giovedì 19 dicembre 2019

GIUSY FRISINA: "INVERNO"


INVERNO
Giusy Frisina,
collaboratrice di Lèucade


Che ne sa il cielo
Se stai gemendo
Sotto una coperta gelata
Appiattita la notte
Sulle tue ciglia stanche
Tu che mai riposi
Tu che stanco ti posi
Sulle  tue ali bianche
Piegate come fogli
Di carta velina
Sulle soglie di brina
Sulle ombre del bosco
Che sa il fiume se piangi
Sulle sue stesse acque
Le tue nuvole appese
A guardare le vele
Addormentate sul mare
E nessuno sa dirti
Cosa vuole il destino
Quando arriva l'amore
Come  fosse  la morte
Come fosse un dio ignaro.

Giusy Frisina  (dalla raccolta inedita "Allo specchio") 



2 commenti:

  1. E l'inverno, nella magnifica lettura di Giusy si personifica, diviene vittima del suo stesso essere, diviene creatura che non osa porsi le domande di noi mortali.
    "Che sa il fiume se piangi
    Sulle sue stesse acque
    Le tue nuvole appese
    A guardare le vele
    Addormentate sul mare"
    E gli schizzi che danno l'idea della stagione più difficile si susseguono in un caleidoscopio di immagini dando vita a un'epifania esistenziale. L'inverno è solo. Non percepisce l'arrivo dell'Amore,sembra cogliere soltanto il fiato cattivo della morte. Giusy è Poetessa dell'anima, dipinge con mani lievi come i battiti del cuore. Sembra madre, tesa a proteggere l'inverno e sembra donna, che in questa stagione s'identifica. Non è l'inverno a porsi i quesiti, ma l'Autrice stessa, che in una magnifica performance artistica incarna l'inverno e lo lascia vivere. Le liriche della mia Amica sono reti: mi catturano inesorabilmente. Auguri e abbracci a lei e al nostro infaticabile Condottiero.
    Maria Rizzi

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  2. Maria sei unica nel cogliere il pensiero e l'anima,la parola e l'essenza che questa mio piccolo percorso vuole trasmettere. Incarnare l'inverno è infatti lasciarlo vivere in tutta la sua solitudine . Grazie sempre delle tue belle parole che arricchiscono la comprensione dei versi, e auguri affettuosi a te e a Nazario Pardini per l'Anno Nuovo che proprio in inverno nasce. Giusy

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