lunedì 13 luglio 2015

SANDRO ANGELUCCI SU "DI SPALLE AL TEMPO" DI A. RODEGHIERO

Sandro Angelucci collaboratore di Lèucade


ANNALISA RODEGHIERO. DI SPALLE AL TEMPO. VENILIA ED. PADOVA. 2015. Pp.116. € 12,00

  
     Mi è stata donata brevi manu, dalla stessa autrice, Di spalle al tempo: la raccolta di poesie che Annalisa Rodeghiero pubblica per i tipi di Venilia Editrice, con prefazione del Direttore de “La Nuova Tribuna Letteraria”, Stefano Valentini.
     Premessa necessaria per comprendere appieno il valore aggiunto della pagina stampata, dell’oggetto-regalo e, dunque, della gratuità con la quale chi scrive elargisce la parte più vera di sé al destinatario della propria attenzione.
     Ben predispone – tutto questo – ad una lettura partecipata, che favorisce una non comune e particolare trasmissione del pensiero. Ciò nonostante occorre ancora un altro passo, di stretta competenza dello scrittore; occorre che quest’ultimo abbia saputo – precedentemente – mettersi in contatto con il suo io più profondo.
     Un passaggio indispensabile, che la Rodeghiero non solo compie, ma di cui ci dà sicura testimonianza fin dalla prima delle liriche qui contenute e forse, chissà, posta appositamente in apertura al testo.
     Sto parlando di Perdermi senza un perché; nella strofa centrale si legge: “Io sono altro da me / e non so dirmi / perché fino a tal punto / e come e dove / mi sia persa. . .”.
     C’è un evidente senso di smarrimento ma lo stesso è largamente ricompensato dalla consapevolezza di sentirsi differente dal solito; voglio dire che il dolore (perché dalla sofferenza nascono i versi citati) permette l’estraniamento, che potrebbe sembrare un perdere l’orientamento ed è, invece, un ritrovarsi, un percepirsi “frammento di un sogno / smarrito nel tempo.”.
     In Trovami – poco più avanti –: “E adesso cercami / in questa solitudine / non mia, / nel profondo del mare / dove il raggio non arriva, / sulla vetta più aspra / dove l’aria è rarefatta. . .”; non è indicativo, decisamente esplicito, il “trovami”, il titolo voluto per questa poesia?
     Ma veniamo al tema centrale del libro: l’amore; un amore, però, anch’esso rivissuto e non ricordato – come apparentemente, ancora, si sarebbe portati a pensare –; un amore che si palesa nel momento, quasi paradossale, in cui perde definitivamente ogni sembianza: “Ormai lo riconosco, / non ha più volto, / né un nome.”.
     Di nuovo didascalico il testo di pag. 89: “Inconoscibile amore / non svelarti / ai miei sensi avidi / prima che in me / muoia il giorno.”.
     Non una richiesta di concretezza, piuttosto un’istanza di mistero; non un bisogno di mera pacificazione ma un delirio costruttivo, foriero di tutto e del suo contrario: “Non l’avevi capito! / l’intera gioia voglio. . e il pianto intero.”.
     Il riferimento ad un interlocutore è costante, dall’inizio alla fine, ma non se ne rivela l’identità: “. . . il “Lui” che sembra tornare ripetutamente ad essere innesto di nuova linfa, gemma verde che impreziosisce il tronco – scrive, in quarta, Roberto Mestrone – altri non è che l’“Amore” dai cento volti. . .”.
     Essere Di spalle al tempo, allora, offre due grandi vantaggi – molto acutamente evidenziati da Stefano Valentini: primo, mantenere quello “stupore bambino” che, sempre, darà spazio alla fantasia; secondo, volgere le spalle al divenire così che mai lo vedremo, prematuramente, “andar via”.

Sandro Angelucci



  







2 commenti:

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  2. Timidamente ho messo tra le mani di Sandro Angelucci la mia raccolta di poesie perché non è facile, per chi sta salendo i primi gradini della scala che porta lassù, dove si respira la vera Poesia, aprirsi a chi in alto già svetta, ma sono riuscita a farlo dopo averlo conosciuto, percependo da subito la sua disponibilità all'ascolto e alla condivisione del sentire che accomuna chi frequenta i luoghi della Poesia.
    Ora, felice e onorata ringrazio di cuore il Poeta Angelucci per le parole generose che ha regalato ai miei versi, letti con attenzione, tanto da scovare in essi nuove sfumature, cogliendo il senso più vero del mio scrivere. Dono grandissimo che si aggiunge a quello della sua amicizia, già preziosa.
    Grazie, carissimo Sandro.
    Annalisa Rodeghiero

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