'azzurro; fuoco e passione, trasparenze celestiali, spazi infiniti di azzurro. Poesia, cielo, passione. Quella luna così lontana e pur così vicina, è storia antica e mai passata, è storia d'oggi, di un oggi in cui le tante restrizioni degli ultimi tempi ci inducono finalmente a poter indossare un nuovo abito di fuoco, a scoprire che anche nelle pozzanghere si può intravvedere un po' di blu. Negli enormi mostri di cemento, tra colori alterati da smog, Cinzia conduce il lettore dall'arte giapponese all'astrattismo, dalla prima poetessa sumera del XXIV sec. A.C. a Donatella Calì. Pennella parole e colori, trasmette l'amore della natura a chi si accinge a leggere questo libro. Dulcis in fundo, quel rifarsi della Baldazzi al dolore di Lorca: muore l'amico Sànchez e con esso anche il mare. Mare, segno indissolubile dell'uomo con la natura, intreccio cosmico tra poesia e vita. Conosco or ora, da questa meravigliosa recensione di Cinzia Baldazzi, Donatella Calì. Grazie, Cinzia, per queste perle di saggezza letteraria che in abbondanza ci regali. Antonietta Siviero
RispondiEliminaComplimenti a entrambe, pur nelle differenti modalità espressive! Condivido il "sentire" di Cinzia Baldazzi
RispondiEliminaCome sempre Cinzia Baldazzi ci offre una recensione minuziosa e interessante, ricca di particolari, approfondimenti e collegamenti esterni. Il suo modo di analizzare un'opera incuriosisce chi legge. Qui la sua ricerca meticolosa ci porta nel mondo segreto e negli stati d'animo dell'autrice.
RispondiEliminaLia Grassi
Cinzia Baldazzi si muove agevolmente fra le opere dell'artista, ne analizza forme , colori e versi in una disamina attenta e puntuale dei tratti caratteristici, che non trascura comunque di porre l'accento sull'impatto emotivo che tali opere sanno suscitare. Una splendida recensione! RIta Bonetti
RispondiEliminaCinzia Baldazzi si muove con maestria fra versi e colori, fra miti e religioni, per fare un'attenta e puntuale disamina dell'opera, senza trascurare l'impatto emotivo della stessa. Ottima recensione, come sempre! Rita Bonetti
RispondiEliminaSempre coinvolgente leggerti, cara Cinzia. Gli spunti culturali che spaziano dalla storia, alla letteratura, alla filosofia, all’arte accompagnano il lettore nella navigazione appassionata sul mare della conoscenza. I versi di Donatella Calì, che qui si leggono, anticipano una visione di vita che si dispiega oltre i confini del tempo con un amore per i dettagli che sfuggono a un occhio poco attento.
RispondiEliminaComplimenti a entrambe, pur nelle differenti modalità espressive! Condivido il "sentire".
RispondiEliminaLa professionalità, la competenza e lo studio accurato che la critica Cinzia Baldazzi trasmette nelle sue recensioni lasciano al lettore non solo voglia di approfondire la lettura ma anche curiosità di approfondire i temi sollevati dalla stessa Critica. Ampi spazi e ampie vedute che coinvolgono autori storici, fatti ed episodi di cultura italiana e non solo, che ancora, e come sempre, la Baldazzi cita portando il fruitore fortunato a nuove gnosi.
RispondiEliminaLa dottoressa critica letteraria Cinzia Baldazzi è riuscita a scavare l’anima dell’artista Donatella Calì. Una bellissima recensione tra passato e presente. Complimenti a entrambe!
RispondiEliminaComplimenti a te, Cinzia, e a Donatella Calì, che attraverso le tue parole e soprattutto le sue opere pittoriche e poetiche si rivela in tutta la sua profonda sensibilità e capacità espressiva. Bellissimi i riferimenti alla Pittura e alla Poetica che superano il tempo e lo spazio.
RispondiEliminaDue grandi artiste, complete di un "tessuto letterario" che va oltre i muri dell'indifferenza. Congratulazioni!
RispondiEliminaBella recensione di Cinzia dettata dalla sua eleganza nel creare parole e colori.
RispondiEliminaBellissima recensione l'iniziativa sei grande
RispondiEliminaCinzia Baldazzi, nell’analizzare il libro "Enigma trasparente" di Donatella Calì che racchiude 20 anni di attività pittorica e poetica, fa un excursus nel passato per cercare di spiegare come la raffigurazione pittorica risalga alla preistoria e l’evoluzione che c’è stata nel tempo. Nel lavoro della Calì ritrova differenti elementi visivi, anche contrapposti, e riscontra che le sue sperimentazioni sconfinano nell’arte orientale, in particolare quella indiana, antichissima.
RispondiEliminaSecondo la Baldazzi le poesie ricalcano il tema dei chiaroscuri presenti nell’animo umano, e le diverse sfumature esistenziali sono ben rappresentate dalle pennellate artistiche che ora allontanano ora avvicinano, per ritrovarsi a convivere felicemente. La Baldazzi pone molta attenzione nel definire la cifra stilistica dell’artista, che nella lirica come nei dipinti è alla ricerca del lettore ideale. Dimostra di conoscere perfettamente l’opera della Calì e penetra le pieghe più nascoste della sua arte riuscendo a costruire un’immagine di grande spessore artistico da restituire al lettore attento e motivato. Una Baldazzi, come sempre, da plauso.
Cinzia Baldazzi, nell’analizzare il libro Enigma trasparente di Donatella Calì che racchiude 20 anni di attività pittorica e poetica, fa un excursus nel passato per cercare di spiegare come la raffigurazione pittorica risalga alla preistoria e l’evoluzione che c’è stata nel tempo. Nel lavoro della Calì ritrova differenti elementi visivi, anche contrapposti, e riscontra che le sue sperimentazioni sconfinano nell’arte orientale, in particolare quella indiana, antichissima.
RispondiEliminaSecondo la Baldazzi le poesie ricalcano il tema dei chiaroscuri presenti nell’animo umano, e le diverse sfumature esistenziali sono ben rappresentate dalle pennellate artistiche che ora allontanano ora avvicinano, per ritrovarsi a convivere felicemente. La Baldazzi pone molta attenzione nel definire la cifra stilistica dell’artista, che nella lirica come nei dipinti è alla ricerca del lettore ideale. Dimostra di conoscere perfettamente l’opera della Calì e penetra le pieghe più nascoste della sua arte riuscendo a costruire un’immagine di grande spessore artistico da restituire al lettore attento e motivato. Una Baldazzi, come sempre, da plauso.
RispondiEliminaComplimenti a te Cinzia e a Donatella per averci omaggiato un momento di così intensa e profonda riflessione.
Le tue proposte sono sempre interessanti e la tua guida nella lettura si rivela sempre fondamentale.
Un abbraccio forte
Molto belle le poesie di Donatella Calí. Suggestiva la recensione di Cinzia Baldazzi che riesce a trasformare i concetti in immagini talmente nitide da risultare persino familiari!
RispondiEliminaLa chiave di una serratura che apre i diversi spazi che compongono il tempo.
RispondiEliminaLa recensione ti porta nel mondo ove potrai capire ogni colore di cui è composto e dove si mescolano nei sogni le realtà,dove ogni sfumatura racchiude un modo di essere o voler essere.
“Se hanno chiuso i giardini del sole li riapriremo” Un inno alla speranza per i nostri attuali tempi.
Grazie a voi, Cinzia e Donatella, per diffondere e distribuire l'amore che nutrite per l'Arte . Le parole di Cinzia fanno emergere la tavolozza dei colori pittorici e poetici di Donatella. Il blu del moto ondoso dei mari e l'energia purpurea del sole sono elementi predominanti dei versi menzionati nella recensione, che parte da un excursus storico antropologico della creatività umana, di cui si ha traccia già dalle incisioni rupestri preistoriche della "Sala dei tori" nella grotta francese. Ed i tori mi richiamano alla mente la Spagna di Lorca - poeta menzionato a fine recensione - con gli azzurri cieli dal lieve tremore di stelle e il rosso drappo del toreador. E indelebili diventano nella vostra espressione artistica gli schizzi di colore con cui ci abbellite l'esistenza.
RispondiEliminaRosanna Petraglia
Ho avuto il privilegio di ammirare i quadri di Donatella Calì durante la presentazione del suo "Enigma Trasparente ". Nel corso dell'evento fui anche chiamata a leggerne una poesia.
RispondiEliminaAvevo già assistito a presentazioni di libri in gallerie d'arte, mai avevo potuto ammirare pittura e poesia dello stesso autore: fu un pomeriggio ricco per la vista e l'udito.
La recensione della Dottoressa Baldazzi, con la competenza che lacontraddistingue, ha spaziato e messo la sua grandissima cultura a disposizione sia delle opere pittoriche che degli scritti poetici ed ha aggiunto con questo sua scritto, un importantissimo, fondamentale tassello per la comprensione ancora più approfondita, sia dell'una che dell'altra arte. Mi congratulo vivamente con la pittrice /poetessa Donatella Calì e la dottoressa Cinzia Bardazzi.
Paola Ercole
Attraverso le parole di Cinzia su Donatella Calì siamo in grado di sorvolare, tenendo gli occhi dell'immaginazione bene aperti, uno scenario che ha il sapore magico di antichi trascorsi. Dove i colori si allacciano ai versi, in una danza senza fine. Risvegliando la speranza, che tenendo tutti insieme il filo rosso che ci unisce può rifiorire, con il sorgere della luna, sulla vastità di un mare d'amore, il giardino di una realtà che dipende da noi. Dalle nostre vibrazioni, dalla meraviglia che siamo.
RispondiEliminaLeggendo quest’ultima recensione dell’amica Cinzia Baldazzi, non posso esimermi dall’esprimere un pensiero generale al riguardo, in tal senso agevolato da una considerazione basica che sovviene quasi immediatamente: tali scritti sono essi stessi un testo letterario, godibili, talvolta anche più dell’opera recensita. Anche stavolta Cinzia ci sublima con una descrizione e una interpretazione del contenuto di un libro, che ella rappresenta quasi in forma di sceneggiatura teatrale: una pièce prende forma nella mente del lettore, che immagina, come in questo caso, le forme colorate che si contrappongono e si contrastano a vicenda, estrinsecando il tema comune dei dipinti e delle poesie di Donatella Calì.
RispondiEliminaAlla pregevole opera Cinzia aggiunge, con leggerezza, la sua conoscenza delle discipline umanistiche, rendendoci partecipi, nel descrivere la bontà del tratto dell’autrice, delle antiche opere rupestri francesi, così come di antiche arti iconografiche indiane. Con la stessa leggerezza, il lettore viene trasportato, nell’analisi dei componimenti, sia nell’antica Mesopotamia, con tanto di teogonia sumera, sia nella letteratura ellenica classica, altra fonte culturale dell’umanità, per finire con l’opera di Federico Garcia Lorca.
La bellezza della descrizione, quindi, accende la voglia di leggere il libro della Calì e di saziarsi delle poesie e dei dipinti ivi contenuti, rendendola quasi irrefrenabile.
Il lavoro di Donatella Calì permette a Cinzia Baldazzi di esplorare le radici dell'animo umano, da sempre votato alla comunicazione tramite l'arte.
RispondiEliminaAbbiamo imparato a disegnare, poi abbiamo inventato la scrittura, e tutto per poter esprimere al meglio i nostri pensieri, le nostre emozioni, cercando di creare un ponte con i nostri contemporanei e con coloro che ci seguiranno.
L'arte è un seme che va costantemente piantato e curato.
Un emozionante racconto più che una semplice recensione quella di Cinzia nel presentare le opere pittoriche e le poesie di un’artista contemporanea oramai importante. Trapela da queste parole il sofferto richiamo alla sostanza dell’essere e dell’essere tutto, ma anche il tutto attorno, in un prolungamento delicato della coscienza più che dell’anima, con i richiami sensuali e spesso al femminile come la Luna, la pioggia. Ma non si scambi l’Apollineo per incredula bellezza scevra da implicazioni Dionisiache. La forza tragica e distruttiva sembra mantenere la sua parte in queste opere di Donatella Calì tracciate così magicamente da Cinzia Baldazzi.
RispondiEliminaL'attenta analisi di Cinzia Baldazzi dell'opera artistica di Donatella Calì percepisce e trasmette al lettore la genesi emozionale di dipinti e poesie che sembrano arrivare a noi dopo avere attraversato un lunghissimo periodo gestazionale, durante il quale hanno assorbito colori e sonorità ancestrali, che a seguito di una decantazione personale dell'artista, una sorta di osmosi atavica, si propongono attuali come per effetto di ricorsi artistico-letterari arricchiti di presente.
RispondiEliminaSi può cogliere l'universalità che accomuna gli artisti nell'utilizzo dei colori e negli scritti intrisi di dolore, di alternanza emotiva, di amore innato verso i propri simili e verso la natura. È una descrizione minuziosa e coinvolgente al punto da far nascere il desiderio fisico di possesso dell'opera stessa e il desiderio immateriale di trovare, al suo interno, lampi di felicità.
Complimenti vivissimi alla dott.ssa Cinzia Baldazzi per il suo superbo commento critico all'opera "Enigma trasparente" di Donatella Cali'. Il giudizio positivo da lei espresso, mi trova pienamente concorde, conoscendo da tempo l'artista e avendo letto e apprezzato i contenuti del libro. Rinnovo i miei complimenti a Cinzia Baldazzi per le sue capacita' critico - letterarie e a Donatella Cali' per quelle artistiche.
RispondiEliminaGrande Cinzia ❤️ non mi deludi mai ! Se chiudo gli occhi mi sembra di vedere i panneggi, l azzurro dell'acqua ... Sei troppo brava , fai sognare ad occhi aperti 🥰 . Un abbraccione.
RispondiEliminaHo letto incuriosita la recensione di Cinzia Baldazzi, fermandomi di tanto in tanto a cercare nella memoria colori, luoghi e sensazioni vissute, per poi memorizzarla al fine di rileggerla dopo aver ripreso vecchie immagini e vecchi studi per potermi immergere nella lettura, la recensione spazia in più ambiti artistici e invita ad approfondire.
RispondiEliminaBellissima la tua recensione che rivisita, insieme ai colori, alle sfumature e ai chiaroscuri che affiorano nei dipinti e nei versi di Donatella Calì, il percorso eterno dell'Arte che, fin dalle primissime manifestazioni, che risalgono alla notte dei tempi, evidenzia l'innato afflato che vibra nell'anima di ogni essere umano.
RispondiEliminaSarà il soffio divino di biblica memoria, o l'ansia di superare il tempo, nel quale soltanto abbiamo consapevolezza del nostro esistere? È un mistero nel mistero anche questo. Così come misteriosa resta la capacità di alcuni Artisti di catturare, nelle sfumature dei colori, in un passo di danza, in una nota, in una forma fatta sgorgare dalla pietra, o in un verso al ritmo sincronico dell'anima, "quell' attimo fuggente" in cui il mistero si manifesta. Lo ascolta l'anima, negli echi che giungono dagli abissali silenzi del Cosmo, o lo intravede nella bellezza di un fiore che sboccia nella crepa arida di un muro diroccato, o in mille altre emozioni che ci affascinano, e lo cattura, quell'attimo, che così supera il tempo e diventa patrimonio eterno nel tempo per tutti quelli che giungeranno... nel tempo.
È il più grande mistero insieme alla vita, l'Arte, che non sa (e forse non può e non vuole) spiegare con formule esatte, ma esprime quello che ognuno di noi sente, in attimi sparuti, e che solo gli Artisti sanno sublimare, regalando al mondo e a chi vi giunge, nel tempo, attimi d'eterno.
Grazie, cara Cinzia, di avermi dato questo piccolo spazio critico sulla tua notevole recensione che riesce a cogliere gli spazi più reconditi e sublimi dell'anima dell'artista. Lo scritto riesce a trasmettere molto bene il cromatismo diffuso dei quadri di Donatella Calì e l'estrema potenza del verso, che riescono ad esprimere il profondo disagio creato dall’arte quando entra nei meandri profondi e occulti dell'anima, contrastando tutto ciò che l'artista generosamente regala all'umana ed eterna bellezza.
RispondiEliminaSe la poesia è e non conosce sviluppi (almeno in senso storicistico ed evolutivo, secondo un'impostazione crociana un po' desueta), allora il suo movimento e il suo momento è circolare e si ricongiunge idealmente a quello svoltosi nel corso dei millenni.
RispondiEliminaAllo stesso modo, la pittura ci parla del passato e del presente in una continua trasformazione che ribadisce se stessa.
E ancora: in una visione totale (e teatrale?) delle arti, poesia e pittura hanno un simile e pure differente linguaggio, secondo un noto aforisma leonardesco che recita: "La pittura è una poesia che si vede e non si sente, la poesia è una pittura che si sente e non si vede".
Tutto questo, e non solo, Cinzia Baldazzi svolge in un bellissimo articolo sul libro "Enigma trasparente", dipinti e poesie di Donatella Calì.
E lo dice con una dovizia di riferimenti culturali: precisi, circostanziati e direi prensili.
Si spazia tra lo studio cromatico della pittura della Calì nella teoria dei colori in accostamento e in opposizione e gli interrogativi di una poesia connotativa, sospesa, a volte irrisolta, che sa di "ancestrale e di lontana temporalità" eppure dolorosamente contemporanea.
Cinzia Baldazzi si domanda: "Non sappiamo con certezza se l'enigma della nostra autrice sia in grado di oltrepassare il dolore, oppure di gestirlo e governarlo da forma vitale... se la coscienza in atto disponga di forze in qualche modo risolutive, o se, invece, appaia piuttosto a essere finalizzata a tacere, a essere rinnegata".
Anche io non lo so. Forse, nella stessa arte, pur nella sua essenza da sempre irrisolta, può albergare una risposta.
La poesia e la pittura insieme nella loro unitarietà e nella loro asemanticità possono essere, a mio modesto avviso, un insostituibile antidoto al costante dolore che ci viene inflitto dal Tempo, un vero Dominus immutabile che ci "libera" dal male di vivere.
Grazie a voi, Cinzia e Donatella, per diffondere e distribuire l'amore che nutrite per l'Arte. Le parole di Cinzia fanno emergere la tavolozza dei colori pittorici e poetici di Donatella. Il blu del moto ondoso dei mari e l'energia purpurea del sole sono elementi predominanti dei versi menzionati nella recensione, che parte da un excursus storico antropologico della creatività umana, di cui si ha traccia già dalle incisioni rupestri preistoriche della "Sala dei tori" nella grotta francese. Ed i tori mi richiamano alla mente la Spagna di Lorca - poeta menzionato a fine recensione - con gli azzurri cieli dal lieve tremore di stelle e il rosso drappo del toreador. E indelebili diventano nella vostra espressione artistica gli schizzi di colore con cui ci abbellite l'esistenza.
RispondiEliminaUna bellissima e piacevole lettura, splendido commento della critica letteraria, una recensione storica ed accurata nelle parole e nei colori che riesco a vedere. Complimenti all'artista che spazia tra poesia e pittura che certamente sapranno emozionare. Congratulazioni ad entrambe e tutta la mia stima.
RispondiElimina“Enigma trasparente”, poesie e dipinti di Donatella Calì, raccolta magistralmente recensita, oserei dire, miniaturizzata, analizzata nella forma e nel contenuto dall'egregia mente e penna di Cinzia Baldazzi, penna, quella di Cinzia, che riesce a creare ponti tra passato e presente. Nei cambiamenti di luce e colore, Cinzia allude magicamente ai colori dell'India, al rosso e all'azzurro: fuoco e passione, trasparenze celestiali, spazi infiniti di azzurro. Poesia, cielo e passione. Quella luna così lontana e pur così vicina, è storia antica e mai passata, è storia d'oggi, di un oggi in cui le tante restrizioni degli ultimi tempi inducono ad indossare un nuovo abito di fuoco, a scoprire che anche nelle pozzanghere si può intravedere un po' di blu. Negli enormi mostri di cemento, tra colori alterati da smog, Cinzia conduce il lettore dall'arte giapponese all'astrattismo, dalla prima poetessa sumera del XXIV sec. A.C. alla Calì. Pennella parole e colori, trasmette l'amore della natura a chi si accinge a leggere questo libro. Dulcis in fundo, quel rifarsi della Baldazzi al dolore di Lorca: muore l'amico Sànchez e con esso anche il mare. Il mare, segno indissolubile dell'uomo e della natura, intreccio cosmico tra poesia e vita. Conosco, or ora, da questa meravigliosa recensione di Cinzia Baldazzi, l’artista Donatella Calì. Grazie, Cinzia, per queste perle di saggezza letteraria che in abbondanza ci regali.
RispondiEliminaLa recensione di Cinzia Baldazzi è esaustiva e suggestiva. È sempre arduo penetrare l'anima del Poeta, carpirne sentimenti, dubbi, passioni. Coglierli anche nell'armonia pittorica è ancora più difficile. I colori come la parola hanno un significato alto. Cinzia Baldazzi con la sua accurata recensione rende merito all'eclettica artista Donatella Calì e alla sua opera "Enigma Trasparente".
RispondiEliminaPosso solo ringraziare con tutto il cuore Cinzia Baldazzi
RispondiEliminaper una recensione così accurata, profonda, suggestiva, scritta con la professionalità di un grande Critico Letterario e Artistico.
Uno scritto che oltrepassa il tempo, che scavalca i secoli per arrivare al centro della mia anima.... ed è quella che scrive e dipinge per me❤.
Non avrebbe senso suggerire ulteriori note critiche all'opera letteraria e pittorica di Donatella Calì in relazione a quanto ho scritto, considerato che tutti i commenti - alcuni secondo una direttiva, altri seguendo un diverso ordine di giudizio - lo hanno già fatto. Ringrazio tutti per aver recepito in misura così dialettica e gratificante i miei suggerimenti e, in primis, ringrazio questo blog nella persona di Nazario Pardini per aver ospitato le nostre opinioni. Last but not least, grazie a Donatella Calì.
RispondiEliminaSeguo con assiduità le critiche di Cinzia Baldazzi, rimango sempre stupito ed affascinato, dal modo in cui riesce a penetrare nel profondo dei sentimenti dell’autore e facendo emergere in maniera chiara, quanto non recepito dal lettore, in una lettura distratta. Fare la critica di un’opera, mista tra poesia e pittura, non è cosa semplice. Eppure, la Baldazzi, riesce a far vivere, con lo stile che le appartiene, entrambe le espressioni artistiche
RispondiEliminaSeguo con assiduità le critiche di Cinzia Baldazzi, rimango sempre stupito ed affascinato, dal modo in cui riesce a penetrare nel profondo dei sentimenti dell’autore e facendo emergere in maniera chiara, quanto non recepito dal lettore, in una lettura distratta. Fare la critica di un’opera, mista tra poesia e pittura, non è cosa semplice. Eppure, la Baldazzi, riesce a far vivere, con lo stile che le appartiene, entrambe le espressioni artistiche
RispondiEliminaLetto con estremo piacere questo pezzo di Cinzia Baldazzi che coniuga in una sintesi perfetta l'espressione dell'arte multiforme.
RispondiEliminaL'artista Donatella Calì scrive versi di rara bellezza, essenziali, esaustivi. Ma la stessa è anche pittrice di notevole talento, indice di un connubio affascinante tra le varie forme d'arte, dove si realizza un comune denominatore che Cinzia ha saputo analizzare minuziosamente, e nel coglierne il seme la radice ha sapientemente riportato intatti al lettore lampi di profonda interiorità.
Tante opere un'unica opera, l'arte autentica in fondo nasce dallo sguardo dell'anima, l'occhio invisibile che fotografa decodifica descrive trasforma.
Complimenti a entrambe.
Alba Toni
Nella sapiente nota critica di Cinzia Baldazzi a “Enigma trasparente” di Donatella Calì, vengono poste all’attenzione del lettore raffigurazioni pittoriche e dettato poetico dell’artista. Baldazzi evidenzia la presenza nell’opera di Calì, degli universali della creazione artistica. Leggendo le acute riflessioni critiche ci si potrebbe chiedere a cosa serve dunque l’arte se tutto è già stato “detto” o creato. Ciò che già c’è, evidentemente non basta a placare l’arsura ideale di chi sente la necessità di creare e così agendo, aggiunge a tutto ciò che già c’era il proprio timbro personale, il proprio sguardo sulle cose “nell’evocare una temporalità lontana, ancestrale” come sottolinea Baldazzi. Ecco allora pienamente giustificato l’accostamento tra la poesia primigenia della sacerdotessa sumera Enheduanna “prima poetessa di cui si abbiano notizie” e la poesia di Calì o quello tra i dipinti più arcaici e le diciannove tavole di “Enigma trasparente” dove “Donatella Calì sembra voler ripercorrere un tragitto millenario trasmettendo i cambiamenti della luce nei colori e nelle forme”. Sentiti complimenti a entrambe.
RispondiEliminaAnnalisa Rodeghiero
Nella sapiente nota critica di Cinzia Baldazzi a “Enigma trasparente” di Donatella Calì, vengono poste all’attenzione del lettore raffigurazioni pittoriche e dettato poetico dell’artista. Baldazzi evidenzia la presenza nell’opera di Calì, degli universali della creazione artistica. Leggendo le acute riflessioni critiche ci si potrebbe chiedere a cosa serve dunque l’arte se tutto è già stato “detto” o creato. Ciò che già c’è, evidentemente non basta a placare l’arsura ideale di chi sente la necessità di creare e così agendo, aggiunge a tutto ciò che già c’era il proprio timbro personale, il proprio sguardo sulle cose “nell’evocare una temporalità lontana, ancestrale” come sottolinea Baldazzi. Ecco allora pienamente giustificato l’accostamento tra la poesia primigenia della sacerdotessa sumera Enheduanna “prima poetessa di cui si abbiano notizie” e la poesia di Calì o quello tra i dipinti più arcaici e le diciannove tavole di “Enigma trasparente” dove “Donatella Calì sembra voler ripercorrere un tragitto millenario trasmettendo i cambiamenti della luce nei colori e nelle forme”. Sentiti complimenti a entrambe.
RispondiEliminaAnnalisa Rodeghiero
Con la sapienza e cura dei dettagli che la contraddistingue, il critico Cinzia Baldazzi, in questa sua recensione al libro della Calì, riesce a farci fare un excursus storico-poetico così ricco e intrigante da farci cogliere, pur senza vedere i quadri dell'artista, quello "spazio che è capace di inventare ambienti dove la dimensione immanente, se non acquistiamo le difese opportune, può schiacciare", citando le sue testuali parole. E, pur restando l'incertezza se l'enigma dell'autrice sia in grado di oltrepassare, gestire o governare il dolore, la presenza della natura ci permette di ascoltare, come scrive la Baldazzi, "la voce di un'omogenea tensione alla beltà, senza dubbio resa vincente dall'amore". Invoglia alla lettura. Complimenti, quindi, sia all'autrice, per il libro che incuriosisce, sia al critico che ce lo ha restituito attraverso i suoi occhi.
RispondiEliminaCon la sapienza e cura dei dettagli che la contraddistingue, il critico Cinzia Baldazzi, in questa sua recensione del libro della Calì, ci permette di fare un excursus storico-poetico così ricco e intrigante da farci cogliere, pur senza vedere i quadri dell'artista, quello "spazio che è capace di inventare ambienti dove la dimensione immanente, se non acquisiamo le difese opportune, può schiacciare", citando le sue testuali parole. E, pur restando l'incertezza se l'enigma dell'autrice sia in grado di oltrepassare, gestire, governare il dolore, l'onnipresenza della natura ci permette di ascoltare, come scrive la Baldazzi, "la voce di un'omogenea tensione alla beltà, resa vincente dall'amore". Invoglia alla lettura. Complimenti, quindi, sia all'autrice, per un libro che incuriosisce, sia al critico che ce lo ha restituito così egregiamente attraverso i suoi occhi. Caterina Marchesini
RispondiEliminaScrivere una tale esegesi doppia su un'artista poliedrica come la Calì equivale ad una capacità non comune di scantaglio a tutto tondo dove non viene trascurato ogni minimo particolare per decodificare ogni aspetto dell'estrosita artistica, in questo caso, dell'autrice che nella doppia veste di pittrice e poetessa convoglia in se, appunto, una estrosità massima e non consueta .Un pensiero critico dotto, minuzioso, capillare e concettuoso con un filo conduttore che lo regge appieno anche nelle diramazioni inevitabili per dire tutto e forse più di tutto dell'espressività, dell'estrosità, dell'etica esistenziale dell'autrice.Conosco l'autrice, seppure non di persona, in quanto partecipante all'iniziativa "Versi in cornice" 2021, ma ignoravo della Stessa tale e tanta capacità espressiva in arte e che la C. Baldazzi ha messo sapientemente in evidenza rendendola accessibile a noi e a tutti coloro che avranno il piacere di attenzionare. Un commento critico di tale caratura è certamente un punto fermo nel suo prosieguo di andare avanti e nel contempo se ne deduce inconfutabilmente la validità artistica dell'autrice. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaIn questa recensione la Dottoressa Cinzia Baldazzi, con la maestria e la finezza che la contraddistingue, riesce a cogliere, fin nelle sue sfumature e nei dettagli, la complessa poetica di Donatella Cali, l'essenza dell'artista, anche il più piccolo, portandolo a brillare, nell' autentica luce la sua anima. Suggestive sono i versi:
RispondiElimina,,Se hanno chiuso i giardini del sole,
li riapriremo.
Se hanno strappato la luna,
la dipingeremo più luminosa
nel baratolo blu.”
La recensione di Dottoressa Cinzia Baldazzi riesce a trasformare i concetti in immagini talmente nitide da risultare persino familiari!
Complimenti vivisimi alla Pittrice /Poetessa Donatella Calì e la Dottoressa Cinzia Bardazzi.
Marioara Visan.
In questa recensione la Dottoressa Cinzia Baldazzi, con la maestria e la finezza che la contraddistingue, riesce a cogliere, fin nelle sue sfumature e nei dettagli, la complessa poetica di Donatella Cali, l'essenza dell'artista, anche il più piccolo, portandolo a brillare, nell' autentica luce la sua anima. Suggestive sono i versi:
RispondiElimina,,Se hanno chiuso i giardini del sole,
li riapriremo.
Se hanno strappato la luna,
la dipingeremo più luminosa
nel baratolo blu.”
La recensione di Dottoressa Cinzia Baldazzi riesce a trasformare i concetti in immagini talmente nitide da risultare persino familiari!
Complimenti vivisimi alla Pittrice /Poetessa Donatella Calì e la Dottoressa Cinzia Bardazzi.
Quando ci si avvicina ad un’opera d’arte senza avere gli strumenti giusti per interpretarla è come indossare un paio di occhiali con le lenti da vista sbagliate. Nella vita occorre saper mettere a fuoco ciò che ci circonda per capirlo, amarlo e rispettarlo. Cinzia Baldazzi, attraverso uno studio puntuale e approfondito, aiuta il lettore/spettatore a porsi con più consapevolezza e maggior senso critico davanti alla produzione della Calì. Quando questo accade ciò che siamo si carica e si riempie di senso e valore. Un grande contributo quello di Cinzia Baldazzi, a lei quindi, va un particolare ringraziamento.
RispondiEliminaRossana Guerrera
Tra un excursus storico-artistico e una riflessione attorno al contenuto simbolico e metaforico dei versi, Cinzia Baldazzi si rivela un'esploratrice attenta ed empatica del mondo interiore di Donatella Calì. Con profonda umanità, mai slegata dall'analisi critica, Cinzia si conferma una profonda indagatrice dei sentimenti espressi nella forma poetica. Complimenti a Cinzia per la bellissima ed evocativa recensione e congratulazioni alla poliedrica artista Donatella.
RispondiEliminaUna stupenda recensione che compendia magistralmente il messaggio artistico di Donatella Calì in cui l’immagine della natura, rivestita di forza ancestrale, si lega ad un presente spesso alterato dall’operato umano.
RispondiEliminaUn forte messaggio che si realizza nel connubio tra pittura e poesia, attraverso una rete chiaroscurale atta a rivelarne una intima, comune ispirazione.
Riguardo alla recensione effettuata dalla critica letteraria Cinzia Baldazzi in “Enigma trasparente”, scritto da Donatella Calì, scrittrice e pittrice, affermo che trova in me grande interesse e plauso.
RispondiEliminaIn special modo, mi ha colpito come sono stati descritti gli elementi visivi, i cambiamenti della luce nei colori e nelle forme, che hanno un forte richiamo verso la ricerca iconografica esercitata dall’arte orientale. Personalmente mi interesso di arte giapponese, in particolar modo dell’arte ukiyo-e, dalla quale ho preso spunto per realizzare diverse pitture con l’acquerello.
La Dottoressa descrive che la scrittrice Calì parla dell’arte indiana, specialmente quella del tempio di Ghati Subramanya, a Bangalore, dove risaltano i colori della statua rossa della divinità su sfondo azzurro, in una scioltezza di immagini davvero suggestive, che lasciano una scia di mistero a chi ha la fortuna di ammirare dal vivo questa imponente opera d’arte!
Oppure, quando la dottoressa Baldazzi parla del brano “La luna di carta”, asserendo come le nuances blu e rosse, adottate nel dipingere, convivano assieme in un perfetto equilibrio.
Fa inoltre risaltare un tempo che si ferma, per poi coltivare una sorta di invito, per il pubblico dei lettori, all’interpretazione, così che il destinatario possa leggere, interessandosi realmente, sempre nuovi contenuti. Dell’opera viene anche sottolineata la passione, personificata nel legame familiare, che è fondamentale
nella vita di ogni uomo.
Con dovizia e ricerca di termini sempre più appropriati e con uno stile fluido, Cinzia Baldazzi ha recensito con cura e con estrema competenza questa opera di Donatella Calì, che ritengo essere veramente interessante, non solo perché amo la pittura - e qui regnano le policromie - ma anche per la reale possibilità che viene data al lettore di percepire nuovi elementi visivi.
Cinzia Baldazzi tratta in modo colto, attento ed originale i molti, interessanti temi che emergono in modo evidente o sotteso dal connubio poesie e dipinti. Il tema che colpisce e che con raffinata sapienza la recensione valorizza, senza avere paura di parlarne, è la connessione tra dolore e bellezza visti come elementi dell'esistenza.
RispondiEliminaLe coordinate di tempo (tempo potente nella sua impalpabile incisività), di spazio, e il ruolo dell'artista, costituiscono per il recensore la cornice atta ad agevolare il suo compito, che si sostanzia nel rendere esplicito il non detto, ciò che si cela nella simbologia dei colori, nella bellezza di ciò che è in luce o in ombra, nelle parole scelte o tralasciate.
Una recensione che rende l'opera e il pensiero dell'artista Donatella Calì fruibile da tutti, non semplificando, come usano fare, pur se legittimamente, molti recensori, letterati o divulgatori, bensì arricchendo di significati i simboli, in modo da fornire al pubblico sempre maggiori informazioni relative al codice da utilizzare per contestualizzare e decifrare l'opera in tutta la sua bellezza, ricchezza e complessità.
Il tuo commento, Cinzia, così articolato, profondo e colto appaga l’anima, mentre Donatella Calì ci viene incontro in quell’azzurro e rosso che mai ci abbandona.
RispondiEliminaLei stessa è colore nei versi meravigliosi delle poesie che tu citi e nei quadri di cui ci parli.
Sei riuscita a disvelarla in modo talmente certosino da farcela visualizzare circondata da un’aura potente che l’avvolge nei colori antichi da lei amati e scelti, ed è come se il tempo non esistesse più: passato e presente sono un tutt’uno in una dimensione temporale di eternità in cui ci fai fluttuare eterei e felici nell’azzurro e nel rosso con una luna che non è rotta, che ci è amica, sorprendendoci per la sua bellezza insieme a una natura paradisiaca. Complimenti, tanti, alla poliedrica “colorata” artista Donatella Calì. Complimenti, tanti, a te, Cinzia, per la tua recensione che è un video dell’anima dell’artista.
Attraverso questa superba recensione scritta da Cinzia Baldazzi in cui con la sua dialettica culturale interseca colori e anima, si toccano con mano la bellezza e la sensibilità artistica che si possono ammirare nei quadri e negli scritti poeticidi di Donatella Cali. Complimenti ad entrambe.
RispondiEliminaLeggendo la recensione scritta da Cinzia Baldazzi, in cui attraverso la descrizione magistrale di colori, parole e anima, si entra e si toccano con mano le immagini pittoriche che si intersecano nella poetica e la loro anima rappresentate, portandoci a conoscere la sensibilità artistica e umana di Donatella Cali. Carla Abenante
RispondiEliminaParticolarissima, la recensione di Cinzia Baldassi, accurata, e ricca di particolari attenti e profondi, che spaziano dalla scrittura alla pittura, con citazioni linguistiche, (anche il mio amato Greco!) Cinzia si libra con disinvoltura e profonda conoscenza degli argomenti più svariati, presentissima, e conscia...
RispondiEliminaMi sento Onorata della sua richiesta(segno di grande umiltà ed apertura) di un mio modesto parere! Mi spinge alla curiosità di approfondire gli argomenti da lei trattati così graziosamente!
Il tuo commento, Cinzia, così articolato, profondo e colto appaga l’anima, mentre Donatella Calì ci viene incontro in quell’azzurro e rosso che mai ci abbandona.
RispondiEliminaLei stessa è colore nei versi meravigliosi delle poesie che tu citi e nei quadri di cui ci parli.
Sei riuscita a disvelarla in modo talmente certosino da farcela visualizzare circondata da un’aura potente che l’avvolge nei colori antichi da lei amati e scelti, ed è come se il tempo non esistesse più: passato e presente sono un tutt’uno in una dimensione temporale di eternità in cui ci fai fluttuare eterei e felici nell’azzurro e nel rosso con una luna che non è rotta, che ci è amica, sorprendendoci per la sua bellezza insieme a una natura paradisiaca. Complimenti, tanti, alla poliedrica “colorata” artista Donatella Calì. Complimenti, tanti, a te, Cinzia, per la tua recensione che è un video dell’anima dell’artista.
Da sempre il fascino intrigante dei colori con le sue mille sfumature e tonalità è stato adoperato dai pittori per appagare l’inquietudine del sentire e dei moti dell’anima.
RispondiEliminaLa vasta gamma disponibile, sempre cangiante, ben si presta a raccogliere emozioni e stati d’animo per fissarsi sulla tela in modo apparentemente statico, ma che risulta in continuo movimento grazie alle diverse angolazioni visuali dell’osservatore, il quale viene di fatto coinvolto nel gioco dialettico dell’Arte che in questo modo sconfigge il tempo.
Le stesse identiche precise considerazioni si possono riportare alla poesia, alla lettera, atto creativo dalla derivazione etimologica greca. Peraltro vi è una stretta e precisa correlazione ed assonanza tra pittura e poesia: entrambe hanno bisogno della libertà di espressione, senza barriere e contingenze, per fare vivere e volare emozioni profonde e conferire loro eternità
Su questo doppio canovaccio si muove l’opera “Enigma trasparente” di Donatella Calì, la quale maneggia con maestria la luce che si amplifica nei colori brillanti delle giuste tonalità usate ed altresì si specchia nelle suadenze ritmate dei versi, espressione viva delle essenze, ansie e speranze dell’artista. Si offre al lettore una sintesi perfetta per assaporare e vivere le emozioni della vita.
Il percorso è peraltro arricchito dalla pregevole prefazione della dottoressa Cinzia Baldazzi, la quale con grande maestria e duttilità ripercorre tutte le emozioni presenti in chiave antropologica e filosofica, facendo rivivere i toni e il mito autentico dell’antica poesia: fornisce in tal modo un utilissimo strumento per meglio gustare e comprendere il senso di “Enigma trasparente”.
I miei complimenti vivi all’autrice Donatella Calì e alla dottoressa Cinzia Baldazzi.
Particolarissima la recensione di Cinzia Baldazzi, accurata e ricca di particolari attenti e profondi, che spaziano dalla scrittura alla pittura, con citazioni linguistiche (anche il mio amato Greco!). Cinzia si libra con disinvoltura e profonda conoscenza degli argomenti più svariati, presentissima e conscia.
RispondiEliminaMi sento onorata della sua richiesta (decisamente segno di grande umiltà ed apertura) di un mio modesto parere! Mi spinge alla curiosità di approfondire gli argomenti da lei trattati così graziosamente.
Questa recensione di Cinzia Baldazzi , come altre che ho avuto il piacere di leggere, sa toccare i punti focali dell'opera a cui si riferisce con una fluidità e un'intensità davvero rare.
RispondiEliminaMi ha colpito molto l'opera della poetessa e pittrice Calì, i versi riportati sono molto suggestivi e inseriti all'interno di un testo anch'esso molto.ispirato.
È sempre emozionante e istruttivo leggere le recensioni di Cinzia Baldazzi. In questo caso è riuscita a presentare un'opera complessa , interessante e molto suggestiva, almeno nei versi che sono riportati, mettendo in relazione le pitture e i testi in modo fluido, armonico e intenso , e mostrando una grande duttilità e sensibilità. Recensione e testi poetici sono perfettamente amalgamati e fanno dono al lettore di un'atmosfera in cui mito, storia, nostalgia e sentimento si fondono. È stato un vero piacere poter leggere questa riflessione e credo che potrebbe costituire uno spunto per una fertile discussione attorno all'arte.
RispondiEliminaOgni volta ché leggo una recensione scritta da Cinzia Baldazzi, ho la sensazione che apro un'enciclopedia. Ha l'intelligenza e il talento di trascinarti nel labirinto della storia e letteratura. "La pittura è poesia silenziosa, e la poesia è la pittura che parla." diceva Simonide. Complimenti, Cinzia Baldazzi e complimenti Donatella Calì!
RispondiEliminaSono bastate poche parole per entrare in sintonia con il pensiero della dottoressa CINZIA BALDAZZI. Anche io, Rocchi Noemi, spesso mi chiedo perché mi piaccia tanto conoscere il passato e ogni forma artistica; soprattutto l'espressione poetica e la pittura: sembrano far parte di un unico discorso. Trovo molto interessante il commento perché in qualche modo vuole sottolineare che ogni espressione è legata al passato, ma viene resa attuale dall'artista.
RispondiEliminaRocchi Noemi.
Essere presentati da Cinzia Baldazzi amplifica e potenzia la nostra 🎭 arte. La chiarezza e l’emozione che trasfondono le sue parole ha la sonorità di un’armonia. Enigma Trasparente ci viene mostrato con vastità di orizzonti letterari variegati da una cosmografia che entra nelle fibre e resta al tuo interno come in una culla. La sua sensibilità che muove con maestria di vero sapere rende essenza ciò che scrive . È superfluo e banale sottolineare la linea poetica che muove con rime d’incanto, non abbandonando mai l’opera che descrive ed esalta. Rende visivamente colori e forme che compongono le tavole contenute in Enigma Trasparente, riflettendone sonorita’ e lucentezza che echeggia nell’intimo di chi l’ascolta più che leggerla. Un viaggio nell’evanescenza che coinvolge. La profondità e la cultura che tocca vette eccelse, si traducono in un rito magico in cui si viene immersi e in cui i valori divengono anima. Cinzia spazia tra argomenti che danno respiro e rendono tangibile la sua profondità culturale. Potrei scrivere all’infinito e non basterebbe. Grande Cinzia hai magistralmente infuso il tuo spirito nell’opera di Donatella Cali’ che è imperdibile
RispondiEliminaComplimenti Cinzia Baldazzi, un’anima che viaggia ogni parola dell'alfabeto, curando ogni singola lettera, come un angelo viaggiatore, cortese e gentile d'ogni artista.
RispondiEliminaSono bastate poche parole per entrare in sintonia con il pensiero della dottoressa Cinzia Baldazzi. Anche io spesso mi chiedo perché mi affascina tanto conoscere il passato e ogni forma artistica, soprattutto l'espressione poetica e la pittura. Entrambe sembrano far parte di un unico discorso. Trovo molto interessante il commento perché sottolinea come l'arte sia legata al passato. Complimenti alla Pittrice Poetessa Donatella Calì.
RispondiEliminaLa lettura interpretativa di Cinzia Baldazzi di “Enigma trasparente”, dipinti e poesie di Donatella Calì, coinvolge il lettore fin dalle prime battute, invitandolo in una dimensione che oserei definire sincronica e atemporale; una sorta di sospensione del tempo che contiene l’uomo e la sua arte, alla quale si aggrappa nella sua ricerca di senso, in uno scambio comunicativo tra l’Io e il Tu , ma anche nella capacità vivace, vera, di una “transposition d’art”, così cara ad autori francesi del primo ottocento (Théophile Gautier, ad esempio) e ad autori inglesi del secondo romanticismo, come John Keats.
RispondiEliminaLa Baldazzi si addentra nella comprensione dei segni-segnali che, attraverso un apparato simbolico-cromatico, traggono radici da secoli di storia, se non millenni. È così che sottolinea la potente significatività del rosso e del blu che ben evidenzia nei lavori dell’artista Donatella Calì. Il rosso e l’azzurro, quindi, il freddo e il caldo, sintesi dei chiaroscuri esistenziali che “colorano” la vicenda umana. Nella sua approfondita argomentazione, la Baldazzi ripercorre, direi in lungo e in largo, molta poesia del passato, creando legami con le liriche e i dipinti della Calì, in cui evidenzia l’atemporalità del sentimento, la sua permanenza, inserito in una dinamica di relazione ininterrotta con l’essere umano, riguardante non solo il sé, ma inclusivo dell’altro da sé; un anelito di continua, affannosa, mai disperata ricerca.
Cinzia Baldazzi sorprendentemente riesce a far venir fuori una dimensione sincronica permanente, mediante riferimenti storici, letterari, artistici che risalgono addirittura alla civiltà dei Sumeri; davvero illuminante il raffronto tra ère così diverse, rese vicine dall’uomo-artista mediante la sua arte, che è fuori dal tempo, che rimane.
Una lettura critica approfondita, partecipata, analizzata in dettaglio, con una passione per la scrittura, per l’espressione artistica facilmente intuibile. La Baldazzi invita alla lettura dell’artista e alla visione delle opere di Donatella Calì con argomentazioni convincenti, interessanti, che tuttavia non pongono un punto netto, non chiudono un panorama interpretativo, ma lo aprono, offrendo al lettore una linea prospettica, degli spunti per più interpretazioni e reinterpretazioni. Ecco come l’arte si pone in una dimensione di dinamica dialogica, pur restando in una atemporalità che le appartiene.
L'analisi profonda alla pari dell'approccio olistico che Cinzia propone nelle sue disquisizioni nell'affrontare l'opera dell'autore/autrice, sono frutto di una cultura vasta e asimmetrica. In Donatella Calì, Cinzia affronta con disinvoltura il dualismo artistico della poetessa/pittrice come sempre attingendo alle sue capacità intellettive ed esperenziali. Ne scaturisce un'anamnesi severa ed esaustiva che attraverso l'opera risale all'esatto giudizio filosofico/critico dell'autrice. Un humus completo che specifica ed arricchisce l'autore/autrice che ne è coinvolto. Conosco personalmente Donatella, apprezzo moltissimo le sue poesie e i suoi dipinti di straordinaria originalità e raffinatezza, non mancherò di leggere con molta attenzione questa sua opera.
RispondiEliminaGrazie di cuore per il bellissimo commento e la stima che è reciproca.
EliminaLa Dott. Cinzia Baldazzi con la sua stupenda recenzione, ha saputo valorizzare al pieno i contenuti Artistici e Poetici del mio libro.
Donatella Calì
Le parole di Cinzia Baldazzi, nella sua recensione, sono più che “parole su carta”, molto di più. Sono una riflessione densa di poeticità, che diventa soggetto di un discorso, di un giudizio.
RispondiEliminaCi propone un complesso di immagini e le emozioni che le animano, facendosi interprete sia di un profondo sentimento poetico sia di un sentimento agito e sofferto. Rende al lettore, attraverso il suo scritto, una poetica storico-filosofica, perché distingue una trama di realtà e realtà d’immaginazione; che quasi per un processo di osmosi fondono le due componenti in un pensiero logico che attraversa le categorie universali dell’essere.
Cinzia Baldazzi svela vestigia di dolori ancestrali nascoste fra i versi, mai sopite dal trascorrere del tempo, che qui non è misura, ma un “topos” che sfugge a ogni categoria e con il suo scritto ci conduce in un mondo dove il fascino dell’enigma trascende ogni realtà e il suo doppio.
Maria Cristina Cantàfora