Edda Conte, collaboratrice di Lèucade |
IL GIARDINO
Il sole
è tornato
nel giardino di ieri
con il segno di un'assenza
di cosa non più mia.
E' tornato il sole tra gli alberi
che si arresero al Tempo
che oggi tornano a fiorire...
Nel mio
giardino spoglio d'azzurro
non ci sono alternanze di vita
si è perso il seme nel fiore caduto.
Ringrazio col cuore il caro amico Nazario che ha voluto inviare su Leucade questi semplici versi, intesi ,in fondo, come un dialogo tra me e me.
RispondiEliminaEdda
C'è una chiusura a più mandate verso la vita in questa apparentemente semplice poesia di Edda C. Per quanto ho letto di suo quasi non la riconosco in questa anche se è risaputo che il poeta ha una doppia vita: interiore ed esteriore che convivono nello stesso animo ma che hanno un divario abissale. Mi riferisco al terzultimo e ultimo verso che li trovo laconici e lapidari e certo non usuali alla poetica di Edda, che non ha mai toccato, con i suoi versi, tale profondità d'animo in negativo ove, di contro, ha senpre lasciato una lucciola minima, seppur sottesa di speranza nel domani. La struttura e il dettato formale restano comunque incomiabili. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaLa Poetessa ci conduce per mano nel suo giardino, che soffre di un'assenza resa palpabile dal seme perduto. Eppure il giardino ha ripreso vita, gli alberi sono fioriti, ma non per la Poetessa per la quale esso è piuttosto "spoglio d'azzurro".
RispondiEliminaUn canto di nostalgia e d'amore, quello di Edda Conte, che constata una verità inequivocabile: ci sono ferite che non si rimarginano. E tuttavia la poesia può in parte alleviare il dolore, se solo troviamo le parole per dirlo.
Grazie, Edda, per la tua sensibilità e la verità a cui sai dare voce grazie alla parola poetica.
Il "giardino" di Edda Conte non è il solito ricco solo di fiori e di animali: è un giardino spoglio, sintesi di assenze, di rese, di cadute...
RispondiEliminaMa il sole (anima del tutto e signore del tempo) non si arrende mai per colmare ogni carenza (di azzurro, di alternanze...) e per rilanciare l'inno alla vita che scorre e rifiorisce alberi e semi.
Pochi versi molto incisi che puntualizzano la poetessa nella sua "revisione" silenziosa tra natura e soggettività ferite dal dolore rimanente ma contenuto nella scintilla poetica che non arretra mai