mercoledì 14 gennaio 2015

P. BALESTRIERE E F. CAMPEGIANI SU "LA POESIA"


Pasquale Balestriere collaboratore di Lèucade


Franco Campegiani collaboratore di Lèucade


 DA "UMBERTO CERIO SU "LA POESIA"": 

L'aggettivo "grigio" e l'espressione "terra di nessuno" vogliono semplicemente delimitare esternamente un "territorio poetico", al cui centro c'è, a mio parere, la poesia per eccellenza, quella lirica, che esprime i sentimenti, gli affetti, insomma i moti dell'animo di chi scrive. A mano a mano che ci si allontana da questo centro si incontrano gli altri generi, quelli più “raccontati”, e quindi già leggermente spostati verso la prosa, ma sempre in pieno ambito poetico: il drammatico, l'epico (oggi defunto e sostituito da un più generico poema o poemetto), il didascalico (defunto anch'esso e sostituito direttamente dalla prosa) e tutta la moderna e variegata poesia che vuole prendere le distanze dalla lirica. Sicché gradualmente, allontanandoci da quel centro che, con qualche rischio di fraintendimento per usura dell'espressione, possiamo definire di "poesia pura", e passando per i tenimenti delle altre forme poetiche già dette, si giunge nella terra di nessuno, che ospiterà pure qualche "grigio splendente", come dice Franco Campegiani, ma sarà un prodotto definibile, un po’ banalmente, come prosa poetica o poesia prosastica. Queste possono essere anche di gradevole lettura e recare in qualche modo, come ho già sostenuto altrove, il segno dell’arte; ma mancheranno di quella compattezza d’ispirazione e di quella tensione lirica e creativa che fanno la grande poesia. Per questo motivo certi ibridi stanno nel territorio di nessuno, perché -appunto- oscillano tra la prosa e la poesia. E spesso non sono, degnamente, né questa né quella. 

Pasquale Balestriere


DA "UMBERTO CERIO SU "LA POESIA"": 

La mia personale impostazione poetica ha intonazioni liriche, anche se non classiche, e non ha nulla a che vedere con la prosa.Tuttavia a me non piace essere schematico e piace essere aperto verso qualsiasi forma espressiva, purché in essa baleni quell'"universale" che è e resta indefinibile e misterioso. Non tutti i grigi sono uguali. C'è un grigio sporco e c'è un grigio splendente, non si può fare d'ogni erba un fascio. I mediocri esistono in tutte le terre, non soltanto nella terra di mezzo, o di nessuno. Così come in tutte le terre esistono i geni creativi. I quali non sono "sregolati", ma hanno regole proprie che riescono ad imporre al gioco creativo. 

Franco Campegiani 


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