mercoledì 5 ottobre 2022

MARIA RIZZI: "RECENSIONE"

 

Maria Rizzi su “Marlin, una storia cubana” di Attilio D’Arielli  - Graus Edizioni.

 

Ho letto il romanzo “Marlin, una storia cubana” di Attlio D’Arielli - Graus Edizioni -, e l’ho trovato coraggioso, coinvolgente e didattico. La storia del famoso pesce spada del celeberrimo libro di E. Hemingway vista dal punto di vista del marlin. Va detto che ne “Il vecchio e il mare”, il vecchio portava avanti la sua personale sfida di pescatore, infatti asseriva: “Pesce ti voglio bene e ti rispetto molto. Ma ti avrò ammazzato prima che finisca questa giornata.” Non era un testo anti - ecologico, ma una storia di povertà, di mare e di sopravvivenza. L’Autore precede con il suo originalissimo testo la vicenda narrata dal premio Nobel, come afferma l’ottimo prefatore Paolo Iacovelli attua ‘un’altra chiave di lettura, cambiando il protagonista’. Il pesce con il quale Santiago, il vecchio cubano dell’Opera americana intratteneva la sua lunga lotta, era un marlin, ovvero un animale simile al pesce spada, e diventa Marlin, ha un’anima, e non credo sia un assunto rivoluzionario, ma la presa di coscienza della realtà da parte di un uomo che si dedica all’ecologia da sempre. Per quanto mi riguarda ho l’opinione che tutti i miracoli poetici del creato siano dotati di una vita di emozioni da rispettare. Lentissima quella delle piante rispetto a uomini e animali, perché il mondo della botanica non dispone di un sistema nervoso, ma funzionante e da rispettare. Era Voltaire a dire che “Solo un eccesso di vanità ridicola spinge gli uomini ad attribuirsi un’anima di specie diversa da quella degli animali.” E se unirci a D’Arielli nel difendere i diritti e la dignità del pesce spada e di qualsiasi altra creatura della natura suona come un ammonimento sovverviso, vale la pena di renderci antisovversivi contro l’ignoranza, l’indifferenza e la crudeltà. La descrizione dell’esistenza di Marlin nell’Oceano è straordinaria. Deve difendersi dal mondo di sotto e da quello di sopra. Il mare è il suo habitat, mangia per non essere mangiato, la catena alimentare sta alla base del nostro ecosistema e ne garantisce l'equilibrio e la sopravvivenza. Ha i suoi rapporti, le sue amicizie e riesce a trovare l’anima gemella. I problemi più grandi sono creati da noi uomini. Il mare, orizzonte infinito per sognare nelle liriche e nell’immaginario collettivo, non viene rispettato. L'inquinamento delle acque da parte delle sostanze di rifiuto - industriali e domestiche - ha assunto in questi ultimi decenni proporzioni rilevanti. Purtroppo l'acqua putrida e il petrolio sono come il vento per noi. E Il mondo  è  inquinato nelle tre aree fondamentali: aria, acqua e terra a causa di una scienza ingovernabile. Difendere l’ambiente, tutelare i diritti di tutti gli animali, favorire stili di vita sostenibili vorrebbe dire scrivere i primi articoli di un nuovo trattato di pace tra gli uomini e la terra. I pericoli maggiori per Marlin vengono sempre dagli esseri umani. Le reti dei pescatori costituiscono rischi continui  naturalmente, ma le minacce più gravi sono i sottoprodotti malefici dai quali il mare è oggi infetto. L’Autore in questo magnifico romanzo realizza l’incontro con Manolin, il bimbo che partiva con il vecchio di Hemingway per affrontare la grande avventura, in questo lungo lasso di tempo divenuto anziano, nel famoso Golfo di Cuba e le due storie si uniscono in un unico grande respiro. Il Nostro rende onore alla vicenda che ci ha rapito tutti e a quel mare senza strade, senza spiegazioni che ne è stato il vero protagonista. Marlin ha vibrazioni, palpiti, sogni tra il fragore delle onde e la carezza della risacca. ll battito del suo sangue è sincronizzato col movimento delle grandi maree. Inevitabile rimanere incatenati al suo viaggio, incarna l’immagine dell’inafferrabile fantasma della vita, di ogni vita difficile, sofferta, in lotta e in amore quotidiano. Uno splendido affresco il romanzo di Attilio D’Arielli, che affascina, seduce, ripropone atmosfere vissute con lo struggente testo di Hemingway, e soprattutto mette in luce il nostro vandalismo verso madre - natura. Ricorda con dolore autentico che a essere inquinato non è solo il mare, come l’intera terra, ma la nostra coscienza. 

 

Maria Rizzi

 

 

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