giovedì 7 ottobre 2021

ALFONSO ANGRISANI: "ALTRE FORME DI PREGHIERA"

 

GALLERIA DI OPERE IN POESIA E ARTE CONTEMPORANEA

con Critiche in Semiotica Estetica di Fulvia Minetti

 

·          

Alfonso Angrisani

Altre forme di preghiera

La speranza, l’attesa, la sospensione dell’amore, l’esperienza della tolleranza,

e l’arroganza, il torto innaturale del torvo comandare,

arcobaleno difficile del navigare

per stagioni per anni che vanno vanno

come queste nuvole che scorrono

a volte leggere a volte atre e nere

 

ed è questa ambivalenza il mistero che mantiene la distanza

te lo chiedi da una vita ma solo la domanda

ti accompagna come una folle danza

 

come quando cammini verso l’orizzonte

e sai che la meta è distante finzione costante

 

ma alla fine ecco basta una umida mattina

un momento lì al confine tra buio e luce

tra prato e bosco e suoni e il resto che tace…

 

allora scopri quella preghiera sussurrata e immensa

quella bellezza che è sacra commozione

partecipazione della profonda essenza

e sai che per questo non vorresti mai lasciarla 

questa dura esistenza 

Critica in semiotica estetica della Poesia “Altre forme di preghiera” di Alfonso Angrisani

 

Confidante e familiare, in eco affabile, la parola dell’Angrisani dispiega la dialettica della vita, che resta domanda aperta, senza la sintesi conclusiva al senso, che affida alla rappresentazione nel costante rimando irraggiungibile della verità. Eppure, è nel valore della meraviglia, primo motore dell’amore per la vita, che l’uomo è sorpreso in un movimento condiviso, nella coinonia alla natura, alla congiunzione degli opposti, nella molteplicità che rinsalda all’unità: è nell’attimo di bellezza ineffabile che la domanda umana si sposa alla risposta divina.

 

1 commento:

  1. Alfonso mio, hai ricevuto la meritata critica in Semeiotica Estetica della prestigiosa Fulvia Minetti, perché hai composto un'Opera di grande rilevanza in questo momento storico, che mi ha commossa e coinvolta. Il senso delle parole dell'esegeta si coglie in questi versi sublimi: "ecco basta una umida mattina
    un momento lì al confine tra buio e luce
    tra prato e bosco e suoni e il resto che tace…
    allora scopri quella preghiera sussurrata e immensa" Viene alla mente l’invito di Gesù a diventare come i bambini, ma anche la meraviglia di fronte all’essere, che costituì il principio della filosofia nell’antica Grecia. È questo stupore che mette e rimette in moto la vita, consentendole di ripartire in qualunque circostanza:l’atteggiamento da avere, in quanto la vita è un dono che ci dà la possibilità di ricominciare sempre.Il nostro passaggio terreno senza stupore diventa grigio, abitudinario, così la fede. La tua lirica assume senz'ombra di dubbio carattere di preghiera e di quest'ultima, come la poesia, possiede il mistero. D'altronde esistono misteri nell'universo che non siamo destinati a risolvere: chi siamo e perché siamo qui sono tra quelli: cercare le risposte ci rende vivi. Una lirica didattica, illuminante, che la Dottoressa Minetti ha colto in tutto il suo valore. Ringrazio te, amico caro, lei e oso abbracciarvi entrambi!

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