sabato 9 marzo 2013

M. G. FERRARIS: "NOI E I LUOGHI". SUL LAGO DI PUCCINI

 
Maria Grazia Ferraris
 
Perché mai si amano certi luoghi, tanto che, perfino a rivederli in fotografia, si alimenta un mancamento emotivo, un tuffo al cuore? Le evocazioni, i ricordi, i sogni , è certo, rendono più significante la vita, il silenzio raccontato attraverso i luoghi fascinosi ti costruisce intorno un porto sicuro di cui fidarsi. Alcuni luoghi, in tempi ed ore diverse, svolgono nel nostro vissuto questa importante funzione. Sono i nostri luoghi del silenzio: sospesi, di attesa, in cui aspettiamo che succeda qualcosa … qualunque cosa.  Perché si amano persone, luoghi, case, atmosfere, paesaggi…è davvero cosa molto difficile, complessa a spiegarsi, forse addirittura non del tutto spiegabile, razionalizzabile in modo lineare e comprensibile . Ci sono tante zone in penombra dentro di noi che difficilmente riescono a sfidare la luce. E tanti tipi d’amore, che affondano nella nostra storia e nel nostro vissuto, vari, spesso contraddittori, ambigui, ma non per questo meno validi…. Ogni luogo ha un carattere, una personalità. Ti può affascinare o respingere. Ma muta giorno per giorno e non è mai quello di prima. Come mi riesce facile condividere queste armoniose, incantate atmosfere di lago!
Luoghi di sogno, terre di armonie, di amori lontani ma non dimenticati, note “che bucano il cielo”, “azzardo di confini”. Detto magnificamente. Così come il grande Morselli, che scriveva guardando il mio piccolo lago :“…lo sguardo dal poggio si fa più volentieri a mirare la sottoposta conca del lago, che è di breve giro ma vario di ombre e di riflessi, i colli che vi si affacciano, e un lento ondular di campagne sino al limite incerto della grande pianura…Una radura erbosa corona il poggio, limitata per gran parte dal bosco, e a levante dalla dimora….”
“L’acqua è la sapienza, la moralità della nostra terra..”
 
M. G. Ferraris

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