lunedì 16 dicembre 2019

EDDA CONTE: "NATALE DAVANTI AL PRESEPE"


Na

Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade

Natale davanti al Presepe

.......Parlami di scenari suggestivi
nella semplicità delle case di paese
quando ancora l'abete
non brillava di luci a intermittenza
quando il Santo Natale
non si consumava nei negozi...
....pungeva il freddo di Dicembre
le mani festose dei bambini
alla ricerca della "borraccina"...
la fantasia dei grandi con amore
rendeva omaggio al mito.

 Raggelava la notte
fuori dalla grotta
nel fiato d'amore si accendeva
la Stella
sul cammino dei Magi e dei pastori...


Preghiera

Con mani nude
di  sofferenze memori
a Te vengo Signore
con la mia cesta sul capo chino
riverente a Te.
Ne uscirà divinamente un canto
che sempre  mi fu amico....
un mormorio leggero
preghiera e rimpianto
per non averti reso grazie
di tutti quei doni
di cui le mie  mani vuote
ricolmasti.

Edda Conte -Dicembre 2019  

5 commenti:

  1. Esternazione cosciente e convinta di una fede matura e vissuta che si fa canto in poesia con termini immediati e quotidiani per aver preso consapevolezza "di tutti quei doni" elargiti nelle mani, umanamente sempre vuote ma ricolmi di doni immateriali, e che la miseria umana non fa percepire. Pasqualino Cinnirella

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  2. Ti ringrazio caro Pasqualino. Il tuo commento è come sempre attento e personale. Per me un vero piacere.
    Un abbraccio ,Edda.

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  3. Edda Conte in queste ricorrenze ci offre un semplice affresco lontano nella memoria, ma presentissimo nella "centralità" dell'Essere che vigila in momenti più raccolti del nostro quotidiano.
    L'abete nudo e oscuro, le case di paese infreddolite dal dicembre della fantasia più mitologica corredano una linealità lirica che si riflette nel presepre con il percorso dei magi e dei pastori.
    Ma l'Essere non abdica nella sensibilità artistica di Edda e si ripropone onnicomprensivo in "preghiera" umile (... cesta sul capo chino) e rispettosa (... rimpianto... per un grazie insufficiente), profondamente riconoscente nella sofferenza mormorata e donata con l'amore di un giorno speciale.

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  4. Edda arpeggia il Natale che ha un senso e la pochezza di noi uomini di fronte all'evento che segna il passaggio alla cristianità. Tra i tanti versi che mi hanno trascinata nella spirale del tempo 'bello' o forse reso bello dalla nostra volontà di renderlo fede, incanto, attesa, mi ha particolarmente colpito il seguente estratto della lirica "Preghiera":
    "preghiera e rimpianto
    per non averti reso grazie
    di tutti quei doni
    di cui le mie mani vuote
    ricolmasti".
    Edda sottolinea la nostra incapacità di essere all'altezza della semina di Gesù. Di arrenderci al sistema, al nuovo natale senza luci accese nell'anima, senza purezza... Mangiamo tanto, come sempre, svaligiamo i negozi per imbandire la fiera dell'inutile e profaniamo il tempio dell'Amore.
    Non siamo salvi e fingiamo di non accorgercene. La Poetessa canta la sua consapevolezza e i suoi ricordi caldi di magia e dà un esempio nel vuoto di memorie e di iniziative.
    La ringrazio di cuore e le prometto che lascerò lievitare il suo insegnamento nel prato incolto dei miei giorni...
    Maria Rizzi

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  5. Vi ringrazio dal cuore carissimi amici.
    E' sempre una vera gratificazione leggere i vostri commenti ai miei scritti....è come sentire un vostro abbraccio. Grazie Grazie
    Edda.

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